martedì, Ottobre 3, 2023
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Le Ardenne recensione dell’opera prima di Robin Pront con Veerle Baetens

Le Ardenne – Oltre i Confini dell’Amore è il potente titolo dell’opera prima di Robin Pront, regista per metà belga e per metà olandese, conosciuto per il suo stile visivo dal forte impatto estetico che aveva caratterizzato i suoi precedenti cortometraggi Plan B e Injury Time, grazie ai quali ha incontrato l’attore e – nello specifico – drammaturgo Jeroen Perceval.

Da un’idea teatrale di quest’ultimo nasce la storia intensa e ricca di chiaroscuri tratteggiata nel film di Pront (candidato agli Oscar come Miglior Film straniero per il Belgio): il conflittuale rapporto tra i fratelli Dave (lo stesso Perceval) e Kenneth (Kevin Janssens) è una bomba ad orologeria pronta a deflagrare con violenza, dopo una lenta e rovinosa discesa che hanno compiuto insieme nel maelstrom della malavita, delle droghe e dell’alcol.

Le Ardenne – Oltre i Confini dell’Amore è il potente titolo dell’opera prima di Robin Pront

Per ostentare sicurezza Kenny finisce in galera e viene rilasciato dopo quattro anni, salvando la fedina penale di Dave e quella di Sylvie (Veerle Baetens), la sua fidanzata. Al suo rilascio, ad attenderlo c’è un mondo cambiato in corsa, un fratello e una ex che si sono innamorati e che non sanno, in nessun modo, affrontare la rabbia cieca che cresce in Kenneth.

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Le Ardenne: trailer italiano ufficiale del film con Veerle Baetens

Intrigante, affascinante, cupo e cieco viaggio nel cuore di tenebra che anima il legame inscindibile tra due fratelli così diversi tra loro, Le Ardenne è un titolo, ma prima ancora il sito di una fitta foresta dove i due fratelli hanno vissuto attimi felici da bambini ma che adesso, affacciata sulla soglia del non-ritorno, si trasforma nell’orco cattivo che trascina due uomini mettendoli davanti alla brutalità delle proprie azioni.

Il respiro teatrale lascia la propria, profonda, zampata, definendo l’estetica grammaticale dei dialoghi, le relazioni tra i personaggi, l’economia che pervade la narrazione e la struttura aristotelica che plasma le vicende. La staticità – a tratti invalidante, a livello ritmico – della prima metà del film serve per creare una semina, un astuto set-up che conduca lentamente lo spettatore fin dentro l’abisso, permettendogli di sbirciare abbastanza da rischiare di perdersi: una premessa funzionale ad una seconda metà caotica, sopra le righe, grottesca e pericolosa cha calamita subito l’attenzione e la curiosità dello spettatore.

Il film è una variazione moderna – e in chiave pulp – del rapporto archetipico tra fratelli

Il film di Pront basato su un testo di Perceval è una variazione moderna – e in chiave pulp – del rapporto archetipico tra fratelli: non dioscuri ma legati a doppio filo da un diritto di nascita, i personaggi interpretati da Perceval e Janssens sono inscindibili, due facce della stessa medaglia che si nutre delle contraddizioni crudeli del sottobosco di Anversa, tra nightclub, loschi uomini d’affari, criminali da strapazzo e struzzi in fuga.

La critica internazionale (citando, nello specifico, Indiewire) ha scomodato altisonanti paragoni con il cinema di Quentin Tarantino, Nicolas Winding Refn, il Danny Boyle di Trainspotting e i fratelli Coen di Fargo: e Le Ardenne, pur configurandosi come un noir assolutamente indipendente ed originale, mantiene forse un gusto vicino a quest’ultimi – con i loro geniali calembour grotteschi – ma respirando l’austera aria nord-europea che già aveva influenzato, ad esempio, il Refn di Drive o della trilogia di Pusher, marcando le tragiche azioni dei due titanici fratelli a ritmo di una martellante elettro-dance.

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Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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