martedì, Giugno 6, 2023
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La Vedova Winchester recensione del film horror con Helen Mirren

Interpretato dalla grande diva del cinema britannico Helen Mirren, La Vedova Winchester (qui il trailer) non si presenta semplicemente come un horror di puro intrattenimento, ma vuole essere una ghost story d’autore che, con una trama votata all’universalità, tenta di valicare i limiti di genere e di confrontarsi con una concezione di cinema più vasta e variegata.

1906. Eric Prince (Jason Clarke) è un medico americano che, dopo aver perso la moglie, passa le proprie giornate tentando di dimenticare i traumi passati ricorrendo alla droga e al mero appagamento sessuale. Una richiesta allettante gli si presenta tuttavia alla porta: il comitato direttivo della Winchester company, una nota industria di armi da fuoco, gli offre un enorme compenso in denaro per svolgere una perizia psichiatrica su Sarah Winchester (Helen Mirren), azionista maggioritaria creduta pazza dai suoi sottoposti.

Inizialmente dubbioso, il dottor Price si convince poi ad accettare, decidendo pertanto di passare qualche giorno nella dimora della vedova, che quest’ultima continua ad ampliare e costruire costantemente credendo così di soddisfare i desideri degli spiriti irrequieti. Tra visioni macabre e persistente scetticismo, l’uomo si scontrerà con una realtà a lui sconosciuta e dovrà affrontare anche i demoni che da tempo lo assillano.

Diretto dai registi di Predestination e Saw Legacy, La Vedova Winchester alterna caratteri tipici del cinema dell’orrore con sotto-trame votate al dramma umano e famigliare. Dimenticando quindi l’estetica post-splatter degli horror di nuova generazione, il lungometraggio con Helen Mirren colpisce per una non eccessivamente minimale story-line, capace a tratti di coinvolgere anche lo spettatore più diffidente.

la vedova winchester

La Vedova Winchester recensione del film horror con Helen Mirren

Ciò nonostante, alcuni momenti ben racconti si intersecano con altri meno ritmati, dove la trama sembra perdersi in un labirintico complesso di intenzioni non pienamente riuscite. Ad ogni modo, la costruzione narrativa appare fin da subito superiore a molte pellicole commerciali coeve, poggiando almeno sulle solide fondamenta offerte dalla coerenza causa-effetto.

La regia di Michael e Peter Spierig è poi indubbiamente cosciente e pensata, anche per la confidenza che i due cineasti hanno con il genere di partenza. Rischiando indubbiamente di più rispetto a quanto fatto in Saw Legacy, i fratelli attingono infatti dalla tradizione, tentando di riproporre l’estetica del horror dei primi anni Duemila con un ritmo tipico delle produzioni contemporanee.

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A rendere La Vedova Winchester un film unico è però la presenza dell’immensa Helen Mirren (qui la conferenza stampa che l’ha vista protagonista). Generalmente più avvezza a lungometraggi d’autore o comunque impegnati, l’attrice premio Oscar per The Queen permette alla storia di risultare credibile. Unica diva in un cast altrimenti anonimo, la dame britannica è dunque la vera attrazione di un progetto che, al contrario, rischierebbe di essere facilmente dimenticato.

A seguito di una tiepida accoglienza sul territorio americano, La Vedova Winchester si conferma come un film interessante ma a tratti inconsistente, sostenuto tuttavia dalla presenza di un’attrice capace di essere credibile nei contesti più improbabili.

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Gabriele Landrini
Gabriele Landrini
Perché il cinema non è solo un'arte, è uno stile di vita | Film del cuore: Gli Uccelli | Il più grande regista: Alfred Hitchcock | Attore preferito: Marcello Mastroianni | La citazione più bella: "Vorrei non amarti o amarti molto meglio." (L'Eclisse)

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