Il regista britannico Justin Chadwick torna a dirigere un film in costume quasi dieci anni dopo L’Altra Donna del Re, il suo fortunato esordio. In uscita in Italia il 6 settembre, La Ragazza dei Tulipani è tratto dal romanzo “Tulip Fever” di Deborah Moggach. Al centro della narrazione c’è nuovamente un triangolo amoroso, a cui vertici troviamo questa volta Cristoph Waltz, Alicia Vikander e Dane DeHaan.
Amsterdam, 1636: Sophia (Alicia Vikander), un’orfana dall’animo irrequieto, decide di sposare Cornelis (Cristoph Walz), un mercante facoltoso molto più anziano di lei. I due desiderano un figlio invece arriva Jan Van Loos (Dan DeHaan), un giovane pittore al quale Cornelis affida un suo ritratto nella speranza che, in un futuro lontano, la città si ricordi di lui. Tra l’artista e la ragazza nasce un sentimento profondo che porterà a delle conseguenze inaspettate. Parallelamente Maria (Holliday Grainger), la cameriera di Cornelis, s’infatua di un venditore di pesce (Jack O’Connell).
La Ragazza dei Tulipani dal 6 settembre al cinema
La Ragazza dei Tulipani è un melò piacevole che tuttavia si dimentica facilmente, soprattutto a causa di una sceneggiatura superficiale, nella quale i conflitti non superano mai un certo livello drammatico e i protagonisti in più di un’occasione non risultano credibili.
Jan si lamenta della sua misera condizione, a causa della quale non può fuggire con Sophie, ma parole a parte, nulla esprime il suo malessere: l’alta società non lo ripudia, anzi sembra più che disposta ad aiutarlo. Sophie ordisce un piano diabolico per scappare da suo marito, ma non è sposata con un borghese dispotico e violento, tutt’altro. Cornelis è un ometto gentile con un passato infelice: non risulta minaccioso e quindi non ci fa temere per la bella protagonista.
Detto ciò bisogna aggiungere che l’ottimo cast rende comunque interessante la pellicola. Gli eccellenti protagonisti sono affiancati da comprimari d’eccezione, tra i quali spiccano l’esuberante Jack O’Connell, che interpreta il personaggio migliore del film, e il caratterista Tom Hollander, che aggiunge un po’ di malizia anglosassone all’opera.
Apprezzabilissima anche la fotografia di Eigil Bryld che dona agli ambienti, ma soprattutto ai volti dei protagonisti, una cupa eleganza. Nel complesso, il film risulta gradevole e soddisferà pienamente gli spettatori alla ricerca di un’avventura romantica senza pretese.