La Prima Notte del Giudizio (The First Purge) di Gerard McMurray, in uscita nelle sale italiane oggi 5 luglio, svelerà a tutti i fan della saga horror/distopica gli avvenimenti precedenti alle vicende narrate da La Notte del Giudizio (2013), Anarchia – La Notte del Giudizio (2014) e La Notte del Giudizio – Election Year (2016).
In questo prequel sono narrate le origini del truculento e primitivo evento organizzato dal movimento politico dei Nuovi Padri Fondatori d’America: quello dello sfogo – The Purge – appunto -, le dodici sanguinolente ore nelle quali ogni essere umano può dar sfogo alla sua rabbia, possibilità nella quale l’omicidio diventa legale.
La Prima Notte del Giudizio vede protagonisti gli abitanti della comunità afroamericana di Staten Island e segue le vicende dei fratelli Nya (Lex Scott Davis) e Isaiah (Joivan Wade) e del potente boss di quartiere Dmitri (Y’lan Noel).
La possibilità dello Sfogo vede una grande adesione da parte della popolazione, che tra povertà e condizioni sociali disagiate trova nei 5000 dollari promessi dallo Stato l’unico motivo per rimanere o, ancor peggio, partecipare attivamente alla Notte del Giudizio.
L’approfondimento politico-sociale diventa quindi il lato più interessante del lungometraggio, una sorta di memento morial sogno americano che sembra mettere in guardia lo spettatore da ciò che potrebbe accadere in una società, come quella americana appunto, capace di diventare sempre più radicale e oppressiva.
La Prima Notte del Giudizio recensione del nuovo capitolo della saga horror
Il futuro distopico creato da Gerard McMurray, che prende il testimone lasciato dal precedente regista James DeMonaco, trova la sua completa espressione in un’estetica dal sapore horror e a tratti splatter, in un tripudio di assassini mascherati e sparatorie sanguinolente.
Proprio per questo motivo, se da una parte il ritmo frenetico e incalzante della macchina da presa che segue i protagonisti nelle loro rocambolesche peripezie serve a non abbassare mai la soglia dell’attenzione dello spettatore, dall’altra lo stile del film rivela un gusto per quella visione tipica del videogioco volgarmente definito “sparatutto”, tralasciando il senso più profondo del film per una messa in scena sicuramente più accattivante.
La Prima Notte del Giudizio (qui il trailer italiano ufficiale) si presenta, quindi, come un lungometraggio capace di soddisfare diversi tipi di palati cinematografici: da quelli più interessati ai risvolti politici – una scelta del genere è stata seguita addirittura nel cinema italiano – per esempio da La Decima Vittima (1965) di Elio Petri – fino agli estimatori dell’horror rosso sangue, in un continuo rimando visivo di violenza e suspance.