sabato, Settembre 14, 2024
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La Bella e la Bestia, recensione del live action Disney con Emma Watson

Prima di parlare del live action de La Bella e la Bestia, è doveroso sottolineare quanto grande sia stato il rischio che la Disney si è assunta nel trasporre da un media all’altro non solo una delle storie d’amore più belle che la Casa di Topolino ci abbia mai regalato, ma anche quello che è universalmente riconosciuto come uno dei miglior film d’animazione di tutti i tempi (se non il migliore in assoluto).

Per quanto possa apparire scontato, raccontare una storia servendosi dell’animazione e raccontare la medesima storia utilizzando attori “in carne e ossa” sono due cose completamente diverse: ciò che appare affascinante, divertente e soprattutto magico in una pellicola animata potrebbe non trovare il medesimo corrispettivo in una trasposizione che riguarda, se non la “vita vera” in senso stretto, una rappresentazione comunque molto vicina alla stessa.

Dopo Alice in Wonderland, Maleficent, Cenerentolae Il Libro della Giungla, la Disney affida a Bill Condon l’arduo compito di far rivivere sul grande schermo le immagini, i dialoghi e le musiche del 30° classico diretto nel lontano 1991 da Gary Trousdal e Kirk Wise, prima pellicola d’animazione in assoluto a essere candidata all’Oscar per il miglior film.

La strada intrapresa da Condon – regista di Dreamgirls e degli ultimi due capitoli finali della saga di Twilight – è quella della mera operazione nostalgica: il film è a tutti gli effetti una copia carbone del suo predecessore (con alcune sequenze realizzate addirittura shot-for-shot) e ripropone da un punto di vista scenografico le raffinate sontuosità che avevamo già avuto modo di ammirare ed apprezzare nella Cinderella di Kenneth Branagh.

La clamorosa fedeltà al materiale di partenza è paradossalmente il tallone d’Achille dell’intera operazione. Nonostante la sceneggiatura si conceda un paio di occasioni per arricchire di particolari inediti – ma francamente inutili – la storia che noi tutti conosciamo (mostrandoci cosa sia successo alla madre di Belle o che fine abbiano fatto i genitori della Bestia), l’omaggio di Bill Condon non indebolisce né altera le qualità intrinseche che appartengono al capolavoro originale, ma lo snatura di qualsiasi componente magica, trascinante ed emozionale.

Tecnicamente impeccabile, La Bella e la Bestia si abbandona per necessità ad un uso massiccio della CGI per la creazione non soltanto della Bestia ma anche di tutti gli abitanti del castello (Lumière, Tockins, Mrs. Bric, Chicco, Guardaroba, Spolverina e la new entry Cadenza), che ben si sposa però con il “mondo reale”, dando vita ad un interazione tra attori veri e produzioni digitali credibile, a tratti perfetta, quasi sbalorditiva.

Il cast si compone di nomi prestigiosissimi, ma sono i comprimari a svolgere il lavoro migliore. Emma Watson è assolutamente inadeguata al ruolo, incapace di restituire lo spirito indomabile e la rara finezza e compostezza che caratterizzano il personaggio di Belle, mentre Dan Stevens – nel prologo e nel finale, una volta tornato nelle vesti del Principe – è semplicemente improponibile.

Decisamente meglio – ma senza mai eccellere – fanno Luke Evans e Josh Gad nei panni rispettivamente di Gaston e Le Tont (primo personaggio apertamente gay della storia Disney), insieme al gigante Kevin Kline, nei panni di Maurice, il padre di Belle. E nonostante il brevissimo minutaggio a disposizione, una menzione speciale meritano anche i personaggi interpretati “ad incantesimo spezzato” dai meravigliosi Ewan McGregor, Ian McKellen, Emma Thompson e Stanley Tucci.

I momenti musicali sono tutti ben orchestrati (inclusa la celeberrima sequenza “Stia con Noi/Be Our Guest”, sicuramente la più temibile e difficile da riprodurre), ma lo straniante e disastroso doppiaggio italiano (inclusi gli ingiustificati cambi di testo) spiazzano in negativo lo spettatore, rendendo le immortali musiche composte da Alan Menken e le indimenticabili parole scritte da Tim Rice quasi orfane della loro meraviglia e della loro capacità di sconvolgere le emozioni.

Trascorsi 133 eccessivi e sfibranti minuti, realizziamo a malincuore che La Bella e la Bestia di Bill Condon è la versione posticcia, artefatta, per nulla autentica di una pietra miliare che non andava scomodata. Un rifacimento ingessato dalla sua stessa ispirazione e frenato da un’originalità e da una personalità di fatto inesistenti.

Guarda il trailer ufficiale de La Bella e la Bestia

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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