lunedì, Settembre 25, 2023
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La Befana Vien di Notte, recensione del film con Paola Cortellesi

Se spesso il buon vecchio Babbo Natale e il malefico Grinch sono i protagonisti assoluti dei lungometraggi natalizi, questa volta una nuova eroina è pronta a fare il suo esordio sul grande schermo: stiamo parlando dell’altrettanto celebre ma forse meno amata Befana. La Befana Vien di Notte, ultimo lungometraggio del maestro dell’horror Michele Soavi, vede Paola Cortellesi prestare il volto al famoso personaggio nato dal folklore nazionale.

Indirizzato ad un pubblico principalmente infantile, il lungometraggio prodotto e distribuito da Lucky Red racconta le vicende di Paola (Paola Cortellesi), una maestra di un piccolo paesino del nord Italia. Se durante il giorno la sua vita trascorre tranquillamente tra il lavoro a scuola e le serate con il fidanzato (Fausto Sciarappa), quando scocca la mezzanotte la donna si trasforma completamente.

A quell’ora, la semplice maestra assume le fattezze della millenaria Befana, che una volta l’anno porta i doni ai bambini buoni e il carbone a quelli cattivi. Passando le nottate a prepararsi per quella importante data, Paola nasconde il suo segreto anche alle persone che più la amano. Tutto però cambia quando una sua vecchia conoscenza (Stefano Fresi) decide di rapirla per potersi vendicare di un torto subito in passato.

In uscita pochi giorni dopo Natale, La Befana Vien di Notte nasce come un prodotto a target pre-scolare e scolare che, riecheggiando il cinema di genere americano, vuole indirizzarsi ad un tipo di pubblico spesso poco considerato dai lungometraggi tricolore, ovvero i bambini. Questo scopo è sicuramente degno di lode, soprattutto in un periodo in cui il cinema di genere risulta essere sempre relegato ai margini.

Se la verve comica di Paola Cortellesi (che abbiamo incontrato durante la conferenza stampa) è come sempre travolgente anche nell’inedito ruolo della Befana, più interessante rispetto ad altre commedie tricolore è la story-line che coinvolge gli alunni della protagonista i quali, dopo aver assistito per sbaglio al rapimento della maestra, decidono di mettersi sulle sue tracce e di salvarla.

Facendo l’occhiolino a grandi classici del cinema statunitense come I Goonies di Richard Donner o al filone teen anni ’80 inaugurato da John Hughes, La Befana Vien di Notte racconta così anche una storia di amicizia e diversità, dove la fantasia si intreccia con una morale fortemente ancorata alla realtà.

I bambini, che diversamente da molti coetanei cinematografici dicono parolacce e non si preoccupano di risultare occasionalmente – citando una battuta del film – stronzi e coglioni, sono infatti ragazzi comuni che vivono un’avventura fuori dal comune, capace di insegnare loro (oltre che ai piccoli spettatori) l’importanza della condivisione e dell’unione fraterna.

Diretto da Michele Soavi, che si confronta egregiamente con un genere che fino ad ora non gli apparteneva, La Befana Vien di Notte (qui il trailer ufficiale) è prima di tutto un film sui bambini e per i bambini che, sebbene difficilmente piacerà agli adulti – viste alcune banalità narrative consequenziali alla scelta di rivolgersi ad un pubblico principalmente infantile –, riuscirà a divertire e ad appassionare i più piccoli, regalando un’inedita rappresentazione della Befana.

Guarda il trailer ufficiale di La Befana Vien di Notte

Gabriele Landrini
Gabriele Landrini
Perché il cinema non è solo un'arte, è uno stile di vita | Film del cuore: Gli Uccelli | Il più grande regista: Alfred Hitchcock | Attore preferito: Marcello Mastroianni | La citazione più bella: "Vorrei non amarti o amarti molto meglio." (L'Eclisse)

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