domenica, Dicembre 8, 2024
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Il Sole a Mezzanotte, recensione del film con Bella Thorne

Un amore quasi impossibile è quello tra Katie Price (Bella Thorne) e Charlie Reed (Patrick Schwarznegger), i due giovani protagonisti di Il Sole a Mezzanotte (qui il trailer italiano ufficiale), nuovo teen drama prodotto sull’onda del successo di Colpa delle Stelle e Noi Siamo Tutto.

Katie è ragazza solitaria che, costretta in casa da una rara malattia, non può essere esposta in alcun modo ai raggi solari, che la condannerebbero probabilmente ad una rapida morte. Una notte di inizio estate la sua vita tuttavia cambia completamente: mentre suona la sua fedele chitarra alla stazione dei treni, conosce infatti Charlie, diciottenne bello e popolare che si invaghisce pazzamente di lei.

Tra un romanticismo tipicamente adolescenziale e quel tocco di dramma che ormai imperversa in pellicole di questo genere, Il Sole a Mezzanotte mette in scena fin dalle prime sequenze una storia indubbiamente già vista che, rifuggendo snodi narrativi particolarmente complessi, si orchestra tra cliché e commozione facile. Anche per gli standard non troppo alti del genere, il lungometraggio di Scott Speer appare pertanto sottotono, a causa di un’eccessiva ed invasiva artificiosità.

Soprattutto i rovesciamenti di registro – dalla commedia coming-of-age al dramma propriamente detto – e la messa in scena della malattia della protagonista non riescono a coinvincere, risultando generalmente fittizi e in certi casi troppo repentini. Allo stesso modo i momenti di commozione peccano dei medesimi difetti, tanto da risultare macchinosi anche tenendo conto del pubblico di riferimento.

A livello narrativo, il paragone con i già citati Colpa delle Stelle e Noi Siamo Tutto non sussiste minimamente. Se le due pellicole tratte rispettivamente dai romanzi di John Green e di Nicola Yoon riuscivano infatti a colpire e sorprendere, ciò non capita per Il Sole a Mezzanotte, dove la succitata inconsistenza della trama fa presagire una mancanza di idee alla base.

Accanto alla narrazione stereotipata e monocorde, si staglia poi una messa in scena ugualmente anonima, che richiama in certi frangenti quella dei più riusciti archetipi. Anche a livello visivo, il film pecca quindi di quel pressapochismo che, combinato alla storia, denuncia gli intenti esclusivamente commerciali del prodotto, apparso assolutamente privo di uno stile personale.

Timidamente più convincenti sono invece le interpretazioni dei due protagonisti. Se Bella Thorne (qui il nostro incontro con l’attrice) incarna pienamente i caratteri tipici della dolce ed ingenua ragazza della porta accanto, Patrick Schwarznegger riesce a sorprendere dimostrando di non possedere solo un bel viso: al contrario dei suoi marmorei antesignani, il figlio del più noto Arnold dipinge infatti un ragazzo solare che, tra sorrisi e sguardi languidi, rompe gli schemi del bello e glaciale.

In un panorama sempre più saturo di produzioni a target adolescenziale, Il Sole a Mezzanotte si perde dunque in un mare di ovvietà visive e narrative che, declinando in modo banale un tema già ampiamente raccontato, non riescono a convincere o coinvolgere.

Guarda il trailer ufficiale de Il Sole a Mezzanotte

Gabriele Landrini
Gabriele Landrini
Perché il cinema non è solo un'arte, è uno stile di vita | Film del cuore: Gli Uccelli | Il più grande regista: Alfred Hitchcock | Attore preferito: Marcello Mastroianni | La citazione più bella: "Vorrei non amarti o amarti molto meglio." (L'Eclisse)

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