sabato, Marzo 25, 2023
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Il piacere è tutto mio, recensione della commedia drammatica con Emma Thompson

La recensione de Il piacere è tutto mio, la commedia drammatica con protagonista Emma Thompson. Dal 10 novembre al cinema.

Sono molteplici i temi affrontati da Il piacere è tutto mio, nuova commedia drammatica dalle venature sexy, diretta dall’australiana Sophie Hyde (52 Tuesdays) che vede protagonista un’inedita Emma Thompson, pronta a mettersi a nudo (letteralmente) per dare vita all’ennesimo splendido personaggio della sua carriera, una donna rigida e inflessibile nella sfera pubblica, ma dall’atteggiamento alquanto remissivo in quella privata, motivata però da una profonda voglia di cambiamento.

Questa donna si chiama Nancy Stokes ed è un’insegnante in pensione rimasta ormai vedova. Il suo è sempre stato un matrimonio solido e rigoroso, al quale però è sempre mancato qualcosa di fondamentale: una sessualità di coppia davvero appagante. Rimasta sola, quindi, Nancy decide che è arrivato il momento di mettersi in gioco e di provare ad avare un’esperienza sessuale che possa davvero soddisfarla. Nonostante i dubbi e le perplessità, alla fine si decide ad ingaggiare un sex worker molto più giovane di lei, l’affascinante e misterioso Leo Grande, che oltre a farle scoprire le gioie del sesso, l’aiuterà a risvegliare la propria femminilità e anche ad accettare e amare il proprio corpo.

La semplicità della messa in scena de Il piacere è tutto mio viene bilanciata dall’importanza quanto mai attuale delle tematiche che vengono scandagliate attraverso la storia di Nancy, affrontante dalla sceneggiatura di Katy Brand con estrema delicatezza ma anche con spiccata ironia: il film è ambientato quasi interamente nella stanza di un hotel, dove Nancy e Leo (interpretato da Daryl McCormack, visto di recente nella serie Bad Sisters), prima ancora di abbandonarsi al piacere lussurioso, liberatorio e sfrenato, instaureranno un’inedito legame di fiducia che arricchirà inaspettatamente entrambi, costringendoli a fare i conti non solo con le loro reciproche intimità, ma anche con la vita che ognuno ha lasciato fuori da quelle mura discrete, pronte a custodire come il più inconfessabile dei segreti non solo l’intimità, ma anche la vergogna e la frustrazione.

Emma Thompson e Daryl McCormack in Il piacere è tutto mio. Foto di Bryan Mason.

Una divertente e appassionante presa di coscienza

È così che la dinamica relazionale tra i due protagonisti si trasforma in qualcosa di altro, andando a sovvertire un delicato equilibrio basato su un accordo espresso e tacito, dove l’unico requisito sembrava essere quello di impegnarsi a soddisfare le aspettative (sessuali) dell’altro: Leo vuole essere lì unicamente per regalare un fugace quanto straordinariamente intenso attimo di piacere a Nancy, mentre quest’ultima – pienamente consapevole dei suoi anni e, soprattutto, della sua inesperienza – vorrebbe soltanto dimostrare di essere all’altezza di un uomo così giovane, attraente e irresistibile. E invece, prima di arrivare a concedersi totalmente l’uno all’altro senza alcun tipo di freno inibitorio, Nancy e Leo scopriranno nelle rispettive debolezze la maniera più onesta possibile per far emergere tutto il disagio, l’imbarazzo e la paura che entrambi – per motivi differenti – celano nelle profondità mai sondate della propria anima e che inevitabilmente daranno vita a situazioni a volte buffe, a volte commoventi, altre invece semplicemente tragiche.

Emma Thompson tratteggia con la sua riconoscibile classe e il suo inconfondibile carisma un grandissimo personaggio femminile, una donna repressa che nonostante l’incertezza e l’esitazione dimostra una sconfinata determinazione nel voler ribaltare dei valori in cui forse non ha mai davvero creduto, nella speranza di conquistare un nuovo status quo e riuscire a mantenersi in equilibrio tra una consapevolezza e un’accettazione che siano tanto interne quanto esterne; Daryl McCormack, invece, si dimostra la perfetta controparte maschile, incarnando un personaggio che di rado vediamo sullo schermo, in cui un atteggiamento liberatorio e positivo nei confronti del sesso converge inaspettatamente in una toccante fragilità e in una capacità emotiva in grado di stabilire connessioni umane svincolate da qualsiasi regola imposta. 

Proprio per questo, alla fine, l’incontro tra Nancy e Leo si rivelerà salvifico e terapeutico per entrambi, regalando ad ognuno la possibilità di imparare a comunicare di nuovo con sé stessi e a riempire quello spazio vuoto di integrazione tra mente e corpo – due facce della stessa medaglia – che spesso rifiutiamo di colmare. In questo senso, Il piacere è tutto mio assume i contorni sempre più netti di una piacevole, divertente e appassionante presa di coscienza, attraverso cui liberarsi dai nostri limiti e concederci il piacere – legittimo al di là di qualsiasi fattore – di provare le sensazioni e le emozioni (non solo fisiche) che pensiamo di meritare, per arrivare finalmente a guardarci allo specchio e ad accettare – nonostante le ferite emotive e/o i segni del tempo – la bellissima immagine che vediamo riflessa.

Guarda il trailer ufficiale de Il piacere è tutto mio 

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Il piacere è tutto mio assume i contorni sempre più netti di una piacevole, divertente e appassionante presa di coscienza, attraverso cui liberarsi dai nostri limiti e concederci il piacere - legittimo al di là di qualsiasi fattore - di provare le sensazioni e le emozioni (non solo fisiche) che pensiamo di meritare, per arrivare finalmente a guardarci allo specchio e ad accettare - nonostante le ferite emotive e/o i segni del tempo - la bellissima immagine che vediamo riflessa.
Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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