giovedì, Marzo 30, 2023
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Il Libro di Henry recensione del film con Naomi Watts e Jacob Tremblay

Commedia, dramma e thriller: Il Libro di Henry, lungometraggio di Colin Trevorrow con Jacob Tremblay e Naomi Watts, è un turbine di generi e modelli che, sottacendo una certa incostanza, riesce a convincere in modo solo altalenante. Henry (Jaeden Lieberher) è un bambino di undici anni con un dono unico: un quoziente intellettivo superiore alla media.

Figlio dell’amorevole Susan (Naomi Watts) e fratello del dolce Peter (Jacob Tremblay), Henry è il vero pilastro della famiglia perché, con la sua mente geniale, aiuta attivamente la madre nei doveri e negli oneri di tutti i giorni. La sua monotona quotidianità viene tuttavia sconvolta quando inizia a sospettare che la compagna di classe Christina (Maddie Ziegler) sia vittima di violenze.

Iniziato come una commedia dai tratti naif, Il Libro di Henry è un film coinvolgente e emozionante, pienamente riuscito nella prima parte ma meno funzionale nella seconda

Iniziato come una commedia dai tratti naif, Il Libro di Henry (qui il trailer) è un film coinvolgente e emozionante, pienamente riuscito nella prima parte ma meno funzionale nella seconda. Le prime sequenze si tingono infatti di una freschezza della messa in scena che, pur replicando espedienti di Wes Anderson, intessono un ritratto quasi fiabesco del mondo, dai tratti onirici ma saldamente realistici.

In un crescendo tematico ed emozionale, la successiva evoluzione tragica si pone come naturale proseguimento e contraltare dell’incipit, riuscendo a travolgere emotivamente gli spettatori. Questa svolta inaspettata non permette dunque di trattenere le lacrime, che non mancheranno nemmeno nel tenerissimo finale.

il libro di henry

Il Libro di Henry recensione del film con Naomi Watts e Jacob Tremblay

Meno efficace è invece la parentesi immediatamente successiva che, con toni da thriller e da racconto giallo, devia i presupposti antecedenti, restituendo un senso di innegabile incostanza. Soprattutto la caratterizzazione del personaggio della madre Susan appare veritiera nella prima disperazione ma poco verosimile nelle azioni che decide poi di intraprendere.

Di conseguenza, anche la recitazione della Watts, unica diva del progetto, risente di questa altalena caratteriale, apparendo ottima nelle sequenze di maggior impatto emotivo e meno incisiva in quelle successive. Nonostante la mancanza di una coerenza stilistica con le parti precedenti, la perfetta costruzione della suspense stupisce al contrario per l’efficacia e per il sottile richiamo al universo di Hitchcock.

Colin Trevorrow indirizza Il Libro di Henry ad una fastidiosa incoerenza narrativa che, pur non incidendo troppo sul risultato finale, traspare inesorabilmente

Strepitosi sono poi i due giovanissimi protagonisti. Se Jaeden Lieberher – visto di recente nell’acclamato IT – conquista per l’eccellente performance di un bambino fuori dal comune, è però Jacob Tremblay, presto in sala con l’atteso Wonder, a meravigliare e commuovere, diventando protagonista assoluto dei momenti migliori del film.

Colin Trevorrow, alla ricerca di un pizzico di autorialità dopo il blockbuster Jurassic World, segue dunque le orme di cineasti celebri, avvalendosi di un cast di giovani promesse. Non riuscendo però a trovare uno stile chiaro e delimitato, il cineasta americano indirizza Il Libro di Henry ad una fastidiosa incoerenza narrativa che, pur non incidendo troppo sul risultato finale, traspare inesorabilmente.

il libro di henry

Gabriele Landrini
Gabriele Landrini
Perché il cinema non è solo un'arte, è uno stile di vita | Film del cuore: Gli Uccelli | Il più grande regista: Alfred Hitchcock | Attore preferito: Marcello Mastroianni | La citazione più bella: "Vorrei non amarti o amarti molto meglio." (L'Eclisse)

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