mercoledì, Giugno 7, 2023
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Gold – La Grande Truffa, recensione del film con Matthew McConaughey

Gold – La Grande Truffa è la storia di un’amicizia al confine tra ciò che è lecito e ciò che invece non lo è. Ispirato a un fatto di cronaca – lo scandalo minerario Bre-X degli anni ’90 – il lungometraggio vede protagonista Kenny Wells (il premio Oscar Matthew McConaughey) dirigente di un’azienda ormai in declino che cerca a tutti i costi di sollevare le sorti del suo lavoro. Per questo si fa aiutare dal famoso geologo Michael Acosta (Edgar Ramirez) e insieme scoprono una delle più prolifiche miniere oro del territorio Thailandese.

La regia di Stephen Gaghan – già autore di Syriana e premio Oscar per la sceneggiatura di Traffic – è solida e strutturata, completamente al servizio dello sviluppo narrativo che nasconde nel suo sviluppo non pochi colpi di scena. La particolarità di Gold sta nel suo non svelarsi immediatamente, nella sua capacità di aggiungere particolari su particolari per poi far calare il dubbio su quello che prima sembrava essere molto chiaro e comprensibile.

La narrazione è affidata allo stesso protagonista ed è per questo che lo spettatore riesce a farsi trascinare dal suo punto di vista fino a un preciso momento di rottura che precede di poco il finale. Lo spettatore è chiamato, quindi, ad interrogarsi sulla veridicità delle parole di Wells e su quanto effettivamente l’uomo stia dicendo tutto quello che è accaduto tra lui e Acosta.

Il film descrive perfettamente i sogni di gloria del self-made man Americano – evocato da un impeccabile Matthew McConaughey, sempre più istrionico e irriconoscibile con il suo trucco e i suoi venti chili in più – ma non lascia spazio ai sentimentalismi: Kenny Wells non è un eroe che costruisce da sé il suo futuro ma è un essere umano pronto a tutto per non dichiarare il totale fallimento della sua vita e per questo è pronto a fare qualsiasi cosa.

Gli unici due legami effettivamente reali saranno quelli con la sua compagna Kaylene (Bryce Dallas Howard) e con il geologo Michael Acosta che, al contrario di quello che si potrebbe pensare su di lui, è stato l’unico a rimanere con Wells anche nella cattiva sorte. L’amicizia che nasce tra i due riesce, aldilà di tutti i pronostici, a sopravvivere alla negatività della “truffa” e all’illegalità di cui si circonda, riuscendo a creare il legame più forte ed esaustivo del film.

A tutto questo bisogna aggiungere il pregio tecnico più grande del film, ovvero la fotografia di Robert Elswit –autore di film come Syriana, Good Night and Good LuckeMichael Clayton– che riesce a rendere le varie “fasi” della vita di Kenny, dall’avventura in Thailandia, all’interrogatorio con l’FBi, alle immagini distopiche dei suoi sogni “rivelatori”.

Gold – La Grande Truffa è un lungometraggio che non si limita alla descrizione di una invidiabile scalata al potere ma ne analizza i movimenti interni, perché “l’oro” non è un elemento naturale ma uno stato della mente e delle azioni umane.

Guarda il trailer di Gold – La Grande Truffa

Carlotta Guido
Carlotta Guido
Dopo la visione de Il Padrino Parte II capisce che i suoi film preferiti saranno solo quelli pari o superiori alle tre ore | Film del cuore: Il Padrino | Il più grande regista: Aleksandr Sokurov | Attore preferito: Marlon Brando | La citazione più bella: "Il destino è quel che è, non c’è scampo più per me" (Frankenstein Junior)

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