mercoledì, Settembre 11, 2024
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Ghosted, recensione della commedia action con Chris Evans e Ana de Armas

La recensione di Ghosted, commedia action diretta da Dexter Fletcher e interpretata da Chris Evans e Ana de Armas. Dal 21 aprile su Apple TV+.

Dexter Fletcher, fin dagli esordi si è rivelato essere un autore cinematografico dall’indubbio potenziale. Reduce dalla lezione impartita dal cinema britannico di Guy Ritchie, da quella di autori europei come Emir Kusturica ed in seguito imbastardita dalla cinica ed affamatissima macchina hollywoodiana, Fletcher lentamente contamina il suo cinema di riferimenti e movimenti cinematografici diametralmente opposti. Dal thriller al dramma, fino al musical e alla commedia destinata al grande pubblico, un cinema che andando di qua e di là esplora a tutto tondo una vasta gamma di sensazioni ed estetiche, approdando piuttosto sorprendentemente ad un titolo come Ghosted, che per la prima volta rende l’autore come un fantasma all’interno di una propria opera.

La parabola di Cole (Chris Evans), un agricoltore 2.0 improvvisamente conquistato dal fascino enigmatico, seducente – ma anche evanescente – e fantasmatico di Sadie (Ana de Armas), nasce e si sviluppa nel più banale dei modi. Un incontro ad una fiera contadina, che poco dopo diviene un incontro serale dallo scambio di battute ancora una volta convenzionali e abusatissime dal genere di riferimento, lascia presto spazio ad una questione di ordine social, perciò moderna e attuale, oggi più che mai: quella cioè del fiume di messaggi e chiamate, così come di ricerca sulle maggiori piattaforme che inevitabilmente non producono alcun risultato concreto, se non la sparizione improvvisa di Sadie, il misterioso e affascinante oggetto del desiderio di Cole, che senza alcuna spiegazione, prima sembra voler appartenere alla vita di quest’ultimo, per poi decidere che così non sarà, preferendo l’ombra e le verità celate. Cole però non si dà per vinto: accecato da un innamoramento improvviso e immaturo, vola a Londra per raggiungerla.

È qui che il plot narrativo di Ghosted comincia a scoprire le carte in tavola, esponendole pressoché interamente senza conservare più alcun mistero. Rapimento, scambio di identità, agenti segreti e action: quello che fin da subito vorrebbe rimandare – provandoci incessantemente – al modello cinematografico di Doug Liman e al suo memorabile, appassionato e a suo modo eroticamente seducente Mr. e Mrs. Smith, è in realtà un film estremamente fiacco, mal strutturato e colmo di un’atmosfera costantemente annoiata e poggiata a tal punto su cliché e convenzioni del genere da rendere ciascuno dei suoi personaggi, persino il torturatore Borislov (interpretato dal sempre ottimo e curiosamente bizzarro Tim Blake Nelson) dimenticabile e privo di qualsiasi possibile guizzo, eccitazione o umorismo.

Laddove Liman, forte di un’esplorazione cinematografica action decisamente ampia, riusciva a contaminare abilmente – se non addirittura genialmente – quei linguaggi con quelli della commedia agrodolce dal sentimentalismo spicciolo ma umoristico e naturalmente divertente, dando vita ad una coerenza ritmica – tempi registici e di scrittura – assolutamente invidiabile, Fletcher fallisce miseramente. In Ghosted non vi è alcun fattore di seduzione tra i due interpreti, che seppur discreti non sembrano mai riuscire a produrre quella necessaria e funzionale chimica fatta di dinamismo e immobilità che apparteneva (e tutt’oggi appartiene) al duo Pitt/Jolie del già citato film di Liman. Non vi è erotismo alcuno perfino nei momenti più opportuni, così come non vi è tensione o curiosità per ciò che accadrà.

Mr. e Mrs. Smith non vivono qui

Sorprende, eppure Fletcher non sembra considerarlo, poiché Ghosted dalla prima all’ultima sequenza appare soddisfatto a tal punto da negare qualsiasi possibile momento o sensazione di vuoto goffamente spavaldo del proprio duo di interpreti, che se da un lato affascinano per charme ed estetica, dall’altro deludono per mancato coinvolgimento empatico e ritmico, prima tra di loro e poi con il pubblico.

Di Ghosted resta poco o nulla terminata la visione, se non quella curiosità spicciola e destinata ad esaurirsi nel corso di pochi attimi – o di pochi cameo! -, durante i quali il film di Fletcher diviene improvvisamente rifugio di salvezza e di saluto per alcuni importanti interpreti, ormai volti simbolo dell’Universo Cnematografico Marvel – da Ryan Reynolds a Sebastian Stan -, convincendo lo spettatore di stare osservando non tanto un film, bensì uno speciale il cui desiderio non è conquistare ma soltanto divertire e poi svanire, così come svanisce al suo interno la Sedie della de Armas.

Eppure così non è, poiché Fletcher non desidera affatto girare qualcosa di immediatamente dimenticabile e la sensazione è quella di ritrovarsi di fronte ad un’idea di cinema soltanto abbozzata e mai conclusa, che giunta nelle mani del duo di sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick – conosciuti per Zombieland e, soprattutto, per i due Deadpool – viene sgonfiata, impoverita e resa un proto-film da osservare con sguardo imbarazzato e rattristato.

Passando per l’action più fracassone, rumoroso e ingenuamente spettacolare – non essendolo, però, in nessun caso –, Ghosted resta blando, disinteressato e disimpegnato, perfino nella direzione più direttamente sentimentale e dolce, annoiando senza fine lo spettatore che, se risvegliato improvvisamente dal caos di esplosioni e sparatorie mal gestite, torna ad assopirsi quasi immediatamente al sopraggiungere del dialogo da Chat GPT, che ancora una volta convince della natura tronfia e pretenziosa del progetto.

Un vero e proprio esercizio di stile poverissimo e pigro, che riesce nell’impresa francamente ardua e fastidiosa di cancellare dalla memoria dello spettatore perfino due star dal fascino inevitabilmente attrattivo come Chris Evans e Ana de Armas (già fianco a fianco in Cena con delitto – Knives Out e The Gray Man), costringendoci a cercare e guardare altrove, nella speranza di dimenticare presto questo macchiettistico guazzabuglio.

Guarda il trailer ufficiale di Ghosted

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Ghosted è un vero e proprio esercizio di stile poverissimo e pigro, che riesce nell’impresa francamente ardua e fastidiosa di cancellare dalla memoria dello spettatore perfino due star dal fascino inevitabilmente attrattivo come Chris Evans e Ana de Armas (già fianco a fianco in Cena con delitto - Knives Out e The Gray Man), costringendoci a cercare e guardare altrove, nella speranza di dimenticare presto questo macchiettistico guazzabuglio.

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Ghosted è un vero e proprio esercizio di stile poverissimo e pigro, che riesce nell’impresa francamente ardua e fastidiosa di cancellare dalla memoria dello spettatore perfino due star dal fascino inevitabilmente attrattivo come Chris Evans e Ana de Armas (già fianco a fianco in Cena con delitto - Knives Out e The Gray Man), costringendoci a cercare e guardare altrove, nella speranza di dimenticare presto questo macchiettistico guazzabuglio.Ghosted, recensione della commedia action con Chris Evans e Ana de Armas