lunedì, Settembre 25, 2023
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Easy recensione del road movie diretto da Andrea Magnani

Easy Un Viaggio Facile Facile è la nuova fatica – letteralmente – di Andrea Magnani, passato da sceneggiatore ad un luminoso presente proiettato nell’ambito della regia. Dopo una serie di documentari e cortometraggi, il suo esordio dietro la macchina da presa coincide con un lungometraggio on the road, una storia di viaggio e di viaggi, nei segreti inconfessabili e nelle risorse che ognuno di noi nasconde, prima di tutto a se stesso.

Isidoro (Nicola Nocella), detto Isi (o Easy, come il titolo stesso del film) è stato un giovanissimo campione di go-kart e una promessa della Formula 1. Ma all’improvviso lo spettro della depressione lo fa scivolare in un baratro di giornate tutte uguali, psicofarmaci e cibo nel quale trova rifugio, lontano dalle piste e dallo scorrere dell’esistenza, che si immobilizza a tal punto da fargli intravedere un unico spiraglio nel (tentato) suicidio.

Easy intrattiene lo spettatore divertendolo ma, allo stesso tempo, traghettandolo lungo la strada giusta della riflessione

Ma quando suo fratello Filo (Libero De Rienzo) gli propone di aiutarlo in una faccenda scabrosa, riportando il cadavere di un suo operaio fin nella natia Ucraina per dargli degna sepoltura, il reticente Isidoro accetta, credendo di imbarcarsi in un viaggio che in realtà non si rivelerà così facile e tranquillo come sembra, tra incontri surreali, problemi, guai e l’inedito paesaggio dell’Est selvaggio.

Easy recensione del road movie diretto da Andrea Magnani

In Easy Un Viaggio Facile Facile il road movie incontra il respiro del western: le inquadrature si allargano diventando più spaziose e funzionali al ritmo del racconto, mostrando un paesaggio naturale impervio che si trasforma ben presto in protagonista e mattatore accanto agli altri due interpreti di questa epica saga delle piccole cose: Isidoro e la bara che trascina dietro di sé, come i vecchi samurai dei film di Kurosawa o il personaggio del vendicatore Django creato da Corbucci.

Il giovane è un titano dai piedi d’argilla, un fragile Golem che ha una missione da compiere a qualunque costo e che, nonostante le difficoltà, si propone di portare a termine, ostinato e contrario, nonostante gli eventi avversi. Magnani si confronta con sensibilità ed esperienza con un genere che affonda le proprie radici nel cuore del cinema americano, per poi essere canonizzato da noi italiani – con Il Sorpasso di Dino Risi – e per fare ritorno, infine, nel circuito hollywoodiano grazie a Easy Rider diretto da Dennis Hopper.

Magnani si confronta con sensibilità ed esperienza con un genere che affonda le proprie radici nel cuore del cinema americano

Il cineasta italiano sceglie la metafora del viaggio per raccontare una “cavalcata selvaggia” nell’anima afflitta di un uomo, che ritrova la strada giusta solamente perdendosi; con un umorismo rarefatto e grottesco che si ispira al cinema nordeuropeo di Kaurismaki quanto alla commedia italiana di qualche anno fa – come Il Toro di Carlo Mazzacurati – Easy Un Viaggio Facile Facile intrattiene lo spettatore divertendolo ma, allo stesso tempo, traghettandolo lungo la strada giusta della riflessione: quali risorse inesplorate siamo capaci di sfruttare nelle condizioni critiche?

Nicola Nocella è il cuore e l’anima di questo viaggio: un’aria da giovane John Belushi alle prese, però, con un western itinerante di frontiera, una storia di confine che trova la propria ragion d’essere in un’inesplorata Ucraina. Una menzione speciale spetta al resto del cast, soprattutto a quello italiano composto da Libero De Rienzo e da Barbara Bouchet, nei panni della madre di Isidoro e del fratello Filo.

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Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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