Un nuovo inizio per la famiglia Crawley e tutti gli abitanti della tenuta di Downton Abbey: con Downton Abbey II – Una nuova era, gli appassionati di una delle serie più seguite degli ultimi dieci anni potranno rifarsi gli occhi a partire dal 28 aprile grazie alla Universal Pictures.
Il film, diretto da Simon Curtis, vede lo stesso, amatissimo, cast della serie e del precedente film – Downton Abbey – Il film, uscito nel 2019 e diretto da Michael Engler – con l’aggiunta degli interpreti, fra gli altri, Hugh Dancy (Jack Barber), Laura Haddock (Myrna Dalgleish) e Dominic West (Guy Dexter).
Questa volta il fulcro della storia riguarda il passato di Lady Violet Crawley (Maggie Smith). Uno sconosciuto “amico” lascia in eredità alla signora più spassosa di Downton una villa sulla costa francese, lasciando attoniti tutti i componenti della famiglia, in special modo suo figlio Robert (Hugh Bonneville). Nel frattempo la dimora – scelta come set per un film – viene presa d’assalto da una troupe cinematografica e la famiglia Crawley dovrà quindi dividersi tra il fronte francese e quello di celluloide.
Downton Abbey II – Una nuova era ha di per sè un grande pregio e un grande difetto. Il primo è tutto giocato sull’ottima e graffiante scrittura firmata da Julian Fellowes – veterano dell’omonima serie – e da quella chicca che è stata la scelta di rappresentare l’irruzione del cinema e della tecnica filmica nella vita dei Crawley. L’effetto vintage è assicurato sia nella messa in scena del passaggio tra i film muti e quelli sonori – gustosissima Lady Mary (Michelle Dockery) nei panni di una doppiatrice antelitteram – che sul lato del costume design curato da Anna Robbins e Maja Meschede.
Il difetto sta in una scelta registica davvero troppo convenzionale e limitata al rifacimento dei ritmi seriali, opzione che fa effettivamente perdere smalto al respiro del lungometraggio. Al contrario, una scelta più corretta si è rivelata quella di non andare a battere troppo sul tasto del romance, per non infarcire di troppa melassa gli happy ending delle coppie formatasi tra i vari personaggi.
Non perdono brio gli interpreti immancabili: Maggie Smith continua a essere sempre una gioia per occhi e orecchie, così come il perfetto aplomb incarnato da Hugh Boneville e Michelle Dockery. Perfetti nei panni dei divi a metà tra cinema muto e parlato Dominic West e Laura Haddock, volti e temperamenti che sembrano usciti davvero da una pellicola sul tramonto dei Roaring Twenties.
Certo è che un prodotto come Downton Abbey II – Una nuova era pone subito le basi per la fatidica questione: “E ora, cosa succederà?”. Le basi ci sono e i presupposti pure, come ogni grande romanzo storico-familiare, i Crawley avrebbero le possibilità di continuare a narrare storie potenzialmente all’infinito.
Comunque vada, Downton Abbey II – Una nuova era è perfettamente consigliabile sia ad uno pubblico affezionato sia a chi si avvicina al format per la prima volta e che, soprattutto, ha un’irresistibile voglia di fare un gran bel tuffo nel passato.