Compromessi Sposi è la nuova commedia di Francesco Miccichè scritta da Michela Andreozzi, Alessia Crocini, Fabrizio Nardi, Massimiliano Vado e Christian Marazziti a partire da un soggetto di Roberto Cipullo, qui nei panni anche di produttore insieme a Mario Pezzi, Alberto Salerno e Manuela Montella con la Camaleo. Il film verrà distribuito da Vision Distribution nelle sale a partire dal 24 gennaio.
Sullo sfondo mozzafiato dei comuni di Gaeta e Formia, due delle perle della cosiddetta Riviera di Ulisse (Lazio), si muovono le (dis)avventure dei quasi suoceri interpretati da Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono, che dividono la scena con le rispettive mogli (per finta) Elda Alvigini e Rosita Celentano oltre a Valeria Bilello, Susy Laude, Sergio Friscia, Carolina Rey e ai giovanissimi Lorenzo Zurzolo e Grace Ambrose nei panni dei due (com)promessi sposi del titolo.
Una giovane fashion blogger di Gaeta e un giovane cantautore milanese sembrano completamente diversi e distanti tra loro, ma quando scocca la scintilla dell’amore tutte le differenze scompaiono lasciando il posto al desiderio di sposarsi. Ma anche le loro famiglie non hanno niente in comune: i rispettivi padri – Gaetano (Salemme) rigido sindaco del Sud e Diego (Abatantuono) ricco imprenditore del Nord – si odiano immediatamente. A unirli un solo obiettivo: impedire a ogni costo il matrimonio dei figli. In una guerra senza esclusioni di colpi, combattuta con ogni mezzo, coinvolgendo ogni membro della famiglia, riuscirà la coalizione paterna a scongiurare le nozze dei figli?
Compromessi Sposi, ispirandosi alla tradizione della commedia all’italiana e a classici immortali come Totò, Fabrizi e i Giovani d’Oggi (come raccontato durante la conferenza stampa del film), cerca di riportare in auge, sul grande schermo, quella formula alla base del successo di certi cult: l’approccio leggero e ironico con il quale affrontare tematiche sociali, riflettendo sulla “deriva dei costumi” come in una versione tutta italiota della tradizionale comedy of manners anglosassone.
Ma se negli anni ’50 – ’60 del boom la formula funzionava soprattutto grazie alle sceneggiature dal ritmo incalzante, il risultato oggi sembra essere ben lontano da quei modelli: il prodotto finale è ironico e con sprazzi di brillante umorismo – affidato in particolare all’innegabile talento comico della coppia Salemme/Abatantuono – ma incapace di distinguersi dagli innumerevoli prodotti medi realizzati per il mercato audiovisivo italiano.
La sensazione è quella di osservare un concentrato zoppicante di tutti gli argomenti di costume e società dei quali è possibile parlare in un film: il matrimonio, i contrasti tra Nord e Sud, il rapporto conflittuale tra genitori e figli quanto quello tra moglie e marito; e c’è perfino spazio per i contrasti politici, in quest’epoca dei governi delle larghe intese e del cambiamento che avanza. Ma gli sceneggiatori scelgono di non approfondire puntando piuttosto a un’analisi sommaria, giocando con le battute che si rincorrono per i 90 minuti della commedia arricchendo un intreccio altresì scarno e fragile.
Compromessi Sposi (qui il trailer ufficiale) trova il suo punto di forza nella genuinità dei luoghi mostrati, in una recondita spontaneità offerta dalle location selezionate che si rivelano vincenti: le bellezze naturali – e mozzafiato – di Formia e soprattutto Gaeta rapiscono lo sguardo dello spettatore distogliendo l’attenzione da quell’effetto “product placement” forzato ad ogni costo, che sembra pervadere ogni singola scelta di regia suggerita da Miccichè.
La commedia è gradevole e prevedibile, finendo (in)volontariamente per centrare il proprio obiettivo: intrattenere il pubblico a caccia di evasioni e rilassanti emozioni, lontano dal logorio della vita moderna e vicino – soprattutto con il cuore – a quelle situazioni (e soluzioni) da commedia che fanno presagire ed auspicare, fin dalle prime battute, un lieto fine consolatorio quanto rassicurante e avvolgente.