lunedì, Ottobre 2, 2023
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Classe Z, recensione del nuovo film di Guido Chiesa

Classe Z è la commedia italiana che non ti aspetti. Siamo abituati a partire con dei pregiudizi quando parliamo delle molte commedie italiane che escono ogni anno. Non a torto, molte di queste opere ci hanno deluso, ma è pur vero che negli ultimi anni sembra che qualcosa sia cambiato. Classe Z è una commedia italiana che non vi deluderà.

L’esame di maturità è l’evento più turbante della nostra adolescenza. Di fatto, è un rito di passaggio che mette a dura prova le nostre capacità mentali e perché no anche fisiche (dato che sottoponiamo il nostro corpo ad un intenso stress). Questo momento è così topico da essere stato già affrontato ben due volte dal regista Fausto Brizzi in Notte Prima degli Esami e nel sequel Notte Prima degli Esami Oggi.

Adesso Guido Chiesa, regista (Belli di Papà) e prolifico documentarista, si mette al timone di questo lungometraggio scritto insieme a Renato Sannio e Alessandro Aronadio. Il cast è formato, insieme al comico Andrea Pisani, da giovani attori, alcuni dei quali esordienti, come la famosa YouTuber Greta Menchi. Tra le guest star ci sono Alessandro Preziosi nel ruolo del preside e Antonio Catania.

Il preside Frigotto ha deciso di riunire tutte le mele marce delle classi degli ultimi anni, in un’unica classe. Si ritrovano così nella stessa sezione tutta una serie di studenti più o meno problematici. I professori hanno perso le speranze nei loro confronti; solo il professor Andreoli, giovane insegnante cresciuto con il mito del professor Keating de L’attimo fuggente, tenta con tutte le sue forze di far raggiungere la maturità a questi ragazzi.

Classe Z è un film divertente e leggero, che con il volto della commedia tratta di uno dei problemi principali che affliggono l’Italia: l’istruzione. L’istruzione è un diritto o è un privilegio? Quali sono i doveri di un insegnante, soprattutto quando è messo di fronte ai peggiori studenti della scuola?

Il film di Guido Chiesa cerca di rispondere proprio a queste domande, ponendo in luce la crisi dell’istruzione. Gli autori arrivano alla conclusione che un insegnante ha un compito delicatissimo, decisamente eroico: non deve solo insegnare, ma anche capire i suoi alunni.

Tutto il cast degli alunni è nella parte: da Greta Menchi a Enrico Oetiker (quest’ultimo ha un personaggio che se fosse stato interpretato male sarebbe risultato odioso, invece riesce ad essere simpatico), passando per Agnese Pagani e Armando Quaranta (molto incisivo nel suo ruolo da duro).

La sceneggiatura regge bene: sono molti i momenti comici, praticamente poche le sbavature e i cliché che fortunatamente non minano affatto la struttura del film. Classe Z è un’inaspettata buona commedia che si lascerà ricordare piacevolmente, anche perché finita la scuola, i volti che ricordiamo non sono mai quelli dei bravi studenti, ma sempre quelli degli ultimi della classe.

Guarda il trailer ufficiale di Classe Z

Redazione
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