Luca Guadagnino e Timothée Chalamet non riescono proprio a stare lontani dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: eccoli, infatti, tornare in occasione della 79esima edizione e questa volta per un nuovo film realizzato insieme.
La coppia regista e attore, nata con il successo di Chiamami col tuo nome, si va così a consolidare con l’adattamento cinematografico del romanzo Bones and All di Camille DeAngelis, la cui sceneggiatura è stata scritta da David Kajganich (già collaboratore del regista per A Bigger Splash e Suspiria).
Il soggetto di base pare una perfetta sintesi della filmografia di Guadagnino sinora, non solo perché si tratta nuovamente dell’adattamento di un testo con respiro internazionale, indirizzato principalmente agli adolescenti e con adolescenti protagonisti (come il già citato Chiamami col tuo nome e il famigerato Melissa P.), ma anche perché ha dato al regista l’occasione di fondere insieme i generi che sono stati alla base dei lavori precedenti, dal coming of age all’horror di Suspiria passando per la turbolenta love story come in Io sono l’amore (stavolta però senza risultare mai troppo borghese).
In Bones and All, questo mix risulta pressoché perfetto, rendendo accessibile il titolo a un pubblico più vasto del solito. Non manca neanche quel tocco di erotismo a cui il cineasta palermitano ha saputo abituarci in questi anni, che qui si sviluppa parallelo al cannibalismo centrale nel plot, finché non finiscono con l’intrecciarsi totalmente. Cannibalismo che – va detto! – arriva con il rasentare, verso la fine, lo splatter, rendendo improvvisamente il film forse troppo ostico da guardare per chi non è propriamente fan del genere.
Bones and All, il film più dolce e romantico di Guadagnino
Per chi invece lo dovesse essere, Bones and All avrebbe potuto perfino spingere l’acceleratore un pochino di più. Ma se dobbiamo proprio trovarci un problema, è probabile che si tratti di una negazione delle aspettative: Guadagnino ci aveva abituato a progetti decisamente più coraggiosi e pretenziosi di così, ma se non ci si sofferma troppo su questo aspetto, si finirà con l’apprezzare appieno il lavoro più romantico e dolce (nonostante il dramma) di questo cineasta.
Novità piacevole rispetto alle precedenti opere è il raccontare la storia attraverso un on the road, ambientato precisamente negli stati centrali degli USA durante gli anni ‘80; le suggestive location sono fotografate da Arseni Khachaturan, il quale riesce a ottenere delle immagini tendenzialmente patinate che vanno a ben bilanciare la condizione di sbando e disagio vissuta dai personaggi.
Taylor Russell (Escape Room, Waves) interpreta in maniera egregia la giovane protagonista, un’emarginata alla ricerca del suo posto nel mondo, mentre il suo compagno di viaggio Timothée Chalamet (che a Venezia aveva già presentato Il re e Dune) ci dona l’ennesima performance degna di nota. Colpisce però particolarmente, anche pe la natura ambigua del personaggio, l’interpretazione di Mark Rylance (premio Oscar per Il ponte delle spie). Completano il cast altri attori feticcio di Guadagnino, come Michael Stuhlbarg, Chloë Sevigny e Jessica Harper.
Bones and All magari non avrà tutti gli ingredienti necessari per conquistare il vostro cuore o la vostra mente, ma è senz’altro un titolo che fa di tutto per provare a consumarvi… fino all’osso.
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