A tre anni dall’uscita del suo ultimo lungometraggio ritorna trionfante l’opera di Spike Lee con BlacKkKlansman, tratto dalla storia “fottutamente vera” di Ron Stallworth, autore del romanzo omonimo. Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes (dove ha vinto il Gran Premio Speciale della Giuria), non ha mancato di farsi notare positivamente da pubblico e critica.
Mai plot fu più azzeccato per la carica politico-sociale della macchina da presa di Spike Lee. Ron Stallworth (John David Washington) , da Colorado Springs, afroamericano con il sogno di arruolarsi in polizia in un’America alle soglie della presidenza Nixon, non solo riesce nell’intento ma porta a termine un’impresa memorabile: infiltrarsi nel Ku Klux Klan.
Ron guadagna così una doppia personalità, ovvero afroamericano al telefono e “bianco” nelle uscite pubbliche grazie all’aiuto del collega Flip Zimmerman (Adam Driver). L’uomo risulterà finalmente vincitore delle sue battaglie, sia politiche che personali, coronando il tutto con una azzardatissima Polaroid scattata accanto al leader del Klan, David Duke (Topher Grace).
BlaKkKlansman ha tutto: uno Spike Lee al massimo del suo valore registico e autoriale – firma anche la sceneggiatura assieme a David Rabinowitz, Charlie Wachtel e Kevin Willmott –, un cast perfettamente calato nelle dense atmosfere americane di quegli anni e una storia vera che merita e necessita di essere raccontata.
Non c’è forzatura nella rappresentazione storica degli eventi che Lee decide di rappresentare nel suo lungometraggio. Non esiste un “buono” o un “cattivo”, e per questo il film evita sapientemente quel dualismo in cui sarebbe facile incappare narrando situazioni così difficili e così contemporanee. Spike Lee predilige toni caldi e punti di vista insoliti atti ad affermare l’unicità e la portata epica di una storia come quella vissuta da Ron Stallworth.
BlacKkKlansman dal 27 settembre al cinema
Il nodo di BlacKkKlansman si dipana nella sua capacità di raccontare il presente mostrando il passato, non senza momenti di felicissimo humor capaci di svelare l’abominio e la banalità in cui l’essere umano può e rischia tutt’oggi di cedere il passo nelle sue azioni politiche.
Tutte le parti vengono messe in gioco per cercare di carpire quale sia il vero significato della giustizia e come un solo uomo dotato di ingegno e forte senso critico non possa essere in grado di combattere il sistema, se non coadiuvato da un gruppo di persone del suo stesso credo.
BlacKkKLansman (qui il trailer italiano ufficiale) è un atto di avvertimento e denuncia del propagarsi di uno spirito contrario alla cooperazione fra uomini, in nome di un concetto di “identità” superato e violento in cui i villain assumono le loro vesti di pagliacci terribilmente incappucciati.