Articolo a cura di Irene Caltabiano
Alibi.com parla del sogno di qualsiasi fedifrago: tradire senza essere scoperti. Ma non solo: far sì che le scuse rifilate al partner ufficiale risultino al 100% plausibili. Perciò se hai detto a tua moglie di essere andato ad un importante convegno di lavoro in Svizzera (mentre in realtà te la spassi con la giovane amante) devi portare una prova tangibile. Una forma di emmental, ad esempio.
Questo il lavoro di Greg (Philippe Lacheau), che con l’impacciato ma fedele socio Augustin (Julien Arruti) e il neo-arrivato Medhi (Tarek Boudali), capace ma con un grave problema di narcolessia, crea il sito che permette a tutti gli imbroglioni sentimentali di farla franca, sfruttando ogni mezzo: dalle doppie carte di credito alle false prenotazioni in albergo.
Alibi.com è una classica commedia degli equivoci che raggiunge il suo obiettivo: far divertire per un’ora e mezza
L’attività va alla grande fino all’arrivo nella vita di Greg di Flo (Elodie Fontain), giovane e rampante avvocatessa, di cui si innamora. Ma c’è un problema. L’affascinante bionda odia gli uomini che mentono. Il mascalzone perciò, per conquistarla, mente sulla sua reale attività lavorativa. Il cortocircuito avverrà quando alla porta di Alibi.com bussa Gerard, che altro non è che il padre di Flo.
Alibi.com (qui il trailer italiano ufficiale) è una classica commedia degli equivoci. Per quanto il nuovo film del co-regista di Baby Sitting non brilli di originalità tematica né di una comicità raffinata e sottile (le classiche gag ci sono tutte: dal gatto attaccato ai genitali alla scoperta di procaci donzelle in desabille), raggiunge il suo obiettivo: far divertire per un’ora e mezza.
Alibi.com recensione della commedia di e con Philippe Lacheau
Ad alcuni potrebbe sembrare l’imitazione d’oltralpe dei nostri cinepanettoni ma in realtà Lacheau, regista e contemporaneamente attore, demolisce gli stereotipi del genere dall’interno, destrutturando le falsità della commedia romantica alla Notting Hill.
Buona prova per tutti gli attori fra cui si distinguono Didier Bourdon (Gerard Martin) già pilastro della commedia francese (era infatti componente del trio comico francese Les Inconnus) e Nathalie Baye (Madame Martin) che, conosciuta per i suoi ruoli drammatici, sfodera una vis comica inaspettata. Peccato che, come spesso accade, siano le donne a fare le parti delle ingenuotte gabbate da incorreggibili bugiardi.
Alibi.com è un film molto “umano”, senza grosse pretese se non quelle di metterci di fronte, come tanti suoi “fratelli”, alle nostre meschinità
Non manca nemmeno il citazionismo cinematografico: da Star Wars ad Assassin’s Creed, da Fast & Furios a 8mile, Alibi.com mescola la commedia americana stile Una Notte da Leoni traslandola nell’ambientazione francese, patria per eccellenza del romanticismo, elemento che va ad arricchire ancor di più la contraddizione e il meccanismo comico.
Alibi.com è un film molto “umano”, senza grosse pretese se non quelle di metterci di fronte, come tanti suoi “fratelli”, alle nostre meschinità. Al diavolo i clichè da commedia romantica: l’amore è fatto di alti e bassi, di re-innamoramenti, di tradimenti (prova ne sia che realtà come il sito descritto sono assolutamente reali) e di bugie, tante bugie. Fortunatamente anche dette a fin di bene, per mantenere accanto a noi, seppur goffamente, le persone che amiamo.