Alex Proyas ha preso la parola su Facebook per esprime il suo disappunto verso il reboot de Il Corvo. Il regista, celebre soprattutto per il film nel 1994 che consegnò Brandon Lee al mito, ha espresso tutte le sue remore in un lungo post social, che recita:
“PERCHÈ CREDO CHE IL CORVO NON DOVREBBE ESSERE RIFATTO
Ho avuto il privilegio di conoscere Brando Lee – Lui era giovane, un attore immensamente dotato con un grande senso dell’umorismo e un brillante futuro davanti a se. Io ho avuto anche il privilegio di poterlo chiamare amico. La nostra relazione lavorativa come attore/regista ha superato la mera collaborazione. Noi abbiamo creato un film insieme che ha toccato moltissime persone.
Io non ho usato i crediti ‘un film di’ per Il Corvo. Io volevo che fosse un film di Brandon perchè lo era e perchè lui non avrebbe potuto girare altri film. Lui aveva messo tutta la sua passione nella pellicola come se fosse il suo lascito. Io so che ne sarebbe stato fiero.
Io ho finito il film per Brandon – con l’aiuto di un cast e di una crew che amava Brandon tanto da completare il lungometraggio anche in sua assenza. Noi eravamo guidati dalla forza e dall’ispirazione dello spirito di Brandon. Non solo dal fantastico lavoro di Brandon come attore e film-maker, ma anche come uomo con un’umanità che ci ha toccati.
Il Corvo non sarebbe potuto essere un film così importante senza Brandon Lee. Se non fosse stato per Brandon voi non avreste mai amato questo piccolo fumetto. È un film di Brandon. Io credo che questo sia un caso speciale nel quale Hollywood dovrebbe lasciare intatto il testamento dell’immenso talento di un uomo, non riscrivendo la storia in nessun modo. I so che i sequel vengono fatti, e anche gli show televisivi, ma l’idea di ‘rebooting’ questa storia e i personaggi originali mi sembra sbagliata.
Per favore lasciate in pace il film di Brandon.“
Il Corvo: il regista del film originale critica l’idea del reboot
Il Corvo (The Crow) è un fumetto di James O’ Barr, pubblicato per la prima volta tra il 1988 e il 1989. Fin dalla sua prima pubblicazione la storia di Eric Draven ha colpito ed affascinato, sia per la trama che per il disegno dell’autore, che realizza tavole estremamente cupe ed a tratti inquietanti. Per questo motivo l’opera ha avuto notevole successo tra gli appartenenti alla cultura dark. Il fumetto è stato tradotto in quasi una dozzina di lingue e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.
La tragica storia di Eric Draven è diventata un film ben più famoso del fumetto, grazie anche alla singolare morte dell’attore protagonista, Brandon Lee, avvenuta il terzultimo giorno delle riprese del film, a causa di un colpo di pistola caricata a salve, in cui però era precedentemente rimasta bloccata una pallottola all’interno della canna.