Lucasfilm è pronta a riportarci nel magico mondo di Willow con una nuova avventura, questa volta pensata per il piccolo schermo.
Il piccolo maghetto dal grande cuore, interpretato dal leggendario Warwick Davis (l’attore, affetto da nanismo, ha partecipato a franchise del calibro di Star Wars e Harry Potter), è pronto a tornare in azione, affiancato da un giovane cast (Ruby Cruz, Erin Kellyman, Ellie Bamber, Tony Revolori, Amar Chadha-Patel, Dempsey Bryk), in una serie tv di otto episodi, disponibile su Disney+ a partire dal 30 novembre (dopo l’uscita delle prime due puntate, le restanti usciranno a scadenza settimanale).
Un progetto di cui hanno largamente parlato alla stampa, in occasione della global press conference dedicata, lo showrunner Jonathan Kasdan (Solo: A Star Wars Story) e alcuni membri del nutrito ensemble di attori protagonisti.
Un proseguo della storia del film originale, datato 1988, in cui, fino poco tempo fa, non credeva nemmeno il suo protagonista Warwick Davis: “Se n’è parlato per anni, ma da parte di nessuno di ufficiale, solo tra i fan. Mi assillavano continuamente ‘quando vedremo un sequel di quel film?’ Ed era una domanda a cui non potevo dare risposta. Una incertezza durata finché non ho incontrato Jon Kasdan, fan a sua volta dell’originale. Durante le riprese di Solo: A Star Wars Story continuava a parlarmi ossessivamente di Willow, e io mi domandavo chi avesse lasciato entrare un fan sul set! (ironico, NdR)”.
Una serie in cui si è tentato di mediare tra le aspettative dei fan del film originale e la voglia di novità, come affermato da Kasdan: “È stata una sfida. Nella realizzazione di ogni episodio devi mantenere un difficile equilibrio: devi dare ai fan quello che si aspettano dal brand Willow e, allo stesso tempo, raccontare una storia originale e sorprendente. La nostra arma segreta è stata Warwick; la sua sola partecipazione ha dato credibilità all’universo di questo nuovo capitolo e ai suoi nuovi personaggi”.
Se il protagonista del cult diretto da Ron Howard – e prodotto da George Lucas – è tornato anche in questa nuova avventura, grande assente della serie è sicuramente quella simpatica canaglia Madmartigan, lo spadaccino interpretato da Val Kilmer: “L’assenza del personaggio è sempre stata al centro della storia che volevamo raccontare” ha spiegato Kasdan.
“Che la ricerca di Madmartigan sarebbe state legata, in qualche modo, alla missione principale dei nostri protagonisti era già nella nostra idea di partenza. Sapevamo che, scoprire cosa gli fosse successo, sarebbe stato un interrogativo che ci avrebbe accompagnato per tutta la stagione. Volevamo ripagare in qualche modo gli spettatori, e avevamo diverse idee. Val, alla fine, non è potuto venire in Galles per le riprese, quindi abbiamo aggiunto un personaggio, amico di Madmartigan, che potesse darci qualche indizio sulla sua condizione. Una scelta che ha reso ancora più complesso il mistero, estendendo, in modo soddisfacente, la storia che stavamo creando”.
Sono trascorsi 35 lunghi anni…
Una storia che Jonathan Kasdan aveva da tempo in mente: “Si è iniziata a sviluppare dalle conversazioni che ho avuto con Ron (Howard, NdR) sul set di Solo: A Star Wars Story. Sapevamo che al centro della storia ci sarebbe stato cosa è successo ad Elora Danan (la bambina prescelta del film, NdR). Pensavamo fosse un soggetto con tante potenzialità. Il film finiva con un momento agrodolce, con Warwick che bacia la bambina e dice ‘okay, addio, non ci vedremo mai più’. Quando avevo otto anni pensavo ‘ma come?! Non vivranno insieme? Come farà lei ad apprendere tutto quello che le è successo?’”.
“Sembrava un ottimo punto di partenza per una serie: magari il miglior modo di proteggerla sarebbe stato proprio non rivelarle niente del suo passato. Un concetto in linea con altre storie di George (Lucas, NdR), dove diversi personaggi vengono a conoscenza del proprio passato e delle loro capacità nel corso dell’avventura”.
Dopo quasi trentacinque anni dalla pellicola originale, Willow saprà coinvolgere e connettere con il pubblico grazie a “personaggi con cui è facile empatizzare”, come affermato da Tony Revolori (Spider-Man: No Way Home), che nella serie interpreta Graydon. “Jon ha scritto ogni singolo personaggio dandogli più livelli di profondità. Ci siamo divertiti nell’interpretarli, sono personaggi davvero unici! Puoi sederti a guardare lo show con la tua famiglia e ogni membro può riconoscersi in uno dei personaggi. Il fatto che questi siano personaggi non infallibili, con dei difetti, che vediamo crescere durante la storia, facilita l’identificazione del pubblico con loro” ha spiegato Revolori.
“Una delle mie cose preferite della serie è che ogni personaggio non ha ancora capito davvero quale sia il suo ruolo nel mondo” ha aggiunto Amar Chadha-Patel, interprete di Boorman “la loro missione non è solo fisica, salvare qualcuno, ma comporta anche il trovare se stessi”.
Per quanto riguarda possibili input avuti da George Lucas, mente dietro l’opera originale, per questa nuova incarnazione di Willow, Kasdan ha rivelato: “Ho avuto solo una conversazione con George a proposito del progetto. È successo quando è venuto a visitare il set di Solo: A Star Wars Story perché Ron è un suo caro amico. Ci dissero che si sarebbe fermato solo un momento e di non rivolgergli alcuna domanda; invece è rimasto per sei ore e ha risposto, con gentilezza, a tutte le nostre domande”.
“Mi sono ritrovato seduto accanto a questo mito della mia infanzia e gli ho detto che Lucasfilm avrebbe dovuto realizzare nuove storie nel mondo di Willow. George, facendo un sorrisetto, ha detto che non avrebbe potuto essere più d’accordo, e che era una cosa che lui stesso voleva fare da tempo. È stato un nostro sostenitore sin da subito, cosa che mi ha riempito di un genuino entusiasmo fanciullesco”.