martedì, Ottobre 8, 2024
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Un Re allo Sbando: la regista Jessica Woodworth presenta il film

La conferenza stampa per il lancio nelle sale italiane del film Un Re allo Sbando ha visto protagonista la co-regista Jessica Woodworth che ha risposto alle numerose ed entusiaste domande della platea al termine dell’anteprima stampa del suo lungometraggio girato assieme Peter Brosens.

La Woodworth ha tenuto a precisare l’importanza del mercato italiano per la distribuzione di questo film: l’Italia è infatti il primo paese in cui il lungometraggio sarà distribuito dopo il Belgio – 40 copie circa –, cercando di coprire la maggior parte delle sale centrali e provinciali. Una notizia su tutte: per chi ha apprezzato e per chi apprezzerà Un Re allo Sbando, la regista ha anticipato che sta lavorando su un secondo episodio delle avventure del re del Belgio dal titolo (almeno per il momento) Arcipelago e che avrà, a detta della regista, un tono ancora più incisivo.

Si prospetta quindi un buon futuro per la pellicola che pur presentandosi come un film “piccolo” – girato in 20 giorni e con qualche problema riguardante la ricerca dei finanziamenti – ha a che fare con temi abbastanza ampi. Gli aspetti su cui sono state poste più domande e sui quali la regista ha ritenuto importante soffermarsi vede, ai primi posti, la questione attoriale e linguistica.

Il film è girato come un falso documentario e perciò è capitato di aver avuto a che fare con attori non professionisti, come accade per la figura simpatica e ben riuscita del sindaco di un piccolo paese Serbo. La regista ha posto l’accento sulla volontà di rimanere nello spettro della credibilità per quanto riguarda la costruzione dei personaggi e l’attenzione a sfuggire gli stereotipi. Per questo motivo gli attori protagonisti – e professionisti – hanno lavorato molto di improvvisazione sia nella fase antecedente al film che nel momento stesso della ripresa, tanto che la regista ha svelato di non aver rivelato i dialoghi ai suoi attori se non poco prima di girare la scena stessa.

Un Re allo Sbando: la regista Jessica Woodworth presenta il film

La Woodworth ha rivelato anche un risvolto quasi teatrale nella preparazione attoriale del suo film, cioè il lavoro che ha compiuto insieme ai suoi attori sul personaggio “invisibile” del Protocollo. Il Protocollo è infatti un elemento ricorrente con il quale il Re e il suo entourage hanno sempre a che fare e che si colloca anche e soprattutto nella questione linguistica. È risaputo che nel Belgio coabitano molte lingue “ufficiali” e all’interno del film sono tutte usate in modo espressivo e consono alla situazione (l’inglese che serve per rivolgersi al reporter Duncan Lloyd la cui telecamera è il punto di vista dell’intero film, il francese delle situazioni ufficiali e l’olandese che ogni tanto affiora per rivelare i sentimenti più nascosti).

Si è passato poi a parlare di una questione un po’ più tecnica, quella del montaggio, cui il film deve molto specialmente in fatto di ritmo nella consequenzialità delle scene: la regista spiega che è durato circa 9 mesi, moltissimo se si mette a confronto con i soli 20 giorni di ripresa del film, ed è servito specialmente per cogliere i momenti migliori delle molte scene girate improvvisando davanti la telecamera.

In ultima battuta Jessica Woodworth si sofferma sulla reale necessità che ha spinto la realizzazione di questo lungometraggio, affrontando tutti i piccoli e grandi problemi riguardanti la distribuzione e il finanziamento: la volontà “di fare film per il pubblico” e “il bisogno di essere creativi e coscienti” per cercare di avvicinare l’interesse degli spettatori su tematiche non molto popolari ma altresì importanti, senza la pesantezza del dramma ma con la vitalità della commedia e della satira.

Un Re allo Sbando uscirà nelle sale il 9 febbraio e in anteprima in alcune città l’8 febbraio, distribuito da Officine UBU.

Carlotta Guido
Carlotta Guido
Dopo la visione de Il Padrino Parte II capisce che i suoi film preferiti saranno solo quelli pari o superiori alle tre ore | Film del cuore: Il Padrino | Il più grande regista: Aleksandr Sokurov | Attore preferito: Marlon Brando | La citazione più bella: "Il destino è quel che è, non c’è scampo più per me" (Frankenstein Junior)

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