lunedì, Giugno 5, 2023
HomeIntervisteUn Nemico Che Ti Vuole Bene: il cast presenta la black comedy...

Un Nemico Che Ti Vuole Bene: il cast presenta la black comedy a Roma

Un Nemico Che Ti Vuole Bene è il titolo del film diretto dal regista svizzero Denis Rabaglia che vede protagonisti gli attori Diego Abatantuono, Antonio Folletto, Massimo Ghini, Antonio Catania e Sandra Milo: vecchie e nuove leve del cinema italiano si incontrano – e si scontrano – in questo prodotto atipico, definito come una black comedy alla ricerca di un perfetto equilibrio tra le tinte del noir e l’umorismo da commedia all’italiana.

Una notte di pioggia il professore Enzo Stefanelli (Abatantuono) salva la vita a un giovane ferito da un’arma da fuoco (Folletto). In cambio l’uomo colpito, un killer di professione, gli promette di trovare e uccidere un suo nemico, chiunque esso sia. Anche se Enzo insiste nell’affermare di non avere un nemico, il giovane si mette a cercarne uno, creando il caos nella vita del professore.

Dapprima scettico, finalmente Enzo apre gli occhi sulla sua vita e sulle persone che lo circondano, passando in rassegna soprattutto le persone che più gli sono vicine: sua madre (Milo), l’ex di sua moglie (Ghini), quest’ultima, la figlia di primo letto e il figlio legittimo, perfino il fratello prete Don Gregorio (Roberto Ciufoli), senza mai perdere di vista il proprio obiettivo, ovvero trovare il nemico giusto da eliminare.

Il cast al completo, capitanato dai già citati Abatantuono, Folletto, Ghini, Ciufoli, Catania e da Mirko Trovato, Annabella Calabrese, Gisella Donadoni, insieme al produttore – e attore – Andrea Preti hanno presentato alla stampa il film (qui il trailer ufficiale), che uscirà nelle sale il prossimo 4 0ttobre distribuito da Medusa Film.

un nemico che ti vuole bene

Diego Abatantuono e Antonio Folletto presentano Un Nemico Che Ti Vuole Bene alla stampa

Ad iniziare la chiacchierata è stato proprio il regista del film Un Nemico Che Ti Vuole Bene, Denis Rabaglia, che ha narrato l’aneddoto che ha portato, anni prima, alla nascita della scintilla creativa che lo ha spinto ad investire nel progetto:

«È vero, la storia alla base del film parte da molto lontano, e risale nello specifico al 2003-2004: all’epoca ero a Tbilisi, la capitale della Georgia, coinvolto in un workshop insieme a un maestro del cinema polacco come Krzysztof Zanussi, un personaggio chiave del cinema post sovietico.

Mentre eravamo lì, qualcuno gli raccontò la storia che è poi l’inizio del film, ovvero di un uomo che aveva salvato la vita a un killer della malavita georgiana – dopo averlo quasi investito – e che quest’ultimo, per ringraziarlo, aveva deciso di offrirgli i suoi servigi. Poco dopo Zanussi venne da me, tutto eccitato, raccontandomi dell’idea: abbiamo così iniziato a fantasticare su cosa sarebbe potuto succedere da quel punto in poi.

Dopo il workshop ho raccontato la storia ad altre persone, che mi hanno incalzato a realizzarla, a maggior ragione che Zanussi non aveva ancora imbastito niente a tal proposito: per quanto fossi coinvolto nel progetto, continuavo sempre a sentire quella storia più come sua che mia; finché non ho deciso di traslare la storia dalla Georgia all’Italia, passando dalla mala del posto alla camorra napoletana.

La storia alla base di Un Nemico Che Ti Vuole Bene ha impiegato ben sei anni per vedere la luce, finché non ho incontrato dei produttori che hanno creduto nel progetto e poi attori, come Diego e gli altri, che si sono immersi nella narrazione. Per me era importante che il film fosse intrigante e divertente, elementi che spesso sono uniti e inscindibili, mentre noi al contrario cercavamo di sentire la tensione drammatica stemperandola allo stesso tempo.

Il film è stato presentato, in anteprima, durante lo scorso Festival di Locarno dove ho potuto apprezzare, durante la proiezione in piazza, le reazioni delle persone presenti: molti di loro, tedeschi, francesi o svizzeri, non conoscono troppo bene il cinema italiano, così era davvero splendido vederli immersi nel racconto».

Diego Abatantuono: «Un Nemico Che Ti Vuole Bene è un bel film anche grazie al lavoro compiuto da Denis sulla regia e sulla costruzione dei personaggi. In media, quando si incontrano delle persone e si definiscono istintivamente brave persone, si usano in realtà degli eufemismi per no dar loro dei falliti; al contrario, quando di una persona si dice che è cinica, di conseguenza la si ammira perché si sa far rispettare; tutte qualità che un tempo non erano affatto complimenti, e che oggi invece lo sono.

L’incontro tra il mio personaggio, Enzo, e un killer apre agli occhi dell’uomo un mondo nuovo, dimostrando allo stesso tempo come un ragazzo come Salvatore sia potuto diventare così per via della vita e del luogo dove ha vissuto e continua a vivere. Sono queste le cause che lo hanno fatto diventare quello che è, e lo stesso accade al personaggio di Enzo: solo cambiando una variabile si cambia una persona. L’originalità del film si annida proprio nel rapporto che si costruisce tra i due».

Diego Abatantuono si è ritrovato, in questo film, a vestire il duplice ruolo di interprete e di co-sceneggiatore: «Ho sempre cercato, fin dai miei primi film che erano del resto incentrati sul materiale inerente alla mia vita, tipo il cabaret, di firmarli quanto di non firmarli, un po’ come accadeva con l’accoppiata Alberto Sordi e il suo sceneggiatore Sonego oppure con i celebri Age e Scarpelli.

Se lavoro con un grande autore – come Pupi Avati o Ettore Scola – posso provare a fare una proposta, mentre con un autore-regista come Gabriele Salvatores siamo sempre coinvolti in un processo di riscrittura. In Un Nemico Che Ti Vuole Bene ho deciso di firmarla perché, quando è arrivato il soggetto, era una bellissima idea, ma delle cose andavano rimesse a posto e adattate tutti insieme».

Nel film, Abatantuono e Antonio Folletto interpretano i due pilastri intorno ai quali ruota il film, i due duellanti che si affrontano sul loro “terreno di caccia”: «Nel 1992 Abatantuono vinceva un Oscar con il film Mediterraneo e io avevo 4 anni: quindi, recitare al suo fianco, è stato un vero onore. Il rapporto costruito tra noi due, da personaggi, è basato sul concetto che Salvatore sia innamorato della purezza di Enzo e che finisca, poi, per affezionarsi».

Bilanciare il lato thriller con quello spiccatamente da commedia sembra essere la parola d’ordine di Un Nemico Che Ti Vuole Bene: quando avete realizzato la sceneggiatura, avete pensato di propendere più per una delle due?

Diego Abatantuono: «In realtà no; non avevamo mai previsto, nemmeno a partire dalla prima stesura della sceneggiatura, una linea narrativa prettamente incentrata sul thriller con sangue, omicidi, morti etc.»

Denis Rabaglia: «Ho semplicemente pensato che il personaggio di Enzo potesse essere più crudele verso gli altri in un primo momento; poi però mi sono reso conto che il film rischiava di chiudersi lontano dai toni della commedia; qualcun altro, per esempio, potrebbe ricavare da una storia simile un vero thriller dallo stile scandinavo, mentre noi abbiamo deciso di puntare più sulla commedia –o sulla black comedy – e di adattarla all’Italia. La sotto-trama rimane sempre la stessa, mentre a cambiare è il tono del film».

Diego, la natura duplice di Enzo e Salvatore, i protagonisti del film, sempre sospesi nel limbo tra buoni e cattivi è frutto di una determinata scelta legata alla sceneggiatura? Quanto conta quindi il concetto di duplicità?

«Il lavoro che volevo fare, da attore, era rendere prettamente realistica la storia; quest’ultima lo diventa solo lavorando su passaggi e snodi cruciali; qualora si dovesse togliere del tutto il realismo, Un Nemico Che Ti Vuole Bene si trasformerebbe automaticamente in un thriller, mentre noi volevamo parlare della storia di un normale individuo che viene coinvolto e travolto da qualcosa che non lo è.

Raccontare al cinema semplicemente la storia di un tipo normale non è uno spunto abbastanza forte, per cui avevamo bisogno di creare determinate premesse drammatiche. Enzo è obbligato a reagire ma non lo fa; si succedono dei fatti e degli eventi, ma lui è prevalentemente complice e lascia prevalere sempre l’onesta; il professore cambia riflettendosi negli occhi dell’antagonista, del giovane killer Salvatore».

Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

RECENTI

- Advertisment -