In occasione del 25° anniversario del film, il regista James Cameron e il produttore Jon Landau – reduci dall’incredibile exploit di Avatar: La Via dell’Acqua al box office mondiale – si sono concessi alla stampa per un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, uno splendido dialogo a due voci in cui hanno avuto modo di parlare – e soprattutto ricordare – del successo e dell’eredità di Titanic.
“Mi sono interessato alla storia sul finire degli anni ’80, quando iniziai a collaborare con la Woods Hole Oceanographic Institution per il mio film The Abyss”, rivela Cameron in merito alla genesi del progetto, sollecitato da Landau. “Poi ho incontrato l’oceanografo Robert Ballard, ho visto tutte le scoperte e le localizzazioni dei relitti della nave ed è stato allora che ho iniziato a pensare seriamente ad un film sul Titanic. Così ho guardato il docudrama del 1958 A Night to Remember e ho pensato che lo sfondo di quella tragedia fosse perfetto per una grande storia d’amore. Così mi sono presentato alla 20th Century Fox e ricordo di aver portato con me un libro contenenti i dipinti del Titanic ad opera del grande illustratore Ken Marshall. Dissi al capo dello studio: ‘Ambienteremo una storia alla Romeo e Giulietta sul Titanic’. Così è iniziato tutto”.
All’epoca del suo viaggio inaugurale (1912), il Titanic rappresentò il più grande oggetto in movimento mai costruito, massima espressione della tecnologia navale del tempo. Da allora, l’impatto culturale del transatlantico erroneamente considerato “inaffondabile” – che naufragò a causa della collisione con un iceberg – è stato enorme. “Ci sono state tantissime altre tragedia dopo il Titanic, ma credo che il suo impatto culturale così duraturo sia dovuto essenzialmente alla mitologia che c’è dietro la tragedia”, dichiara Cameron. “Stiamo parlando di un evento che ha avuto a che fare con l’amore, il sacrificio, la mortalità… C’è una sorta di elemento nobile in tutto questo, che in qualche modo avvicina quanto accaduto nella realtà ad una qualsiasi storia che potrebbe essere narrata in un grande romanzo”.
Un film “culturalmente significativo”
Vincitore di 11 premi Oscar (record detenuto soltanto da altre due pellicole, Ben-Hur e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re), lo stesso Titanic è poi diventato un film “culturalmente significativo”, che secondo Cameron – al di là dell’epica storia d’amore che ha appassionato milioni di spettatori – viene considerato così importante ancora oggi perché ci ricorda cosa potrebbe accadere se riponiamo troppa fiducia nella tecnologia e nella nostra stessa intelligenza. “Penso che le due storie, la storia vera e la nostra storia, quella tra Jack e Rose, si elevino a vicenda”, ammette Cameron. “Sono convinto che grazie al film le persone si siano appassionate alla storia del Titanic e che dalla sua uscita nelle sale ne sappiano molto di più su quanto accaduto”.
Il regista è però consapevole che il grandissimo successo di Titanic non è derivato soltanto da un enorme e ragguardevole sforzo produttivo, ma anche dall’attenzione riposta nei confronti degli aspetti romantici ed emotivamente carichi della storia in fase di scrittura. “La bellezza di una storia d’amore che culmina in tragedia è tutto”, rivela Cameron. “Tutti sperimentiamo l’amore come esseri umani e penso che gran parte del fascino della storia risieda nel fatto che Jack e Rose sperimentano un viaggio fatto non solo di amore, ma anche di separazione e di perdita”.
Titanic è uscito per la prima volta nelle sale il 19 dicembre 1997, contribuendo a lanciare definitivamente le carriere di quelli che sarebbero poi diventati due dei più grandi attori della storia recente di Hollywood: Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. “All’epoca sapevo soltanto che Leo era un attore dotato di un talento straordinario, dalle infinità possibilità. Ma non avrei mai potuto prevedere né immaginare l’incredibile carriera che avrebbe poi avuto. E lo stesso vale per Kate”, spiega Cameron.
“Quando li abbiamo scelti per il film, credo che avessero 20 anni più o meno. Erano giovanissimi ma già pieno di talento… Anche se non sempre il talento equivale ad avere una carriera longeva e duratura”, aggiunge il regista. “Per loro è stato diverso, per fortuna. Li abbiamo ingaggiati nel momento giusto, credo: Leo aveva appena fatto Romeo + Giulietta di Luhrmann e anche Kate aveva già lavorato per grandi registi, come Peter Jackson e Ang Lee. Quindi, penso che sia giusto prenderci il merito di aver contribuito a far esplodere definitivamente le loro carriere”.
L’esperienza di Titanic… 25 anni dopo
Grazie alle domande dei giornalisti, James Cameron ha avuto modo di riflettere sul tipo di esperienza che sarebbe oggi realizzare un film come Titanic: se venticinque anni fa non avesse avuto la possibilità di realizzarlo, il progetto sarebbe rimasto un mero sogno nel cassetto? “Se non avessi fatto Titanic all’epoca, sono certo che ancora oggi sarei interessato all’argomento e alla realizzazione del film”, ammette. “E sono certo che racconterei ancora quella tragedia servendomi della storia d’amore. Mi concentrerei ancora sulle emozioni, questo è indubbio”.
“Dal punto di vista tecnico, invece… I tempi sono cambiati e la tecnologia oggi è completamente diversa. Sicuramente userei molta più CGI e costruirei di meno sul set”, aggiunge il regista. “Oggi sappiamo come usare la CGI e, soprattutto, come renderla indistinguibile dalla fotografia reale. L’approccio sarebbe diverso, ma il risultato finale non credo.
Prima di congedarsi, da grande sostenitori dell’esperienza in sala, Cameron ha spiegato perché le persone dovrebbero tornare al cinema a vedere Titanic in occasione del 25° anniversario. “Tutti i mezzi che abbiamo oggi a disposizione per vedere un film senza alzarci dal divano di casa sono a dir poco incredibili: schermi giganti, sistemi audio pazzeschi…”, dichiara. “Il punto è che l’esperienza della sala è insostituibile, ancora di più quando si parla di un film come Titanic, che gode di una certa atemporalità in quanto legato ai nostri ricordi. Sono certo che tutti coloro che hanno visto il film per la prima volta nel ’97 ricordano ancora oggi in quale cinema erano, con chi… Che momento della loro vita stavano attraversando..”
“25 anni fa si voleva andare al cinema, si sceglieva di essere fisicamente presenti. Oggi non è più così”, conclude il regista. “Il modo in cui le persone fruiscono dei film e delle serie rispecchia la società in cui viviamo… Una società frenetica dove non si ha più voglia di concentrarsi e dedicare il proprio tempo al cinema. Da casa, invece, è tutto più facile: puoi mettere pausa, interrompere la visione, concederti la possibilità di fare altro… Ma il pubblico lo sa: sa che le emozioni che ti regala il grande schermo e l’esperienza in sala non sono replicabili a casa propria. Il cinema è condivisione. Possibilmente, sul grande schermo”.
Titanic tornerà nelle sale italiane in 3D, in versione rimasterizzata, dal 9 febbraio in occasione del 25° anniversario, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Per prenotare i biglietti è possibile accedere al sito www.titanicilfilm.it.