Articolo a cura di Riccardo Tanco
Si è tenuta venerdì 29 giugno presso il locale Santeria Social Club di Milano l’incontro con lo scrittore e sceneggiatore David Nicholls per la presentazione dell’episodio pilota di Patrick Melrose, la nuova miniserie prodotta da Sky e Showtime ideata e scritta da Nicholls con protagonista Benedict Cumberbatch e tratta dal ciclo di romanzi “I Melrose” scritti da Edward St. Aubyn.
La serie andrà in onda a a partire dal 9 luglio sul canale Sky Atlantic. A moderare l’incontro nell’ambito del Road to FeST per l’avvicinamento al Festival delle Serie Tv che si terrà dall’11 al 14 ottobre a Milano, gli ideatori del festival Marina Pierri e Giorgio Viaro assieme ad Antonio Visca, direttore del canale Sky Atlantic.
Come è stato lavorare sul testo di un altro autore?
Davd Nicholls: “È un lavoro molto difficile toccare la creazione di qualcun altro, per esporre la mia idea per il progetto ho incontrato Edward St.Aubyn, uno scrittore che ammiro molto e che stimo e che devo dire, mi ha messo anche in soggezione. Adattare significa tagliare e modificare e io e lui ci siamo visti una volta a pranzo, dove Edward mi ha detto “o ci vediamo ancora o non ci vedremo mai più”. Da quel giorno non l’ho più incontrato per 4 anni e ho lavorato intensamente sull’adattamento dei libri, ed è sempre un’operazione come se uno ti presenta un piatto abbondante e dopo ti ritrovi con le ossa o le lische. Poi però ci siamo rincontrati e per fortuna è andato tutto bene.”
Vuoi dirci qualcosa su come è stato lavorare con Benedict Cumberbatch?
David Nicholls: “Non c’è molto da dire, tutti sanno la bravura e il talento di Benedict. Lui ha lavorato molto con Edward sul personaggio di Patrick Melrose, ma la cosa bella è che ci ha messo completamente qualcosa di suo ma anche qualcosa di mio, anche se non è stata una cosa voluta.”
Una domanda per il direttore di Sky Atlantic, Antonio Visca: come mai avete scelto di portare in Italia una serie come Patrick Melrose?
Antonio Visca: “Intanto c’è da dire che è una produzione tra Sky e Showtime, e mi ha interessato soprattutto la notorietà del romanzo che soprattutto in Inghilterra è un caposaldo della letteratura Poi ha come protagonista un attore celebre come Benedict Cumberbatch ed è scritto da uno sceneggiatore e scrittore abile come Nicholls. Ci è parsa una buona idea portala in Italia.”
Uno dei temi cardine della serie è la crudeltà e la solitudine di una persona. Cosa è per te la crudeltà?
David Nicholls: “Come storia di redenzione e speranza Patrick Melrose mi interessava di più che esplorare temi come la crudeltà e l’omicidio. In ogni soggetto esiste un moto di speranza e crudeltà, ed è certo preoccupante la violenza che c’è nel mondo ma nella serie ho voluto raccontare le ripercussioni della crudeltà, che il più delle volte proviene da ferite e traumi del passato.”
Patrick Melrose: David Nicholls a Milano per presentare la serie
Come racconti nel tuo romanzo più famoso “Un Giorno” (adattato poi in un film con Anne Hathaway) sembri molto affascinato nel narrare i personaggi attraverso specifici periodi di tempo della loro esistenza. Puoi dirci qualcosa in più?
David Nicholls: “Sì, mi interessa raccontare in questo modo, vedere l’evolversi dei personaggi attraverso il tempo che passa o attraverso momenti molto precisi della loro vita. È originale dal punto di vista narrativo. Penso sia anche intrigante lasciare libera l’immaginazione dello spettatore nel ricostruire le parti del puzzle. Ad esempio il primo episodio copre il tempo di un giorno, il secondo episodio un giorno, il terzo due giorni e il quarto copre quattro anni. Dal punto di vista di chi guarda c’è più possibilità di scoprire la vera natura dei personaggi.”
Nella serie si dipinge una classe altolocata e borghese come vacua e sola, ricca ma senza valori. Per te c’è un legame tra denaro e scala morale?
David Nicholls: “Ho mostrato che esiste sia crudeltà che compassione e sono presenti in tutti e in tutte le classi sociali. Patrick proviene da un mondo vacuo, però c’entra anche il suo background. É un mondo falso, dove le persone nascondono le loro vere emozioni . Nei libri c’è una forte satira sociale, però a me interessava meno, ripeto che la crudeltà va sempre legata a quello che c’è sotto ai personaggi.”
Il cuore nero della serie gira attorno anche a una violenza, una ferita nel passato del protagonista che poi si ripercuote per tutta la sua vita. Da scrittore e quindi da conoscitore della maggior libertà creativa concessa a un libro, come è stato adattare per la tv sequenze anche violente senza superare certi limiti?
David Nicholls: “Effettivamente ero molto preoccupato di questa cosa, dovevo essere molto sensibile. Perché tu nel girare una serie chiami gente vera a replicare cose vere, a ricordare una narrazione anche violenta. Però c’è molto accennato nella serie, a volte l’immaginazione è ben più forte del vedere o di una cosa mostrata, il sovraesporre non sempre è un bene. L’evocazione di un immagine può funzionare meglio che con l’esplicito.”
Ogni grande storia deve avere un grande cattivo e in Patrick Melrose il ruolo è di Hugo Weaving che interpreta David Melrose, il padre di Patrick. Puoi dirci se hai dei cattivi di riferimento nel cinema o nella letteratura?
David Nicholls: “Sì Hugo Weawing interpreta il padre, David Melrose e ha fatto un lavoro grandioso e il suo personaggio comincia ad apparire nel secondo episodio. David Melrose è un viscido, è un mostro, una persona riprovevole e arrogante, ma anche nei cattivi c” compassione e speranza e volontà di perdono, e al mondo serve anche questo. C’è una battuta nella serie che credo esemplifichi bene questo concetto e i rapporti tra i personaggi: ‘le persone che odiamo di più. Sono quelle a cui dedichiamo più compassione’.”