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Michel Gondry ci parla de Il libro delle soluzioni, tra realtà, cinema e sogno

In occasione della Festa del Cinema di Roma, abbiamo avuto l'occasione di parlare con Michel Gondry del suo cinema e del suo nuovo film Il libro delle soluzioni, da oggi 1° novembre al cinema.

La 18esima Festa del Cinema di Roma si è conclusa portando a Roma Michel Gondry, il quale ha presentato il suo prossimo film, Il libro delle soluzioni. Proprio in questa occasione abbiamo avuto il piacere di parlare con lui durante un incontro ravvicinato.

Assente dal cinema da ben sette anni, Gondry non è cambiato. Con il suo sguardo trasognato e quell’aria da bambino scherza dicendoci: “Sono incline a uno squilibrio naturale, ma ho la fortuna di fare il mio mestiere che è quello che amo di più”.

Dalla realtà al cinema…

Il cinema di Gondry mette ancora una volta al centro la capacità (o l’incapacità) degli individui a comunicare tra loro. Un fil rouge che attraversa la filmografia del regista francese arrivando a toccare anche quest’ultimo lavoro, che narra la storia di un regista in crisi creativa e in disaccordo con i suoi produttori.

Una vicenda che ha una forte componente autobiografica, come ci racconta la sua montatrice Élise Fievet, anche lei presente all’incontro. “Il libro delle soluzioni rappresenta un’esperienza che Michel ha avuto in un momento ben preciso della sua vita”, spiega la Fievet. “Io non lo conoscevo in quel periodo, quindi posso dire che per me realizzare questo film è stato semplice e bello. Ho avuto occasione di parlare insieme a lui in modo schietto del ruolo della montatrice, comprendendo anche quello che ha provato lui in prima persona”. 

A proposito del confronto, Gondry ha anche tenuto a precisare che i produttori non sono “brutti e cattivi” ma che, anzi, nella sua carriera il momento dello scambio con la produzione è stato spesso prezioso per tirare fuori il meglio dal suo lavoro. Ovviamente, nel film è tutto portato a conseguenze estreme, dal momento che la storia aveva la funzione di raccontare una crisi artistica e personale.

…dal cinema al sogno

Influenzato dalla dimensione onirica e da tutti quei piccoli dettagli che solitamente sfuggono a un occhio frettoloso, il cinema di Gondry è sempre un viaggio molto particolare; una dimensione in cui la realtà e il cinema si confondono perennemente nel sogno. Come del resto lui stesso ha avuto modo di raccontare nel documentario In bed with Gondry, proiettato sempre in occasione della Festa del Cinema.

Alla domanda “se i film, frutto di sogni, tornino essi stessi come sogni”, Gondry non ha dubbi: “Sì, certamente. I film ritornano come sogni”, afferma il regista. “È un po’ difficile descrivere quello che succede nello specifico, ma è chiaro che tutti i dettagli del quotidiano abbiano una ripercussione sui sogni. Se ripenso ad un dettaglio della mia vita passata lo posso ritrovare e riattualizzare all’interno del mio cinema, magari lo sogno e, sognandolo, lo si riorganizza anche se è difficile provare a capire quello che succede a livello mentale”.

Parlando di questo, Gondry ha anche spiegato quanto sia importante per lui avere una prospettiva esterna e fidata così da avere un occhio più lucido sul lavoro. A tal proposito, cita la sua collaboratrice Élise Fievet, la quale spiega come – secondo lei – il regista abbia una parte femminile marcata; una sensibilità che gli permette di caratterizzare i personaggi, uomini e donne, in modo completo. Anche perché, scherza il regista: “Gli uomini e le donne sono uguali. Non c’è differenza tra personaggi maschili e femminili, a parte la componente biologica!”.

Un’immagine tratta da Il libro delle soluzioni @PartizanFilms

Trovare soluzioni

Ma se nel film l’alter ego di Gondry riesce a risolvere la sua crisi attraverso soluzioni un po’ pazze ma sempre alla portata di tutti, nella vita è davvero così? Alla nostra domanda, Gondry sorride e ci spiega quello che, dopotutto, è il senso stesso del suo cinema.

“Non penso che queste soluzioni possano aiutarci necessariamente a far fronte ai problemi della vita quotidiana… forse un po’, chi lo sa, ma penso anche che a volte non osiamo metterle in pratica perché crediamo che siano troppo semplici ed evidenti. Quello che volevo fare era proprio mostrare che a volte è possibile trovare una soluzione che è più semplice di quello che pensiamo”.

Il libro delle soluzioni, diretto dal regista Michel Gondry (Se mi lasci ti cancelloBe Kind Rewind) con protagonisti Pierre Niney e Blanche Gardin, esce nei cinema italiani oggi 1° novembre. A questo link è possibile consultare l’elenco delle sale.

Guarda il trailer ufficiale de Il libro delle soluzioni

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