È stato presentato al Cinema Adriano di Roma La Tenerezza, l’ultimo lungometraggio di Gianni Amelio. Oltre al regista, hanno presenziato all’anteprima i quattro attori principali: Renato Carpentieri, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti e Elio Germano.
Consapevole di aver scelto un titolo evocativo, Amelio ha immediatamente spiegato cosa vuole intendere – o, meglio, cosa non vuole intendere – con tenerezza: “Io non sono capace di definire la tenerezza, non so se considerarla un sentimento o un gesto. Papa Francesco ne ha parlato recentemente, sottolineandone la capacità liberatoria. Ha ragione: la tenerezza permette di superare l’ansia, soprattutto quando essa è causata dal mondo atroce e imprevedibile nel quale siamo prigionieri”.
Allo stesso modo, Giovanna Mezzogiorno ha avvalorato queste tesi: “Oggi si vive il rapporto interpersonale in modo stressante e faticoso. Al contrario, la tenerezza può essere un antidoto a tali problemi. Con i bambini è naturalmente facile, perché essi non hanno angosce o timori causati dalle sovrastrutture comuni; però, anche con gli adulti è possibile, sebbene sia più complicato”.
Tuttavia, il cineasta ha ammesso che è stato il finale ad influenzare la scelta definitiva del titolo e, ricordando quasi con soggezione Ladri di biciclette, ha asserito: “La conclusione del film di Vittorio De Sica ha un senso diverso rispetto a quello che ho voluto dare alla mia opera, però entrambi condividono il medesimo impulso e gesto”.
La Tenerezza: trailer ufficiale del film con Elio Germano e Micaela Ramazzotti
Dopo aver sviluppato il tema esplicito della pellicole, si è trattato il discorso più implicito dell’autobiografia. Nonostante il racconto sia liberamente ispirato a La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone, Amelio ha sottolineato come la propria vita abbia influenzato la restituzione filmica: attraverso il protagonista, egli ha difatti potuto inscenare le sue paure e fragilità. Lo stesso Renato Carpentieri, interprete del personaggio principale, ha detto di essersi sentito carico di responsabilità, in quanto “doppio di Gianni”.
L’intero ensemble di attori ha poi raccontato il rapporto particolare instaurato con il regista. Soprattutto Micaela Ramazzotti ed Elio Germano hanno ricordato la metaforica adozione operata da Amelio, poiché, citando il secondo, “Gianni ci ha abitato e ci ha portato in modo naturale alla realizzazione di scene che inizialmente non erano previste”. A tal proposito, la Mezzogiorno ha aggiunto che tutti si sono abbandonati e fidati completamente: “Non si può sapere dove la recitazione ti porterà. È bello parlare di un film e preparare un ruolo, ma c’è sempre un margine di quello che ti sfugge e che poi scopri grazie a chi hai attorno”.
E qual è infine la filosofia alla base della pellicola e dello stesso autore? Per rispondere, Amelio ha citato Mario Monicelli e Robert Musil. Se dal primo ha ereditato la positiva ordinarietà delle azioni quotidiane, il secondo ha invece scritto “Qualche volta perdersi per strada significa ritrovarsi”, ovvero una frase densa di significato che richiama la vera morale del film: la massima araba – citata esplicitamente – “Felicità è una casa a cui tornare”.
La Tenerezza, una co-produzione Pepito e Rai Cinema, verrà distribuito da 01 Distribution in oltre 200 sale italiane a partire dal 24 aprile.