“Il sonno della ragione genera mostri” è il titolo di una suggestiva acquaforte realizzata da Francisco Goya, che immortala un uomo immerso in un profondo sonno mentre è circondato da creature della notte, frutto di un sinistro parto della sua immaginazione.
Il sonno è da sempre strettamente correlato all’inconscio e all’incoscienza della morte; oggetto di disquisizioni e studi di natura filosofica e psicoanalitica, con il sogno pronto a trasformarsi nella porta ideale verso domande che ancora non ci siamo posti, ma di cui il nostro subconscio ha già consapevolezza. Uno stato di sonnolenza continuo, ad esempio, ha un nome ben specifico: si chiama ipersonnia e potrebbe benissimo sfumare i confini tra realtà e sogno, fino a distorcere gli aspetti più familiari trasformandoli in un incubo o in quello che Sigmund Freud chiama unheimlich, “perturbante”.
Premesse interessanti che hanno spinto il regista Alberto Mascia a scavare nel labirinto della mente umana fino a svelare il suo pulsante cuore di tenebra nello splendido Ipersonnia, opera prima sospesa tra i generi e le influenze, che dopo il successo riscontrato durante la scorsa edizione del Festival di Torino, approderà su Prime Video dal 30 gennaio grazie ad Ascent Film e Nightswim.
E per ricostruire il lungo percorso dietro questo film atipico (sicuramente per il nostro mercato audiovisivo), con Alberto ci siamo seduti (virtualmente) intorno ad un tavolo in un tardo sabato mattina, ripercorrendo il flusso della corrente creativa, dalla nascita di questa fascinazione per il sonno fino ai modelli di riferimento che lo hanno influenzato…
Dalla fantascienza di Philip K. Dick e J.G. Ballard ai grandi maestri del cinema, due nomi su tutti… e che nomi, visto che stiamo parlando di Alfred Hitchcock e Christopher Nolan. Abbiamo ripercorso le tappe salienti della genesi – e della realizzazione pratica – di Ipersonnia arrivando alla più importante delle conclusioni, ovvero che il genere è ancora una volta la lente deformante (ideale) per riflettere la realtà, solleticando il pensiero critico degli spettatori e la loro immaginazione iperattiva.
Una chiacchierata per perdersi nei labirinti della mente umana e del cinema; una mezz’ora per scomporre Ipersonnia nello spettro delle luci – e delle ombre – di un futuro distopico.
La sinossi ufficiale di Ipersonnia
Thriller ambientato in un futuro prossimo dove le vecchie carceri sono solo un ricordo. Ora i detenuti scontano la pena in uno stato di sonno profondo. L’ipersonno è un sistema efficiente, economico e affidabile. Almeno fino al giorno in cui David Damiani (Stefano Accorsi), psicologo incaricato di monitorare lo stato psichico dei carcerati, si trova di fronte a un detenuto di cui sono andati persi tutti i dati. Un imprevisto inedito, che innescherà una catena di eventi imprevedibili e costringerà lo stesso David a confrontarsi con i fantasmi del proprio passato.