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Emma Marrone ad Alice nella Città: “L’arte ci insegna che tutto può convivere in un’unica persona”

Emma Marrone ha presentato ad Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, Il ritorno, film di Stefano Chiantini che la vede per la prima volta protagonista assoluta.

Dopo il debutto nell’universo di Gabriele Muccino con dei ruoli minori nel film Gli anni più belli e nella serie A casa tutti bene, Emma Marrone è finalmente pronta al grande salto: l’amatissima cantante italiana, infatti, interpreta per la prima volta sul grande schermo il ruolo della protagonista assoluta ne Il ritorno, il nuovo film del regista e sceneggiatore Stefano Chiantini, presentato in anteprima nella cornice di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, e in arrivo prossimamente nelle sale italiane.

“Ero convinto che Emma fosse la persona giusta per dare vita a questo film”, esordisce in conferenza stampa Chiantini parlando di cosa lo abbia spinto a scegliere la cantante per questo suo nuovo progetto. “Aveva già dimostrato di essere una bravissima attrice e lo ha fatto anche questa volta. Abbiamo lavorato molto insieme per cercare di definire la linea sia emotiva che fisica del film, soprattutto perché ci sono pochissimi dialoghi. La più grande qualità di Emma credo sia quella di riuscire a darti sempre qualcosa in più rispetto a ciò che le chiedi. Nonostante venisse da un cinema, quello di Muccino, molto diverso dal mio, ha fatto un lavoro incredibile. È stata una collaborazione facile e istintiva la nostra, ma anche molto emozionante. Spero che nel film il pubblico riesca a percepirlo”. 

Ne Il ritorno, Emma interpreta il ruolo di Teresa, una donna che vive con Antonio (interpretato da Fabrizio Rongione) e che, con grande sacrificio, sta facendo crescere il loro figlio di un anno. Quando i comportamenti di Antonio la costringeranno ad un gesto estremo, Teresa finisce in carcere, dal quale uscirà soltanto dieci anni dopo, desiderosa di riprendersi la sua vita, ma costretta anche a fare i conti con le fratture insanabili del tempo che passa.

“Quando ho letto la sceneggiatura la prima volta sono rimasta folgorata e ho capito subito che sarebbe stata una sfida umanamente complicata”, ha spiegato Emma in riferimento al personaggio di Teresa. “Si tratta di un ruolo che mi ha dato la possibilità di scendere negli inferi del dolore e di mettere in scena la sensazione che si prova quando si è costantemente rifiutati dal mondo e dagli altri, che io stessa ho provato sulla mia pelle. Teresa vive esattamente questa condizione: è come se fosse la vita stessa a rifiutarla. In lei ho rivisto la vita di tante donne che troppo spesso soccombono ad una società poco inclusiva sotto molti aspetti.”

“Ci ho messo davvero tutta me stessa in questo film. È come se avessi raso al suolo la mia vita per sei lunghe settimane, mettendomi in gioco anche fisicamente”, aggiunge la cantante. “Per me la bellezza di questo film sta non solo nella regia e nella scrittura di Stefano, ma anche nella recitazione mia e degli attori stupendi che hanno lavorato al mio fianco, e di tutte le persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. È come se mi avessero tutti stretta in un abbraccio: è stato un film complicato da fare, in un momento della mia vita altrettanto complicato. La riuscita di questo film sta nell’abbraccio di un intero set”. 

Emma e il regista Stefano Chiantini al photocall de Il ritorno. Foto di Stefano Terracina.

Emma Marrone e il suo percorso tra musica e cinema

Emma ha poi la possibilità, grazie alle domande dei giornalisti, di riflettere su questa sua prima esperienza da protagonista assoluta di un film e, in generale, su questo nuovo percorso artistico, parallelo e complementare dal suo punto di vista a quello di cantante: “Quando scelgo un ruolo, non penso al fatto se sia un ruolo principale o meno, ma rifletto sempre su ciò che io credo di poter apportare al personaggio. Anche i ruoli minori possono essere cruciali nell’andamento di una storia da raccontare. Io mi ritengo una persona libera e in quanto tale sento l’esigenza di essere sempre e comunque quello che voglio, che si tratti di cantare o di recitare”. 

“Ogni giorno mi impegno per conoscere, sviluppare e accrescere sempre di più il mio talento”, continua Emma. “Ringrazio tutte le persone, da Gabriele a Stefano, che mi hanno dato la possibilità di farlo vedere anche agli altri. Con questo film nello specifico, Stefano mi ha dato una possibilità enorme e se un domani qualcun altro vorrà fare lo stesso, io sarò solo che felice di potermi mettere a disposizione dell’arte, perché è questo che amo fare. Quando si decide di fare un film, bisogna mettersi in giorno al 100%. È solo così che possiamo rendere giustizia al cinema, ma anche all’arte in generale. Portando la verità”. 

Parlando, invece, del passaggio dal cinema di Gabriele Muccino a quello di Stefano Chiantini, passaggio che ha inevitabilmente richiesto un approccio recitativo totalmente diverso, Emma ha spiegato: “È sempre il regista che ti guida. Muccino mi ha guidato in un verso e io l’ho seguito. Credo di avergli dato tutto quello che mi ha chiesto. E la stessa cosa l’ho fatta con Stefano, che mi ha dato anche la possibilità di trasformare Teresa, mettendo in scena magari delle cose o dei dettagli che non erano previste in sceneggiatura. Quando giravamo, mi ha lasciato la libertà di fare mio il personaggio a 360°, di essere Teresa anche a modo mio e non solo come l’aveva immaginata lui. Per me è stato un tipo di approccio meraviglioso. Ho imparato veramente tanto”. 

In chiusura di conferenza, a Emma viene chiesto in che modo il suo percorso di attrice stia arricchendo non solo sé stessa in quanto essere umano, ma anche la sua carriera musicale. A questa domanda, la cantante risponde: “Fare la cantante e fare l’attrice sono due mestieri completamente diversi. È chiaro che tutto quello che imparo facendo le cose che faccio e le esperienze che mi capitano, cerco di distribuirlo sia nella musica che nel cinema. Sia la musica che il cinema, però, sono due forme d’arte, ed è proprio l’arte ad insegnarci che tutto può convivere in un’unica persona se lo si vuole. Io penso di aver bisogno di fare tante cose diverse perché credo di essere tante persone diverse”. 

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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