A quindici anni esatti di distanza dall’uscita di Come d’incanto, pellicola Disney in tecnica mista (a metà fra il cartone animato ed il live action) che lanciò a livello internazionale la carriera di Amy Adams, sta per arrivare sulla piattaforma di streaming Disney+, a partire dal prossimo 18 novembre, l’atteso sequel Come per disincanto – E vissero inelici e scontenti.
Nel film ritroveremo, ovviamente, l’amatissima Giselle (Adams), la principessa del mondo fiabesco di Andalasia confinata a Manhattan, che alla fine del primo film del 2007 aveva trovato il suo vero principe azzurro nell’avvocato divorzista Robert Philip (interpretato da Patrick Dempsey). Giselle però, disillusa dalla vita in città, decide di trasferirsi nel sobborgo di Monroeville con Robert e la loro figlia adolescente Morgan, alla ricerca di una vita da favola. Tuttavia, le nuove regole lontano dalla città e l’incontro con un’ape regina locale (interpretata da Maya Rudolph) costringeranno Giselle a destreggiarsi tra alcune nuove sfide che metteranno a rischio la felicità della sua famiglia, ma che al tempo stesso la porteranno a comprendere il vero significato delle parole “E vissero felici e contenti…”.
In occasione della release del film, abbiamo avuto il piacere di partecipare alla global press conference, inaugurata dalle parole del produttore Barry Josephson, che ha così raccontato la genesi del ritorno nel mondo di Giselle: “La verità è che tutto è partito da Amy. Poi c’è stato il coinvolgimento di Adam Shankman, che ha sua volta ha coinvolto nuovamente Richard LaGravenese, il quale ha sviluppato il soggetto. A questo meraviglioso trio si è poi unita Brigitte Hales, che ha iniziato a scrivere la sceneggiatura. È stato bellissimo assistere a tutto il processo creativo”.
“Chiaramente, sapevamo che questo nuovo film doveva ruotare attorno a chi era diventata Giselle oggi”, ha aggiunto Josephson parlando degli obiettivi relativi alla storia. “Volevamo indagare il suo dilemma e di conseguenza fare dei passi in avanti rispetto al film originale. Volevamo realizzare un film che segnasse una sorta di nuovo inizio non solo per lei ma per tutti i personaggi che abbiamo conosciuto 15 anni fa. Credo che il risultato finale sia qualcosa di veramente gioioso: è un musical, è una commedia, ma c’è anche la giusta dose di dramma”.
La parola passa poi al regista, ballerino e coreografo Adam Shankman – che ha preso il posto di Kevin Lima (regista del predecessore) -, noto per aver diretto Hairspray – Grasso è bello con John Travolta, basato sull’omonimo musical di Broadway: “L’idea è nata quando abbiamo realizzato che Giselle è la matrigna di Morgan. Da lì è partito tutto. Morgan è ora un’adolescente e come tutti gli adolescenti fatica a credere nella magia. È stato questo il punto di partenza. Come ha già detto Barry, però, Amy è stata fondamentale nella realizzazione di questo film. Erano anni che volevo lavorare con lei, perché oltre ad essere amici, siamo entrambi fan dei musical e della Disney. Volevo fare un film con Amy ma anche per Amy”.
Personaggi vecchi e nuovi in Come per disincanto
Tirata giustamente in causa, Amy Adams ha commentato così il suo ritorno nei panni di Giselle: “Dal primo film a questo sequel c’è stata un’evoluzione nella storia di Giselle e questa per me è sempre stata la cosa più interessante da esplorare. Ci siamo assicurati che fosse un’evoluzione radicata nella verità dei suoi sentimenti: non volevamo assolutamente trascurare quella gioia, quell’ingenuità, quell’innocenza e quella purezza che l’hanno sempre resa così speciale. In un certo senso, abbiamo preso tutto ciò che amavano di Giselle nel primo film e l’abbiamo trasformato. Per me è stato incredibile tornare nei suoi panni. Sono davvero riconoscente a tutti per questa bellissima opportunità”.
Tra gli attori del primo film ritroveremo anche Patrick Dempsey nei panni di Robert Philip e Idina Menzel in quelli di Nancy Tremaine. “All’inizio del film, Robert è più o meno lo stesso, anche se ora deve fare i conti con una vera famiglia”, ha spiegato Dempsey. “Poi, all’improvviso, le loro vite cambiano ed è lì che mi sono divertito maggiormente, anche perché questa volta canterò e ballerò anche io. È stata un’esperienza straordinaria e anche molto liberatoria”. “Rispetto al primo film, il mio è un cambiamento piuttosto drastico”, ha raccontato la Mezel. “Nel primo ero una newyorkese, in questo sono una principessa che vive ad Andalasia. Con Adam abbiamo giocato molto su quanto il mio accento dovesse cambiare. E poi indossare il corsetto e tutto il resto… È stata un’esperienza bellissima e molto divertente anche per me”.
Tra le new entry, invece, figurano Maya Rudolph, che interpreta la perfida Malvina Monroe, che darà molto filo da torcere alla nostra Giselle, e la giovane Gabriella Baldacchino, che interpreta invece Morgan. “Anche se avevo già cantato in altri lavori che ho fatto, la verità è che non ho mai preso parte ad un’esperienza del genere”, ha dichiarato la Rudolph parlando del suo coinvolgimento nel film. “Sapere che avrei cantato delle canzoni scritte da Alan Menken e Stephen Schwartz è stato il coronamento di un sogno. Era una vita che speravo di farlo. È come se si fosse avverato il più grande desiderio della me bambina”. “Esatto, è proprio come ha detto Maya… Un sogno che si avvera!”, le ha fatto eco la Baldacchino. “Come d’incanto è sempre stato il mio film preferito. Quindi, aver avuto la possibilità di recitare nel sequel e di lavorare al fianco di tutti questi attori meravigliosi è stato quasi surreale. La Gabby che da piccola guardava il film originale probabilmente sverrebbe se sapesse della grande opportunità che le è capitata”.
L’eredità di Come d’incanto tra musica e easter egg
E a proposito di canzoni e di sogni che si avverano, non poteva che essere il leggendario compositore Alan Menken (La sirenetta, La bella e la bestia, Aladdin, solo per citarne alcuni) a raccontare qualcosa in merito alle musiche realizzate con Stephen Schwartz per questo nuovo film, dopo che il loro lavoro nel predecessore venne riconosciuto con numerosi candidature ai premi più prestigiosi (tra cui Oscar, Golden Globe, Critics’ Choice e Grammy).
“Come era già successo con il primo film, anche in questo caso io e Stephen abbiamo scritto non per i singoli attori, ma per i personaggi e per la trama”, ha spiegato Menken. “Abbiamo seguito l’andamento della storia di Giselle… Come cambia la sua vita, e come lei inizia ad adattarsi ad essa, così cambia la colonna sonora, fino a crescere sempre di più. Volevamo trasmettere attraverso le note il desiderio di Giselle di avere una vita da favola: un desiderio che ci catapulta nella fantastica trama del film e che scatena tutta una serie di eventi assolutamente divertenti. Questa è la quarta volta che lavoro ad un film Disney con Stephen. Ci troviamo benissimo insieme”.
Adam Shankman ha poi avuto la possibilità di svelare qualche aneddoto in merito a tutti i bellissimi easter egg dedicati all’universo Disney, che siamo certi il pubblico si divertirà moltissimo a scovare durante la visione: “Come d’incanto è una storia che assemblava al suo interno tutta una serie di tropi legati al mondo Disney ed è per questo che ho sempre amato quel film. Se non vado errato, era la prima volta che lo studio permetteva di strizzare l’occhio alla sua stessa produzione. Quindi la possibilità di giocare con quel mondo era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire. Ci sono tantissimi riferimenti in questo sequel… dai personaggi alle ambientazioni, dai costumi alle musiche. Spero che il pubblico li apprezzerà”.
In conclusione, Amy Adams ha riflettuto sull’eredità di Come d’incanto e sull’importanza che il ruolo di Giselle ha avuto nella sua carriera: “Come d’incanto fu una sorta di salto nel buio. Amavo il personaggio di Giselle, ma non sapevo dove ci avrebbe portato e, soprattutto, se il pubblico l’avrebbe capita. Ricordo che alla premiere ero davvero spaventata. Gli spettatori non capivano quello che stavano vedendo ma dopo il momento ‘Happy Working Song’ ci fu come un cambio radicale nella loro energia, e da allora si lasciarono completamente travolgere. Fu una sensazione incredibile per me. Ero agli inizi della mia carriera. Quel film ha significato davvero tanto per me, sotto tanti punti di vista. Per questo sono grata di aver avuto la possibilità di tornare ad essere Giselle e a raccontare di nuovo il suo mondo”.