È stato presentato questa mattina alla stampa italiana, nella splendida cornice dell’Hotel de Russie a Roma, Chiamami Col Tuo Nome, l’attesissimo film di Luca Guadagnino in arrivo finalmente domani in tutte le sale italiane (qui la nostra recensione).
La pellicola, candidata a quattro premi Oscar (incluso miglior film), è tratta dal romanzo “Call Me By Your Name” dello scrittore statunitense André Aciman ed è interpretata da Timothée Chalamet (Interstellar) e Armie Hammer (Operazione U.N.C.L.E., Mine).
Luca Guadagnino torna alla regia dopo A Bigger Splash (2015) ed è attualmente impegnato con la post-produzione dell’annunciato remake di Suspiria di Dario Argento, che vedrà nel cast Dakota Johnson, Tilda Swinton e Chloe Grace Moretz.
Più che un film sull’amore, Chiamami Col Tuo Nome sembra essere un film sulla famiglia. Da questa riflessione, Luca Guadagnino ha iniziato a parlare alla stampa del film, soffermandosi sul messaggio di universalità che pervade la storia: “Io non penso che questo film sia un film su una storia d’amore omosessuale. Penso piuttosto che questo film sia un film sull’aurora di una persona che scopre se stessa e diventa un’altra. È un film sul desiderio, ovviamente; e il desiderio non conosce definizioni di genere. È anche un film sulla famiglia, sì. Quando l’ho girato ho pensato molto alle pellicole Disney: volevo realizzare un racconto emotivo in cui la famiglia, proprio come accade nei film d’animazione della Disney, è un luogo dove le persone riescono a migliorarsi a vicenda.”
A tal proposito Timothée Chalamet (candidato all’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo del giovane Elio) ha aggiunto: “Penso di essere d’accordo con quello che ha detto Luca. Dal mio punto di vista, quello che posso dire è che io non vedevo l’ora di lavorare con lui. È raro per un attore della mia età riuscire ad interpretare ruoli del genere; ancora più raro è avere la possibilità di lavorare con registi come Luca Guadagnino. Da attore, il mio compito è quello di rendere giustizia al personaggio e alla storia, in modo che entrambi risultino veritieri. Il libro da cui il film è tratto ha avuto un successo pazzesco, quindi era fondamentale per me rendere giustizia a ciò che Aciman aveva raccontato attraverso quelle pagine.”
Chiamami Col Tuo Nome: Guadagnino e il cast a Roma per presentare il film
Parlando invece di una delle scene più toccanti della pellicola, ossia il dialogo tra il personaggio di Elio e suo padre (interpretato da Michael Stuhlbarg), Chalamet ha dichiarato: “Quella è sicuramente la mia scena preferita del film. E lo era ancor prima di iniziare a girare. Perché quando avevo letto il libro ricordo di aver sottolineato proprio quelle parole, le parole di quel dialogo, perché mi avevano colpito nel profondo. Alla fine quello che il padre dice ad Elio è un consiglio su come dovremmo affrontare l’amore e su come dovremmo rapportarci con il nostro istinto. Penso davvero sia il momento più potente e toccante dell’intera pellicola.”
Durante la conferenza è stato chiesto a Luca Guadagnino come abbia lavorato su Chiamami Col Tuo Nome dal punto di vista della regia. Ecco quello che ha spiegato il regista in merito: “Nel corso degli anni ho imparato che la cosa più importante per me è il movimento del quadro, ossia come prende vita la scena a partire dai singoli elementi che la compongono, inclusi gli attori e come questi si muovono nello spazio. Mi piace che insieme ai miei attori ci si dimentichi della sceneggiatura, per tessere sul momento, mentre si sta girando, la tela dell’intera sequenza. Questa è però soltanto una prima fase, perché poi inizia il montaggio e lì, insieme a Walter Fasano, con cui collaboro ormai da circa 30 anni, abbiamo il compito di fare in modo che quella tela realizzata sul set venga esaltata al massimo; soprattutto, che la verità degli attori e delle loro interpretazioni venga portata fuori. Io e Walter amiamo un certo tipo di immaginario decostruttivista, cerchiamo sempre l’amonia nella dissonanza. Se si esclude Melissa P., ho sempre avuto il privilegio di fare i film che volevo. Nessuno mi ha mai detto quello che dovevo fare.”
A proposito del modo di lavorare di Luca Guadagnino sul set, Armie Hammer (interprete di Oliver nel film) ha aggiunto: “Luca è un regista dotato di una grande capacità di equilibrio. Spesso i registi sono ingombranti, perché ti dicono come fare anche la minima cosa. Quindi diventa difficile lavorare al meglio quando ti vengono continuamente dati degli ordini. Con Luca tutto è stato diverso. Amo il suo modo di lavorare con una singola macchina da presa con obiettivo da 35 mm, perché significa che puoi avere molto libertà e possibilità di esprimerti nel modo più giusto in base alla scena che stai girando. E quando eravamo sul set, solo se c’era equilibro in quello che avevamo fatto, e questo risultava credibile, allora si andava avanti. Luca ci ha sempre accompagnati in questo viago… ci ha sempre diretto con tocco leggero, quasi in punta di piedi. È un grande osservatore, vuole sapere cosa ti frulla per la mente quando stai girando e ha sempre le idee chiare su quello che vuole.”
Sul finale Guadagnino si è poi lasciato andare ad un commento sulle quattro candidature ottenute da Chiamami Col Tuo Nome agli Oscar 2018: “Siamo molto felici. Sognavo una candidatura all’Oscar da quando ero giovanissimo. Ora mi godo questo bellissimo momento insieme a tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare questo film. Quello di Chiamami Col Tuo Nome è stato un percorso iniziato in maniera molto pacato, quasi silenziosa, che è poi cresciuto in maniera esponenziale, con risultati sorprendenti. Questo dovrebbe insegnarci che la passione e l’inaspettato possono camminare mano nella mano.”