Stephen Frears, Meryl Streep e Hugh Grant, insieme per la prima volta in Florence, una commedia intensa e commovente, che parla di amore, di musica e della realizzazione dei nostri sogni.
Nel 1944 l’ereditiera Florence Foster Jenkins è tra le protagoniste dei salotti dell’alta società newyorchese. Mecenate generosa, ap passionata di musica classica, Florence, con l’aiuto del marito e manager, l’inglese St. Clair Bayfield, intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance canore, di cui lei è ovviamente la star. Quando canta, quella che sente nella sua testa come una voce meravigliosa, è per chiunque l’ascolti orribilmente ridicola. Protetta dal marito, Florence non saprà mai questa verità. Solo quando Florence deciderà di esibirsi in pubblico in un concerto alla Carnegie Hall, senza invitati controllati, St. Clair capirà di trovarsi di fronte alla più grande sfida della sua vita.
“Quando ho letto la sceneggiatura di Nicholas Martin ho pensato che fosse molto divertente” racconta Stephen Frears. “Era arguta, divertente e interessante. Era un’ottima storia; le relazionitra i personaggi erano ben strutturate e c’erano delle battute divertenti – cos’altro si potrebbe desiderare? Esiste una famosa registrazione della Jenkins e mi è stato detto che negli anni ’60 lagente usava ascoltarla durante le feste. Ho ascoltato le registrazioni della sua voce su YouTube,sono rimasto sbalordito e ho cominciato a ridere! Le registrazioni sono divertenti e spaventose allostesso tempo, ma anche commoventi emolto toccanti.”
Stephen Frears pensa che Florence sia un personaggio meraviglioso ed entusiasmante: “Florence era una donna ricca, dell’alta società, e ha fatto molto per la musica durante la guerra; ha aiutato il celebre direttore d’orchestra Toscanini ed è stata una filantropa. Mi ha sempre fatto venire in mente Margaret Dumont, l’attrice e spalla comica che Grouch o Marx inseguiva sempre nei suoi film, grottesca e commovente allo stesso tempo. C’erano gruppi di persone a New York che avevano fame di cultura durante gli anni terribili della guerra e lei ha contribuito a tenere alto il morale, organizzando le sue sera te da dilettante. Poi assiste ad una esibizione di Lily Pons, una cantante francese dotata di una splendida voce, e ne trae ispirazione per diventare a sua volta cantante prendendo lezioni di canto – ed è qui che entra in scena il vero disastro! I personag gi di Florence e Bayfield sono ridicoli, commoventi e grotteschi allo stesso tempo, ma insieme funzionano. Quandosi incontrarono si piacquero subito. Bayfield era un attore fallito, così lui trovò un modo per vivere agiatamente e lei un uomo che la amava e si prendeva cura di lei, cos’altro avrebbe potuto desiderare?”
Per parte sua, Meryl Streep conosceva già Florence Foster Jenkins, ma è stata la prospettiva di lavorare con Stephen Frears ad attrarla maggiormente. “Ho un vago ricordo che risale al mio primo anno di scuola di recitazione, con la gente che si passava una registrazione di Florence che cantava. Ricordo una specie di suono stridulo che ci faceva morire dalle risate. Stephen mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Ho una parte per te, quella della peggior cantante d’opera del mondo’ e la cosa mi ha elettrizzato. Ho detto sì prima ancora di leggere la sceneggiatura, perché ho sempre desiderato lavorare con Stephen. Tra attori, se ne parla sempre come di qualcuno con cui vorresti davvero lavorare”.
Lasciando da parte la questione della voce orribile, la storia per la Streep aveva un sottofondo di grande tenerezza: “Parla di una relazione lunga e felice tra due persone i cui interessi personali beneficiano di quel rapporto così come di un affetto reciproco reale. Da questo punto di vista la storia è piena di sentimento.”
All’idea di lavorare al fianco di Meryl Streep, racconta Hugh Grant, “ero terribilmente spaventato! Lei non è solo una grande star, ma probabilmente nella storia del cinema non c’è mai stato nessuno bravo come lei. E’ circondata da un’aura speciale. E’ incredibile osservarla, ti sembra di veder disegnare Leonardo da Vinci; non c’è niente che non possa fare, e la cosa che mi ha colpito di più è stata che ad ogni singolo ciak lei riusciva a fare la stessa scena in modo sempre completamente diverso. Non pensa mai ‘Oh, non andava per niente bene, devo rifarla meglio’; ogni volta era una nuova invenzione e ne sono rimasto davvero affascinato.”
Le riprese del film hanno avuto luogo in Gran Bretagna, con Liverpool al posto di New York. Per lo scenografo Alan Macdonald, il film è stato un vero piacere sul piano creativo. “Per un designer dover ricreare la New York degli anni ’40 è come festeggiare insieme Natale e il proprio compleanno!”. Per i suoi disegni Macdonald ha tratto ispirazione dagli interni eccentrici dell’appartamento della stessa Florence Foster Jenkins a New York.
Consolata Boyle si è occupata della creazione dei costumi. “Consolata è molto in gamba” afferma Frears. “Non ho praticamente bisogno di dirle niente, perché so che tutt o quello che farà sarà perfetto. Lavoro con lei da 25 anni e mi ritengo molto fortunato.”
Un altro componente fondamentale della squadra è il compositore Alexandre Desplat. Florence è il quarto film diretto da Stephen Frears al quale ha collaborato Desplat. In questo caso si trattava di un soggetto irresistibile per Desplat. “Per un compositore il tema di quanto si canti bene o male è molto affascinante” afferma. “Sapevo che l’equilibrio tra i sentimenti e il dramma sarebbe stato in questo caso molto speciale.”