martedì, Marzo 21, 2023
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Film al cinema: i titoli più attesi in arrivo a settembre 2019

Dopo un’estate vissuta all’insegna del grande cinema, era possibile immaginarsi un settembre sottotono? Il mese si preannuncia infatti tra i più interessanti dell’anno e vede il ritorno in sala di grandi maestri (contemporanei e non) della settima arte: da Quentin Tarantino a James Gray, passando per Claude Lelouche e il nostro Pietro Marcello…  senza dimenticare il ritorno del pagliaccio più spaventoso della storia del cinema (e della letteratura!).

Il mese si apre il 4 settembre con l’uscita del nuovo (atteso) film di Pietro Marcello, Martin Eden, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Jack London, mentre il 5 settembre sarà il turno dell’horror It – Capitolo Due.

Il 12 settembre spazio al cinema d’animazione con Angry Birds 2 e al ritorno di un maestro della Nouvelle Vague, Claude Lelouch, con I migliori anni della nostra vitaPer la gioia di (quasi tutti) i cinefili, il 18 settembre vedrà invece finalmente uscire nei cinema italiani C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino.

Il mese si concluderà 26 settembre con quattro pellicole assolutamente da non perdere: il film di fantascienza Ad Astra, di James Gray, il biopic dedicato all’autore de Il signore degli anelli, Tolkien, Yesterday di Danny Boyle, in cui il regista britannico si immagina un mondo alternativo in cui i Beatles non sono mai esistiti, e Rambo – Last Blood con Sylvester Stallone.

Andiamo a scoprire insieme – uno a uno – i titoli cinematografici che contraddistingueranno il mese di settembre…

La dura vita dell’aspirante scrittore

Pietro Marcello è probabilmente uno dei più talentuosi e misconosciuti registi italiani, balzato agli onori della cronaca ormai dieci anni fa, grazie allo struggente La bocca del lupo. Dopo l’altrettanto straordinario Bella e perduta, il regista torna al cinema con Martin Eden, un progetto sulla carta molto ambizioso.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Jack London, il film racconta la storia di Martin, aspirante scrittore nella Napoli dei primi anni del XX secolo che vorrebbe raccontare la sua epoca, contraddistinta dalla nascita dei movimenti politici di massa, ma che si innamora (ricambiato) di una giovane borghese che forse metterà in crisi i suoi ideali proletari. Contraddistinto dalla presenza di Luca Marinelli nei panni del protagonista, il film è stato selezionato in concorso al Festival di Venezia.

Ridi (da far paura) pagliaccio!

Il club dei perdenti è pronto a far i conti con il proprio passato e naturalmente con il loro peggior incubo, il pagliaccio Pennywise! It – Capitolo Due è sicuramente uno dei titoli più attesi della nuova stagione cinematografica e segna la conclusione del nuovo riadattamento del celebre romanzo di Stephen King, già ispiratore di un film per la tv degli anni ’80.

Il secondo ed ultimo capitolo della saga si disloca temporalmente nel presente e segue le vicissitudini dei protagonisti che ormai sono diventati adulti, ma continuano ad essere tormentati dai terribili eventi che hanno contraddistinto la loro adolescenza. Se la regia è ancora affidata ad Andrès Muschietti, e dietro la maschera luciferina di Pennywise si cela sempre l’ottimo Bill Skarsgård, cambiano chiaramente gli interpreti dei giovani protagonisti (e che interpreti!). Il nuovo cast comprende, tra gli altri, Jessica Chastain (Beverly), James McAvoy (Bill), Bill Hader (Richie) e Xavier Dolan (Adrian Mellon), che torna alle sue origini d’attore.

Dai videogiochi al cinema, il passo (doppio) è breve

10 anni fa una casa di sviluppatori finlandesi (Rovio) realizzò un videogioco di una semplicità disarmante, ma che ebbe un successo planetario straordinario. Stiamo parlando di Angry Birds, gioco la cui fama gli ha permesso di non rimanere “relegato” all’universo videoludico, ma di fare una sorta di “scalata mediale” fino a giungere al cinema nel 2016.

Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre è il secondo appuntamento cinematografico della saga che racconta l’estenuante e divertente guerra tra l’isola degli uccelli e quella dei maiali. Questo secondo capitolo, però, vede l’entrata in scena di un’altra isola, governata da aquile guerrafondaie, che metterà a repentaglio l’esistenza di quelli che una volta erano nemici e che invece saranno costretti ad allearsi per non essere conquistati dai nuovi invasori.

Viale del tramonto… rosso sangue

Diciamo la verità, era probabilmente inevitabile che, prima o poi, Tarantino decidesse di dedicare un intero suo film al mondo del cinema. Il suo cinema, seppur molto personale, è sempre stato caratterizzato da citazioni della settima arte – sia colte, che legate all’universo, tanto amato dal regista, dei B-Movie. E forse non stupisce neanche che egli abbia scelto come periodo quello della fine degli anni ’60, legando storia del cinema (i film) a storie di coloro che il cinema lo facevano (registi, attori, ecc.), siano essi personaggi di pura finzione oppure personaggi reali.

C’era una volta a Hollywood è costituito un caleidoscopio di storie che si intrecciano nella Mecca del cinema, a cominciare da quella di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), attore in declino che cerca di sbarcare il lunario, sempre in compagnia dell’amico e stuntman personale Cliff Boots (Brad Pitt). Sullo sfondo, la tragica vicenda della morte dell’attrice Sharon Tate (Margot Robbie) per mano della setta guidata dal folle Charles Manson (Damon Herriman). Completano il sontuoso cast interpreti del calibro di Al Pacino, Kurt Russell, Dakota Fanning e Bruce Dern.

La stagione dell’amore viene e va

Qualche anno fa, per rendere omaggio a Luis Buñuel, il regista portoghese Manoel De Oliveira ha diretto un sequel di Bella di giorno (Bella sempre), un’operazione non dissimile è quella che fa Claude Lelouch, uno dei registi di punta della Nuovelle Vague, che a distanza di anni dal suo capolavoro Un uomo, una donna (e dopo un primo sequel negli anni ’80), decide di tornare a raccontare la storia di Jean-Louis e Anne, ex amanti ormai anziani che comunque ricordano teneramente quei giorni ormai perduti.

Tra passato e presente, sull’onda emotiva dei ricordi, Jean-Louis (affetto da memoria a breve termine) ed Anne fanno una sorta di viaggio indietro nel tempo riprendendo la loro storia d’amore laddove l’avevano interrotta, molti anni prima. E il film, più che il resoconto di un amore che (ri)fiorisce in età avanzata diviene un omaggio che Lelouch fa ai suoi due interpreti Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimée, che ci hanno regalato una delle coppie più belle della storia del cinema.

Sulle orme del padre (nello spazio)

Ritorna al cinema James Gray dopo l’ottimo Civiltà perduta, e lo fa dislocando l’azione dalla foresta Amazzonica percorsa dall’esploratore Percy Fawcett allo spazio profondo, indagato da altri esploratori futuri. Sulla carta, Ad Astra si preannuncia come un film atipico all’interno della cinematografia del regista newyorkese, ma, allo stesso tempo, incuriosisce vedere come un autore del suo calibro sia riuscito – come nel precedente film (le due opere sotto un certo punto di vista potrebbero apparire anche gemelle) – a far coesistere la spettacolarità della trama (in fondo, siamo al cospetto di un film di fantascienza) con tematiche più profonde (il rapporto padre-figlio, tra tutti).

In un futuro molto prossimo a noi, l’astronauta Roy McBride (Brad Pitt, che a questo punto della carriera sembra non sbagliare più una scelta!) viene incaricato di spingersi ai confini del sistema solare per ritrovare il padre (Tommy Lee Jones), anche lui astronauta, disperso durante una missione spaziale molti anni prima e forse autore di esperimenti che possono mettere a repentaglio la vita dell’intero universo. Completano il cast Donald Sutherland, Ruth Negga e Liv Tyler.

Il vero “Signore degli Anelli”

Tra il 1954 e il 1955 esce nelle librerie inglesi (in Italia arriverà un bel po’ dopo, nel 1967) quello che è stato definito il libro del secolo scorso: Il signore degli anelli. Dopo averlo visto trasposto sul grande schermo, grazie al kolossal firmato da Peter Jackson, oggi un film ci porta alla scoperta dell’uomo dietro le vicende ambientate nella fantasiosa Terra di Mezzo, J.R.R. Tolkien, raccontando una parte fondamentale della vita dello scrittore, quella segnata dall’esperienza traumatica della Prima Mondiale, e di come gli orrori della realtà vissuta abbiano probabilmente ispirato l’autore per le sue successive pubblicazioni.

Tolkien è un biopic molto classico che ha il merito di indagare sul dietro le quinte della stesura di un’opera leggendaria che ha influito notevolmente sulla cultura di massa dal secondo ‘900 fino ai giorni nostri, e naturalmente sulla vita privata del suo autore. Interpretato da un convincente Nicholas Hoult (nella parte dello scrittore) e da Lilly Collins, il film, diretto dal regista finlandese Dom Karukowski,  condurrà lo spettatore alla scoperta di uno dei più grandi scrittori del Novecento.

Scusi, per Abbey Road?

Ritrovarsi catapultati in un universo alternativo dove i Beatles non sono mai esistiti ed essere l’unico a rendersene conto. È un po’ quanto accade all’aspirante cantante (con poco talento) Jack che, dopo un rocambolesco incidente stradale, si risveglia in un mondo in cui il gruppo composto da John Lennon, Paul McCarthy, Ringo Star e George Harrison non è mai esistito e decide di fare fortuna “sfruttando” le canzoni dei ragazzi di Liverpool per costruirsi la propria carriera musicale.

Eppure, successi a parte, qualcosa nella vita di Jack (Himesh Patel) prende una piega sbagliata. Non solo il peso di fare fortuna barando, ma anche la consapevolezza che il successo lo costringa ad allontanarsi dagli amici e forse anche dall’amore di Ellie (Lily James). Diretto da Danny Boyle (chi avrebbe potuto girare un film tanto folle?) e sceneggiato da Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill), Yesterday è una commedia musicale che vuole omaggiare la musica dei Beatles e che si avvale della collaborazione anche della star del pop Ed Sheeran, nei panni di se stesso.

https://www.youtube.com/watch?v=OfWMeqJtmRw

Il ritorno (per l’ultima volta?) di John

Forse non c’è un attore così legato ai suoi personaggi come Sylvester Stallone. La sua carriera, ricca di successi cinematografici e qualche (fisiologico) flop, è stata contraddistinta sopratutto da 2 maschere, quella del pugile Rocky Balboa e quella di John Rambo, ai quali dedicò quelli che sembrarono due film di commiato dai sui alterego, nel 2006 e nel 2008 (non a caso chiamati come i rispettivi personaggi).

E se Rocky alla fine è “risorto” grazie al successo di Creed, John Rambo dopo essere faticosamente tornato a casa ed essersi lasciato (almeno all’apparenza) le sue battaglie alle spalle (a cominciare dall’esperienza traumatica del Viet Nam, ma non sol0), si trova a dover tornare in azione (chissà, forse per l’ultima volta) in Rambo – Last Blood, film scritto (anche) da Stallone, ma diretto dal misconosciuto Adrian Grundberg. Questa volta John dovrà vedersela con dei malavitosi messicani rei di aver rapito la figlia di alcuni amici… naturalmente i malviventi si pentiranno ben presto del loro gesto inconsulto e di essersi messi contro nientemeno che Rambo!

Diego Battistini
Diego Battistini
La passione per la settima arte inizia dopo la visione di Master & Commander di Peter Weir | Film del cuore: La sottile linea rossa | Il più grande regista: se la giocano Orson Welles e Stanley Kubrick | Attore preferito: Robert De Niro | La citazione più bella: "..." (The Artist, perché spesso le parole, specie al cinema, sono superflue)

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