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Film al cinema: i titoli più attesi in arrivo a febbraio 2020

Ci stiamo avvicinando sempre di più alla notte più importante dell’anno, naturalmente dal punto di vista cinematografico. Il 9 febbraio infatti si terrà la 92esima edizione dei premi Oscar (qui potete leggere le nomination assegnate).

Nella spasmodica attesa di scoprire quali saranno i protagonisti della serata (tra film, interpreti e addetti ai lavori), vediamo quali film ci attendono nel mese di febbraio che, anticipiamo fin da subito, sarà contraddistinto da titoli molto interessanti, non solo stranieri ma anche italiani.

Il 6 febbraio si inizia subito forte, con l’atteso sequel di Suicide Squad, Birds of Prey, interamente dedicato all’affascinante villain interpretato da Margot Robbie.

Il 13 febbraio segna invece il ritorno nei cinema di Gabriele Muccino con il suo Gli anni più belli; a fargli compagnia sarà invece un film molto diverso (e molto atteso), Sonic – Il film, ispirato al celebre personaggio dei videogiochi.

Tante le pellicole da segnalare in uscita il 20 febbraio: l’action movie Bad Boys for Life, il musical Cats, il thriller d’autore firmato da Todd Haynes Cattive acque, la nuova trasposizione live-action di uno dei più celebri romanzi di Jack London, Il richiamo della foresta, e la nuova commedia di Fausto Brizzi La mia band suona il pop.

Il 27 di febbraio segna il ritorno di Carlo Verdone con la commedia Si vive una volta sola, e anche quello di uno dei più importanti autori del cinema italiano degli ultimi anni, Giorgio Diritti, che porta sul grande schermo la vita del pittore Luciano Ligabue in Volevo nascondermi. Assieme a loro anche il film horror The Grudge.

Un’affascinante antieroina

Se il film Suicide Squad verrà ricordato, un po’ (tanto) è anche merito suo. Il personaggio di Harley Quinn (interpretato da una bravissima Margot Robbie) è entrato di diritto tra i cattivi più affascinanti (in ogni senso) dell’universo cinematografico DC. Ecco perché, a distanza di qualche anno, la Warner ha pensato di abbandonare il personaggio di Batman (nei prossimi film, oltretutto, il maturo Ben Affleck lascerà il posto al più giovane Robert Pattinson), per dare spazio a quello della “fidanzata di Joker”, pronta a prendersi questa volta tutta la scena.

Birds of Prey – E la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, diretto da Cathy Yang, è ambientato successivamente agli eventi raccontanti in Suicide Squad. Batman ha lasciato Gotham in mano ai criminali, ma la vita per la bella Harley è tutt’altro che semplice. Sulla sue tracce, infatti, c’è un misterioso antagonista, Maschera Nera (Ewan McGregor), deciso a stanare e togliere di mezzo tutti i suoi antagonisti. Per cercare di salvare la pelle, la nostra (anti)eroina decide di formare una squadra con altre donne a cui Maschera Nera dà la caccia: Black Canary (Jurnee Smollet-Bell), Cassandra Cain (Ella Jay Basco), Renee Montoya (Rosie Perez) e Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead).

C’eravamo tanto amati

Può piacere o meno il suo cinema, però Gabriele Muccino rimane uno dei registi di punta del cinema italiano. Lontano da quell’etichetta d’autore che contraddistingue altri colleghi della sua generazione (più o meno) come Matteo Garrone e Paolo Sorrentino, Muccino ha sempre privilegiato un cinema vicino al grande pubblico, e forse anche per questo capace di raccontare una generazione – la sua – che si avvicinava all’età adulta alla metà degli anni ’80.

È loro che, ancora una volta, Muccino racconta nel suo nuovo film, Gli anni più belli, sceneggiato insieme a Paolo Costella (già co-sceneggiatore di A casa tutti bene), una sorta di rivisitazione – almeno all’apparenza – di uno dei capolavori del cinema italiano: C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Anche in questo caso, infatti, al centro della narrazione ci sono le vite di quattro personaggi (dagli anni ’80 fino ad oggi), segnate da amore e amicizia: Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Riccardo (Claudio Santamaria), Paolo (Kim Rossi Stuart). Da segnalare la presenza nel cast anche della cantante Emma Marrone.

Un tuffo negli anni ’90

Alzi la mano chi non ha mai giocato almeno una volta nella vita al celebre videogioco “Sonic”, creato alla nipponica Sega nel 1991. Le avventure dello strano porcospino azzurro capace di correre alla velocità della luce hanno incantato milioni di videogiocatori di tutto il mondo e adesso – forse con un po’ di anni ritardo – sono pronte ad essere raccontare anche al cinema grazie a Sonic – Il film.

Il progetto, risalente addirittura al 2013, è stato posticipato al 2020, anche a causa delle critiche mosse dai fan sul concept del protagonista. Contraddistinto da un’estetica (volutamente) molto anni ’90, il film, diretto da Jeff Fowlers, vede tra i suoi protagonisti anche Jim Carrey, che recita nella parte dell’acerrimo nemico di Sonic, il Dr. Ivo “Eggman” Robotnik. Pensato naturalmente per gli amanti dei videogiochi, ma non solo.

Quei cattivi ragazzi

Tornano le disavventure degli investigatori Marcus Burnett (Martin Lawrence) e Mike Lowrey (Will Smith). Il primo, dopo un passato alla narcotici, è diventato ispettore di polizia, mentre il secondo sta vivendo una crisi di mezza età. Ormai pronti ad appendere in distintivo al chiodo, i due dovranno vedersela (forse per l’ultima volta) con un nuovo antagonista: un boss rumeno deciso ad uccidere i due protagonisti per vendicare la morte del fratello.

Al cinema molto spesso non c’è 2 senza 3. Ne è una testimonianza tangibile proprio Bad Boys for Life, terzo (e per ora ultimo) capitolo della fortuna “saga” (?), i cui natali sono da imputare a “Re Mida” Michael Bay. A sostituire il regista, due giovanissimi colleghi di origine belga che non possono che rifarsi al suo stile: Adil El Arbi e Bilall Fallah (tra le altre cose, dirigeranno anche il quarto capitolo di un’altro classico poliziesco degli anni ’80/’90, Beverly Hills Cop). Film naturalmente adatto a un pubblico amante di un cinema spettacolare e “fracassone”, in puro stile hollywoodiano.

Grande musical, grande film?

Si tratta di uno dei musical di maggior successo al mondo e porta la firma non solo del compositore inglese Andrew Loyde Webber, ma anche del poeta T.S. Elliot (l’opera si basa sui testi del suo Il libro dei gatti tuttofare, rimaneggiati e integrati da Trevor Nunn e Richard Stilgoe). Eppure, messo in scena per la prima volta nel 1981, ci ha messo quasi 40 anni per arrivare al cinema, in live-action, dopo che a inizio anni ’90 si era pensato di trasporlo sotto forma di cartone animato.

Cats, diretto dal premio Oscar Tom Hooper (Il discorso del ReI Miserabili) giunge nelle sale italiane portandosi dietro un fardello piuttosto pesante: il clamoroso insuccesso degli Stati Uniti. Criticato aspramente dalla stampa d’Oltreoceano, il musical, pur ambizioso, paga forse la messa in scena poco realistica ed ovviamengte strabordante di effetti speciali. Ma, nonostante questo, si avvale di un cast sontuoso che comprende, tra gli altri, Taylor Swift (Bombalurina), James Corden (Bustopher Jones), Judi Dench (Old Deuteronomy), Idris Elba (Macavity), Jennifer Hudson (Grizabella) e Ian McKellen (Gus).

Dalla parte della verità

Ispirato a fatti realmente accaduti, raccontati in un articolo del giornalista Nathaniel Rich sul “The New York Times Magazine”, Cattive acque racconta la storia in cui si è trovato coinvolto l’avvocato Robert Billott (Mark Ruffalo). Specializzato nella difesa di aziende chimiche, Bilott viene contattato da un agricoltore di una cittadina della Virginia Occidentale convinto che un’importante fabbrica della zona, la DuPont, scarichi illegalmente sostanze chimiche nei corsi d’acqua della zona. Pur inizialmente restio ad approfondire la cosa, Bilott decide di indagare e scopre ben presto che le accuse dell’agricoltore sono fondate.

Per la prima volta nella sua carriera il regista Todd Haynes affronta un film che sembra piuttosto lontano dai suoi usuali progetti: un film d’inchiesta dai risvolti ambientalisti. Il film da lui diretto porta nei cinema una storia che ha scosso l’opinione pubblica americana ma sostanzialmente sconosciuta nel resto del mondo. La sceneggiatura è firmata da Mario Correa e Matthew Michael Carnahan, quest’ultimo già autore di film “impegnati” come Leoni per agnelli di Robert Redford e State of Play di Kevin Macdonald. Tra gli interpreti, oltre a Ruffalo, spiccano Anne Hathaway (nella parte della moglie di Bilott), Tim Robbins e Bill Pullman.

Un classico di Jack London sul grande schermo

Jack London è stato uno dei più importanti scrittori americani, eppure la sua fortuna è legata sopratutto a una manciata di libri erroneamente etichettati un po’ sbrigativamente “per ragazzi”. Fanno parte di questi i romanzi del nord, ovvero quelli ambientati nelle gelide lande dell’Alaska, tra i quali uno dei più famosi è certamente Il richiamo della foresta, trasposto nuovamente al cinema (in live action) per la regia di Chris Sanders (Dragon Trainer The Croods).

Il cane Buck (realizzato interamente in CGI) è abituato a una vita agiata presso la villa della famiglia del giudice Miller, ma la sua vita cambia improssivamente quando viene rapito dal giardiniere del padrone e venduto a dei trafficanti che “spediscono” cani da slitta nello Yukon per sopperire alla richieste dei numerosi cercatori d’oro giunti da tutto il continente. Dopo essere passato di padrone in padrone e aver conosciuto “la legge della zanna e del bastone”, come scrive lo stesso London nel romanzo, Buck incontra il cercatore d’oro John Thornton (Harrison Ford), con il quale instaura una profonda amicizia. Un film che si rivolge in modo particolare ai giovani spettatori, ma la cui universalità non potrà che attrarre anche un pubblico più adulto.

In questo mondo di ladri…

Come tante vecchie star della canzone italiana ormai “decadute” in patria, la band (naturalmente fittizia) dei Popcorn è ancora molto amata in Russia. Per tale motivo, l’ex manager Franco Masiero (Diego Abatantuono) organizza un concerto-evento della band a Pietroburgo riunendo i vecchi componenti: Tony (Christian De Sica), Micky (Angela Finocchiaro), Lucky (Massimo Ghini) e Jerry (Paolo Rossi). Arrivata in Russia, però, la band scoprirà che il concerto altro non è che un diversivo ordito da Franco e dalla sua socia Olga (Natasha Stefanenko) per rapinare il caveau di un magnate russo.

Il regista Fausto Brizzi torna al cinema con la commedia La mia band suona il pop (titolo chiaramente ispirato alla celebre canzone di Ivano Fossati), scritta in collaborazione con Marco Martani, e chiama a raccolta alcuni dei volti più iconici della nuova commedia italiana. La storia di questa sorta di “armata Brancaleone” musicale, i cui componenti dopo il successo sono caduti tutti in disgrazia (tra chi fa il fabbro, chi canta per strada e chi partecipa a improbabili reality show), si preannuncia ricca di gag e si rivolge chiaramente a un pubblico che vuole passare un paio d’ore di spensierata allegria.

https://www.youtube.com/watch?v=8WYNqZu6u6w

Quattro amici in vacanza

Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) è un medico chirurgo a capo di un’equipe di cui fanno parte altri suoi tre amici/colleghi: la strumentista Lucia (Anna Foglietta), l’anestesista Amedeo (Rocco Papaleo) e il suo assistente Corrado (Max Tortora). Quando ad Amedeo viene diagnosticato un brutto male, i tre amici decidono di organizzare un’ultima vacanza in sua compagnia, durante la quale informalo del suo stato di salute. Naturalmente, non tutto quanto programmato andrà a buon fine…

A distanza di due anni da Benedetta follia, Carlo Verdone torna al cinema con l’esilarante commedia degli equivoci Si vive una volta sola, scritta in collaborazione con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino. Per la realizzazione del film, l’attore e regista romano si è per una volta allontanato dall’amata Roma per effettuare le riprese in Puglia.

https://www.youtube.com/watch?v=D5oC_NYpV0s

Vita di Antonio Ligabue, pittore

Ci volevo la sensibilità di un grande autore come Giorgio Diritti per portare sul grande schermo la vita di uno dei più suggestivi artisti italiani del ‘900: Antonio Ligabue, la cui vita fu già raccontata nel 1977 dallo sceneggiato Rai scritto da Cesare Zavattini. Pittore e scultore näif, Ligabue ha sempre rappresentato una scheggia aliena nel panorama artistico italiano; le sue opere, caratterizzate principalmente da autoritratti e raffigurazioni di animali vari (galli, cani, leoni, serpenti), ancora oggi continuano a mantenere intatto il loro fascino e sono testimonianza tangibile della foga creativa ed espressiva del loro autore.

Volevo nascondermi si preannuncia come una personale riflessione di Diritti non solo sull’artista, ma anche sull’uomo Ligabue e la sua triste esistenza borderline, contraddistinta da solitudine, sradicamento, e da numerosi internamenti in ospedali psichiatrici. Per fare ciò, il regista emiliano non si affida solo al suo delicato sguardo – un po’ quello che contraddistingueva il suo film capolavoro: L’uomo che verrà -, ma anche alla straordinaria caratterizzazione del pittore offerta dall’attore Elio Germano, che si candida quantomeno per una nomination ai prossimi David di Donatello. Un film assolutamente da non perdere per gli amanti del grande cinema d’autore.

Non entrate in quella casa

L’agente immobiliare Peter Spencer (John Cho) si dovrebbe occupare della vendita di una casa all’interno della quale accadono però strani e misteriosi eventi. Allarmato, l’uomo contatta la detective Muldoon (Andrea Riseborough), la quale scopre che l’abitazione è stata teatro, diversi anni prima, di un crimine efferato, successivamente al quale sembra aver contratto una specie di maledizione. Pur essendo stata messa in guardia da un ex agente (Demián Bichir) che aveva preso parte alle indagini sui crimini perpetrati nella casa, la detective decide di entrare nell’abitazione per scoprirne di più…

Reboot del remake americano del classico dell’horror giapponese Ju-on di Takashi Shimizu, The Grudge del giovane regista Nicolas Pesce è il quarto film della serie e vanta come produttore esecutivo un maestro del genere quale Sam Raimi (il cui nome, ne siamo sicuri, porterà al cinema molti dei suoi aficionados). Jump Scare assicurati per un film che sarà capace di terrorizzarvi a tal punto da farvi avere paura anche a tornare a casa dopo la visione al cinema.

Diego Battistini
Diego Battistini
La passione per la settima arte inizia dopo la visione di Master & Commander di Peter Weir | Film del cuore: La sottile linea rossa | Il più grande regista: se la giocano Orson Welles e Stanley Kubrick | Attore preferito: Robert De Niro | La citazione più bella: "..." (The Artist, perché spesso le parole, specie al cinema, sono superflue)

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