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Boston Caccia all’Uomo: Mark Wahlberg ancora eroe per Peter Berg

Erano le 14:49 del 15 aprile 2013 quando durante la maratona di Boston due ordigni esplosero vicino al traguardo di Boylston Street uccidendo tre persone e ferendone almeno 264, alcune in maniera molto grave. Boston Caccia all’Uomo (in originale Patriots Day) diretto da Peter Berg (Lone Survivor, Deepwater Inferno sull’Oceano) è la cronaca dettagliata di quanto accaduto prima e dopo quel tragico evento.

Il film, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 aprile distribuito da 01 Distribution, vede tra i produttori anche l’attore protagonista Mark Wahlberg, il quale ha confessato la sua iniziale resistenza a far parte del progetto dal momento che è cresciuto nel quartiere di Dorchester: “È un tema molto delicato per me, perché chiunque a Boston conosce qualcuno che è stato coinvolto nell’attacco. Volevo essere sicuro che questa storia fosse raccontata nel modo giusto.”

A distanza di quattro anni dai fatti non è stato facile per il regista Peter Berg e per lo stesso Wahlberg restituire la tensione che ha tenuto in sospeso un’intera città, perché quelle 105 ore erano ancora troppo vicine per essere raccontate. Come spiegato dallo stesso attore americano, però, i dubbi sono presto spariti: “Nel momento in cui ho riflettuto su questa possibilità, ho pensato che se non lo facevamo noi, lo avrebbe fatto qualcun altro, e magari con meno rispetto e considerazione, e allora sarebbe stato peggio.”

Partendo da questo presupposto l’obiettivo principale è stato ricostruire minuziosamente quanto è avvenuto; c’è stata perciò una cura minuziosa dei dettagli, tanto che il 70% delle riprese sono state effettuate nei luoghi originali, senza mai dimenticare per un momento la delicatezza del tema: “Se c’era anche una sola persona nei dintorni che si sentiva a disagio di fronte alle nostre riprese, noi eravamo più che felici di spostarci altrove” ha dichiarato Peter Berg.

Una estrema attenzione a non ferire i sentimenti di nessuno che ha fatto sì che sul set si creasse una vera e propria sinergia tra i partecipanti alla maratona e gli autori stessi, i quali hanno pensato di ricambiare il favore ospitando alcuni di essi durante le riprese nonostante il ricordo fosse ancora vivo nella memoria di tutti, come sottolineato dal produttore Scott Stuber: “Nonostante per loro fosse molto dura assistere alla riproduzione degli eventi, erano grati di poter partecipare, e ciò ha avuto una strana funzione catartica. La loro presenza ci ricordava che stavamo filmando le storie di persone reali e credo che questo ci abbia spronato a fare di tutto per onorare queste persone.”

Boston Caccia all’Uomo: featurette dal film con Mark Wahlberg

Inoltre, sempre gli autori hanno sfruttato i filmati dei mezzi di comunicazione, degli spettatori e della sorveglianza che sono stati utili a Berg per creare inserti video con il materiale d’archivio, andando così ad incrementare la tensione e il senso di autenticità.

Ma la ricostruzione storica, seppur importante, sarebbe stata inutile senza raccontare le storie di chi ha vissuto quei tragici momenti sia nelle vesti di spettatore sia in quelle di chi ha poi dato il via alla grandissima operazione che ha condotto alla cattura degli attentatori. A tal proposito Peter Berg ha affermato: “Per raggiungere il nostro obiettivo abbiamo scelto di seguire le storie di sette o otto personaggi, coinvolti in maniera differente negli eventi.”

Personaggi che in certi casi fanno riferimento a persone che hanno effettivamente partecipato all’operazione di cattura dei due fratelli ceceni Dzohkar e Tamerlan Tsarnaev, come l’ex commissario di polizia Ed Davis intrepretato da John Goodman o l’agente speciale dell’FBI Richard DesLauriers che nel film ha il volto di Kevin Bacon; quest’ultimo non ci ha pensato due volte ad accettare la parte: “Non succede spesso di poter lavorare a un progetto che riguarda un pezzo significativo della nostra storia recente e che ha un impatto così forte a livello personale.”

Discorso diverso, invece, per il protagonista, Tommy Saunders (interpretato dal già citato Mark Wahlberg), che è un vero e proprio personaggio ispirato ai vari agenti di polizia e ai primi soccorritori locali; un uomo profondo che lotta per la sua sopravvivenza ma anche un eroe che incarna lo spirito dell’intera città di Boston.

Uno spirito che restituisce al pubblico – nelle parole di Berg – un film “sull’eroismo civico, sulla forza e la resilienza di fronte al maligno, una storia che chiedeva di essere raccontata”.

Redazione
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