domenica, Novembre 3, 2024
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Assassin’s Creed al cinema secondo la visione di Justin Kurzel

C’è molta attesa intorno ad Assassin’s Creed, il nuovo film firmato da Justin Kurzel (già dietro la macchina da presa dell’ultimo adattamento del Macbeth di shakespeariana memoria) che prova ad adattare per il grande schermo una delle saghe videoludiche più amate in tutto il mondo, che dal 2007 affascina e conquista ogni giorno nuovi giocatori allargando, progressivamente, il proprio bacino d’utenza e accogliendo una porzione sempre maggiore di popolazione con una fascia d’età compresa tra i 18 e i 40 anni d’età, sia femminile che maschile. Assassin’s Creed è il celebre videogioco sviluppato dalla canadese Ubisoft che si appresta – dopo ben nove capitoli della saga videoludica – a colonizzare anche un altro medium (il cinema) ampliando così lo sfruttamento praticamente infinito del brand. Era quindi atteso e necessario questo passaggio, compiuto grazie allo sforzo produttivo della Ubisoft Entertainment insieme a Regency Enterprises, New Regency Pictures, Ubisoft Motion Pictures, The Kennedy/Marshall Company e infine DMC Film.

Assassin’s Creed recensione del film con Michael Fassbender

Michael Fassbender, protagonista del film nei panni di Callum Lynch/Aguilar (suo avo spagnolo e “assassino nato”), ha investito le proprie energie non solo a livello interpretativo ma soprattutto a livello produttivo, impegnandosi attivamente nel progetto fin dalla fase preliminare di pre–produzione. A tal proposito, Fassbender ha dichiarato che “Vogliamo assolutamente rispettare il videogioco. C’è talmente tanto materiale interessante nel gioco che abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda ciò che possiamo utilizzare e cosa dobbiamo scartare, ma allo stesso tempo vogliamo arricchirlo di nuovi elementi e forse fornire la nostra versione di certi aspetti che già esistono nel gioco. In definitiva, però, stiamo realizzano un film, e ci stiamo approcciando quindi alla stregua di un film e non di un videogame.”

In questo primo capitolo audiovisivo – già destinato ad avere dei sequel, tanto da costituire una nuova saga originale – il protagonista è Callum Lynch (interpretato, appunto, da Fassbender) un uomo turbolento che da bambino assiste all’omicidio della madre per mano del padre, che lo invita a scappare e a vivere nell’ombra. Crescendo, Lynch sceglie la via del crimine, finché non viene condannato alla pena capitale, dalla quale viene salvato solo grazie all’intervento delle Abstergo Industries, una moderna società segreta d’ispirazione Templare, che lo scelgono per un progetto sperimentale -denominato Animus – che lo porterà a rivivere i ricordi di un suo antenato, tale Aguilar de Nerha, membro della Setta degli Assassini e pronto a tutto (morte inclusa) pur di difendere i preziosi manufatti che i Templari stanno cercando, inclusa la famosa Mela dell’Eden che contiene il codice genetico del libero arbitrio ma soprattutto il seme della prima forma di ribellione. A capo del progetto c’è l’amministratore delegato della società, Alan Rikkin (Jeremy Irons) insieme a sua figlia Sophia (Marion Cotillard), scienziata, il cui unico scopo è quello di trovare la Mela per estinguere così il libero arbitrio della gente, grazie alle abilità tecniche e alla furia assassina che agita, sempre di più, Callum.

Il progetto Assassin’s Creed ha iniziato la sua lunga gestazione nel 2011 grazie anche alla Sony Pictures, ma solo dopo anni di travaglio si è approdati alle prime riprese nel 2015 – 2016 fino ad arrivare nelle sale italiane domani 4 gennaio. La sceneggiatura realizzata da Michael Lesslie, Adam Cooper e Bill Collage prende spunto da alcune idee inerenti all’universo dei capitoli videoludici della saga ma ampliandone il potenziale legato agli infiniti “multi-versi” creati – che spaziano nel tempo e in luoghi differenti tra loro – senza perdere di vista alcuni capisaldi originali che sono diventati, ormai, dei veri e propri marchi di fabbrica del prodotto, come il concetto di open world e le evoluzioni parkour, che da sempre affascinano gli appassionati giocatori.

Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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