Dopo la svolta di Avengers Infinity War, la Marvel è pronta a tornare sul grande schermo con Ant-Man and the Wasp, secondo capitolo con protagonista il supereroe abile a modificare a suo piacimento la propria statura. Sequel del fortunato Ant-Man rilasciato nel 2015, questo nuovo lungometraggio diretto da Peyton Reed ha un importante compito: raccogliere il testimone dell’ultimo blockbuster dedicato alla squadra capitanata da Iron Man e Thor.
Il minuscolo supereroe della Marvel torna al cinema dal 14 agosto con Ant-Man and the Wasp
Tralasciando le questioni meramente cronologiche che guidano la timeline del Marvel Cinematic Universe – la cui continuità sembra stia per diventare più complessa anche vista l’imminente uscita del prequel Captain Marvel –, il vero testimone da raccogliere è in questo caso più ideologico che narrativo. Lo scorso aprile, Avengers Infinity War ha infatti catalizzato l’attenzione dei neofiti e degli amanti dei cinecomics creati da Stan Lee, guadagnando oltre un miliardo di dollari e lasciando basite schiere di fan a causa dallo sconvolgente finale.
Nonostante già sulla carta un film come Ant-Man and the Wasp non possa ovviamente replicare un successo di tale portata, ciò non toglie che le ultime avventure dei supereroi interpretati da Paul Rudd e da Evangeline Lily (qui il resoconto dell’incontro stampa con i due attori) rappresentino forse una tappa necessaria in questo preciso momento, dato che potrebbero ergersi a perfetto contro-altare del dramma che si è snocciolato in conclusione all’ultimo Avengers.
Stemperare i toni mortiferi di Infinity War
Così come ha lasciato trasparire il primo episodio, anche questo nuovo capitolo sembra infatti essere caratterizzato da un ritmo e un umorismo frizzante, capace di stemperare i precedenti toni mortiferi. Sebbene gli amanti del genere possano controbattere che tutto l’universo Marvel è popolato da questo dinamismo di toni, è ugualmente indubbio che siano gli stand-alone ad offrire una maggior dose di umorismo, come recentemente ha comprovato Spider-Man Homecoming.
Allo stesso modo, fondamentale nella scelta di dare questo gravoso compito a Ant-Man and the Wasp è anche l’assenza di Scott Lang – l’alter-ego comune dell’uomo formica – dal grande blockbuster di gruppo, che ha permesso di creare maggiore hype sulla sua figura, la cui sorte non è stata particolarmente approfondita nella precedente pellicola.
Spianare la strada ai personaggi femminili
Da ultimo, il lungometraggio rientra almeno parzialmente nelle logiche rosa che stanno travolgendo l’universo dei cinecomics a stelle e strisce. Se Wonder Woman ha insegnato alla DC e al mondo che anche le supereroine possono avere successo al box office, Wasp spiana la strada ai personaggi femminili anche nel MCU, diventando la prima donna del franchise ad avere il proprio nome nel titolo.
Tra umorismo e girl power, Ant-Man and the Wasp (qui la nostra recensione) esordirà dunque nelle sale italiane il prossimo 14 agosto, distribuito come sempre dall’impero Disney. Sebbene in America i guadagni non abbiano fatto faville, il lungometraggio con Paul Rudd mattatore sembra non stia deludendo le aspettative. Potrà dire lo stesso anche il pubblico italiano? Presto avremo una risposta.