L’incertezza del futuro appesa a 7 minuti. Un caleidoscopio di vite diversissime e pulsanti, vite di donne, madri, figlie. Undici caratteri, per una riflessione sulla possibilità concreta di opporre resistenza e di reagire all’incertezza del futuro, tra caos, logica e giustizia.
Uscirà nelle sale italiane il prossimo 3 novembre, distribuito da Koch Media, 7 Minuti, il nuovo film da regista di Michele Placido (Romanzo Criminale, Vallanzasca – Gli Angeli del Male) che arriva a circa un anno di distanza dall’ultimo La Scelta. La pellicola è tratta dall’omonimo testo teatrale di Stefano Massini (edito da Einaudi) ed è ispirata alla storia vera delle operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira: un fatto di cronaca del gennaio 2012, che ha riempito i giornali d’Oltralpe.
“La storia delle operaie di Yssingeaux mi ha dato la caccia per vari mesi”, ha raccontato Stefano Massini. “Non potevo aprire un quotidiano o cliccare su una web-page senza trovarmi di nuovo davanti quei visi femminili, assortiti di ogni età, impegnate in una difesa epica – antica eppure modernissima – della propria dignità di lavoratrici”.
In 7 Minuti, scritto dallo stesso Placido con Massini e l’aiuto di Toni Trupia, i proprietari di un’azienda tessile italiana cedono la maggioranza della proprietà a una multinazionale. Sembra che non siano previsti licenziamenti; operaie e impiegate possono tirare un sospiro di sollievo. Ma c’è una piccola clausola nell’accordo che la nuova proprietà vuole far firmare al Consiglio di fabbrica. Undici donne dovranno decidere per sé e in rappresentanza di tutta la fabbrica, se accettare la richiesta dell’azienda. A poco a poco il dibattito si accende: ad emergere prima del voto finale saranno le loro storie, fatte di speranza e ricordi.
“Immaginate undici donne, di ogni età”, spiega ancora Massini. “Immaginate una stanza, una qualsiasi grande stanza tutta ferro e vetro, dentro una delle tante fabbriche che si vedono scorrendo in autostrada o da qualche vagone ferroviario. Immaginate infine una giornata lunga, molto lunga, e una discussione feroce: accettare o rifiutare? Dire sì o no? Scendere a un compromesso o non transigere?”
Il cast del film, presentato in anteprima all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, annovera Ambra Angiolini (che torna a lavorare con Placido dopo La Scelta), Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia (qui alla sua seconda prova sul grande schermo), Maria Nazionale, Violante Placido, Clémence Poésy (attrice e modella francese, nota soprattutto per aver impersonato il ruolo della campionessa Tremaghi Fleur Delacour nel film Harry Potter e il Calice di Fuoco), Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo e Balkissa Maiga (già protagoniste della versione teatrale per la regia di Alessandro Gassman), l’attrice francese Anne Cosigny e lo stesso Michele Placido.
“Pur essendo questo film materia sociale di grande attualità, quello che più mi ha intrigato è il meccanismo di suspense che io e Stefano Massini abbiamo messo in scena”, ha dichiarato Michele Placido. “Perché l’altro grande protagonista del film è il Tempo. Il Tempo in cui, in pochissime ore e in nome di quegli emblematici 7 minuti, le nostre protagoniste dovranno mettersi a confronto. In una società in cui il divario ricchi-poveri si accentua sempre di più e il confronto sindacale o ideologico viene sempre meno, emergeranno soprattutto gli aspetti personali, i propri bisogni, il proprio ego e anche la propria disperazione. Questo film, soprattutto durante la lavorazione, mi ha fatto pensare molto a La Parola ai Giurati, scritto da Reginald Rose e diretto da Sidney Lumet. Lì, il dubbio di un giurato contro la certezza degli altri nel condannare un probabile innocente, nella nostra storia un’operaia sola contro le sue compagne, pronta a difendere con ostinazione la certezza che dietro quei 7 minuti ci sia una trappola da cui non si potrà più tornare indietro.”