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Venezia 81: i 15 titoli più attesi dell’81esima edizione della Mostra

Al via domani, 27 agosto 2024, Venezia 81, l'81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ecco i 15 titoli più attesi.

Al via domani, 28 agosto 2024, Venezia 81, l’81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera, che si svolgerà al Lido di Venezia fino al 7 settembre 2024.

La Mostra vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. La Mostra organizza retrospettive e omaggi a personalità di rilievo, come contributo a una migliore conoscenza della storia del cinema.

Da Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton a La stanza accanto di Pedro Almodóvar, fino ad arrivare a Joker: Folie à Deux di Todd Phillips e Queer di Luca Guadagnino, scopriamo insieme i 15 titoli più attesi – in ordine alfabetico – di Venezia 81:

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Babygirl di Halina Reijn

Babygirl – presentato in Concorso – è il nuovo film della regista olandese Halina Reijn, nota per aver diretto la commedia horror Bodies Bodies Bodies nel 2022. Il cast annovera Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde e Esther McGregor. Il film arriverà prossimamente nelle sale italiane grazie a Eagle Pictures.

Una potente amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.

Babygirl nelle parole di Halina Reijn

“Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna. Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è liberatoria e persino curativa”.

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Redazione
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