Uno degli habitué della Mostra torna nella selezione ufficiale del Concorso con il suo ultimo attesissimo progetto: stiamo naturalmente parlando di Luca Guadagnino, che nell’ambito di Venezia 79 presenta il controverso Bones and All, film che lo vede dirigere nuovamente l’ormai lanciatissimo (e amatissimo) Timothée Chalamet, che proprio grazie al suo Chiamami col tuo nome ha conosciuto la fama a livello internazionale.
Adattamento dell’omonimo romanzo di Camille DeAngelis, Bones and All vede Chalamet nei panni di Lee, un vagabondo dai sentimenti profondi, che si innamora di Maren Yearly (interpretata da Taylor Russell, nota soprattutto per Escape Room e Escape Room 2), una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società. Insieme, i due intraprendono un’odissea che li porterà a scoprire gli angoli più remoti dell’America di Ronald Reagan, a confrontarsi con il loro terrificante passato e a scoprire se il loro amore potrà sopravvivere alla loro alterità.
Sicuramente, Bones and All rappresenta una prima volta nell’incredibile e variegata filmografia di Guadagnino, dal momento che si tratta del primo film del regista prodotto interamente negli Stati Uniti. A tal proposito, il regista ha dichiarato: “Da quando ho iniziato a fare cinema, ho sempre ragionato molto sull’immaginario americano dal punto di vista cinematografico, che è stato poi alla base della mia formazione. Inconsapevolmente, ho sempre cercato di rinviare questo mio desiderio di realizzare un film negli Stati Uniti, perché forse la complessità del sistema produttivo americano richiedeva una certa maturità da parte mia.”
“L’occasione si è presentata quando lo sceneggiatore David Kajganich mi ha fatto leggere questo bellissimo copione”, continua Guadagnino. “Nonostante avessimo già fatto tante cose insieme, David ci stava lavorando per conto suo, ma essendo amici, alla fine me lo ha fatto leggere. Quando ho letto la sceneggiatura, inevitabilmente mi sono sentito subito attratto dalla storia di questi ‘drifters’, questi diseredati alla ricerca del ‘possibile nell’impossibile’. E alla fine, attraverso un processo del tutto naturale, siamo arrivati alla realizzazione di questo film.”
La parola passa subito a Timothée Chalamet, che analizza così il viaggio emotivo che Lee e Maren compiono all’interno del film: “Si tratta di due personaggi che vivono una solitudine profonda, non solo fisica, ma anche e soprattutto interiore. È come se non avessero una vera identità. Attraverso lo specchio dell’amore, però, trovano un modo per andare avanti e crescere. È stata un’esperienza incredibilmente formativa per me.”
La star di Dune ha quindi spiegato perché ha deciso di accettare questo ruolo: “Quando Luca mi ha parlato di questo progetto, ho capito fin da subito che si trattava di una parte davvero interessante. E poi la storia di questi ragazzi diseredati, che vivono ai margini della società nell’America degli anni ’80, mi affascinava profondamente. Inoltre, sapevo che avrei avuto la possibilità di lavorare con un cast davvero eccezionale”.
Un progetto a cui Chalamet sembrava tenere in maniera particolare, dal momento che del film non è soltanto il protagonista, ma anche uno dei produttori. A tal proposito, ha spiegato: “Devo ringraziare Luca per questo. È stato come un padre che mi ha guidato durante questo incredibile viaggio. È stato un lavoro di squadra incredibile, non solo con lui ma anche con lo sceneggiatore David Kajganich. Spero in futuro di poter continuare a produrre, anche magari progetti in cui non sono coinvolto come attore.”
Bones and All è sì una storia d’amore, ma è anche un film che parla di isolamento e della paura di essere costantemente giudicati. In relazione a come i giovani di oggi vivono queste condizioni particolarmente frustranti, Timothée Chalamet ha dichiarato: “È molto difficile vivere oggi. Potremmo dire che il crollo della società è già nell’aria. In un certo senso, questo film aiuta a mettere in luce proprio questo tipo di problematiche. Essere giovani oggi significa essere giudicati. E quindi convivi con un dilemma interiore e non ha la possibilità di confrontarti con il mondo che ti circonda, come invece fanno i giovani di oggi andando sui social, diventa ancora più difficile. È questo che accade a Lee e Maren.”
Sul medesimo argomento si è espressa anche Taylor Russell, ammettendo: “Ho un fratello che ha 19 anni e il fatto che stia crescendo in una società come quella di oggi, dove si vive come sotto una specie di lente d’ingrandimento e si è puntualmente sottoposti a critiche e giudizi, mi spaventa moltissimo. Viviamo in un mondo subito pronto a puntare il dito, in una società estremamente drastica e severa. Può fare davvero paura… Credo che la speranza di tutti i ragazzi sia quella di trovare un proprio equilibrio, ma oggi sembra particolarmente difficile e complesso riuscirsi.
Arrivato al settimo film, a Luca Guadagnino viene chiesto cosa si aspetta di trovare in futuro nel suo cinema: “Se sapessi già cosa aspettarmi dal mio lavoro, probabilmente sarei annoiato da me stesso. La mia ambizione, in ambito cinematografico, è sicuramente quella di continuare a poter avere il controllo su quello che faccio. Al tempo stesso, spero di continuare ad abbandonarmi al piacere assoluto di lavorare con persone estremamente creative che ormai considero come una vera famiglia. Ad oggi, mi sento di essere davvero fortunato.”
Bones and All arriverà il 23 novembre 2022 nelle sale italiane.