giovedì, Ottobre 3, 2024
HomeFestivalFestival di VeneziaVenezia 76: presentato Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli

Venezia 76: presentato Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli

Dopo Il Sindaco del Rione Sanità, a Venezia 76 è il giorno del secondo film italiano in concorso alla 76esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica, ossia Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli, liberamente tratto dall’omonimo romanzo del 1909 scritto da Jack London.

Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la  bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese.

Il regista Pietro Marcello ha intavolato la conversazione spiegando i motivi che lo hanno spinto a realizzare un adattamento del celebre romanzo di London: “La cosa che mi ha colpito di più è stata l’universalità della storia raccontata da London. È la storia di un ragazzo che diventa uomo, di un ragazzo che si emancipa e si riscatta attraverso la cultura. È la storia di Jack London ma è anche la storia di tante altre persone comuni. Lo sceneggiatore Maurizio Braucci mi consigliò di leggere il romanzo circa vent’anni fa. È passato un po’ di tempo, ma alla fine siamo riusciti a realizzarne un film che, ci tengo a sottolineare, è una liberissima trasposizione… ambientata al Sud, a Napoli”.

Pietro Marcello e Luca Marinelli presentano Martin Eden a Venezia 76

“Jack London è stato il primo grande scrittore di massa, ma anche il primo grande autore di stampo politico”, ha aggiunto lo sceneggiatore Maurizio Braucci. “Già all’epoca dell’uscita del romanzo parlava di cose che ancora oggi risultano attualissime. Ha sempre vissuto un grandissimo conflitto tra il bisogno di fare cultura, quindi l’arte, e il desiderio di migliorare il mondo, ossia la politica. Nel ‘900, per molto tempo, uno dei temi più importanti è stata la società, e in molti si sono dimenticati che la cultura doveva servire innanzitutto ad emancipare le persone, a dare loro strumenti critici per capire e affrontare il mondo e vivere a pieno le loro vite”. 

“All’interno del film ci sono molti materiali d’archivio”, ha spiegato Pietro Marcello. “È una decisione intrapresa insieme ai miei montatori. Avevamo bisogno di quelle immagini per raccontare la Grande Storia del ‘900. Questo è stato possibile creando un montaggio contrappuntistico. Ho sempre lavorato con i materiali d’archivio, con i repertori, fin dagli inizi della mia carriera. È una cosa che mi piace e che spero di poter continuare a fare”.

La parola è passata poi al protagonista Luca Marinelli, che così parlato della costruzione del suo personaggio: “Devo ringraziare Pietro, non solo per avermi fatto leggere il libro e avermi proposto la parte, ma anche per essermi stato accanto durante tutte le riprese. Quando ho saputo che Pietro voleva incontrarmi per parlare del film ero davvero molto emozionato, perché il suo film Bella e Perduta è uno dei ricordi più belli che ho legato al cinema degli ultimi anni. Volevo assolutamente lavorare con lui! Tutto è iniziato dalla lettura del romanzo originale e poi dalla lettura delle prime stesure della sceneggiatura. La prima bozza era molto ricca: circa 300 pagine. In un certo senso il romanzo e la sceneggiatura hanno dialogato con me e tutto il lavoro con Pietro è stato basato essenzialmente sul dialogo, sul confronto reciproco. Sono stato a Napoli per un mese intero prima delle riprese e ho cercato di lavorare tanto sul dialetto. Ho anche lavorato abbastanza sul fisico, perché spesso il personaggio veniva identificato proprio attraverso la sua forza e la sua prestanza”.

“Martin Eden è un avventuriero”, ha aggiunto Marinelli. “Un avventuriero che non ha paura di affrontare la vita, esattamente come non aveva paura di affrontarla Jack London. In questo senso, London era un’archetipo: uno scrittore che voleva esplorare, che voleva toccare con mano, che voleva arricchirsi viaggiando. Aveva sempre uno sguardo aperto sulla realtà che lo circondava. E Martin Eden è proprio come lui: un ragazzo che viene colpito dalla fascinazione della cultura e attraverso di essa decide di riscattarsi”. 

Martin Eden arriverà in Italia dal prossimo 4 settembre, distribuito da 01 Distribution.

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

RECENTI

- Advertisment -