A RomaFF13, la 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma, è stato il grande giorno di The Girl in the Spider’s Web, l’attesissimo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di David Langercrantz, seguito della saga letteraria “Millennium” di Stieg Larsson.
Il film, presentato in anteprima mondiale, è il sequel di Millennium – Uomini che odiano le donne di David Fincher, uscito nel 2011. Insieme al regista Fede Alvarez (Evil Dead, Man in the Dark), erano presenti alla kermesse capitolina anche gli interpreti Claire Foy, Sverrir Gudnason, Sylvia Hoeks e Synnøve Macody Lund.
Alvarez ha così parlato del suo coinvolgimento nel progetto: “Quando ti approcci ad un progetto del genere, il punto non diventa tanto quello di riuscire a fare meglio degli adattamenti precedenti, ma fare ciò che pensi sia più giusto da un punto di vista narrativo, quindi per la storia. Se hai un punto di vista e uno stile originali, questo diventa sicuramente un valore aggiunto che quasi sicuramente renderà il film diverso dai precedenti. Dopotutto stiamo parlando di un universo e di personaggi che si sono evoluti nel tempo proprio attraverso i romanzi, quindi era giusto rincorrere questo cambiamento e riportarlo sul grande schermo, quindi inseguire delle sfumature più noir, quasi come si trattasse di un film di James Bond.”
Dopo Noomi Rapace e Rooney Mara, l’iconico ruolo di Lisbeth Salander è passato nelle mani di Claire Foy, star della serie The Crown e co-protagonista di First Man, il nuovo film di Damien Chazelle con Ryan Gosling. A proposito di questo personaggio così interessante e complesso, l’attrice britannica ha spiegato: “È stata una vera sfida per me, dal momento che non stiamo parlando di una protagonista tradizionale. Lisbeth non è piacevole e non vuole piacere a tutti i costi. Non cerca di essere a tutti i costi attraente, anzi è molto complessa e tormentata, con una profondità animo davvero incredibile. Credo che il pubblico entrerà in connessione con lei a poco a poco… inizialmente non si fiderà, ma poi siamo quasi certi che riuscirà come a leggere nella sua mente. Alla fine sono questi i personaggi che vogliamo vedere sul grande schermo e per i quali vogliamo patteggiare: personaggi non convenzionali!”
The Girl in the Spider’s Web rappresenta il terzo lungometraggio di Fede Alvarez dopo gli horror Evil Dead e Man in the Dark. Questi due lavori hanno influenzato in qualche modo la realizzazione del nuovo Millennium? Il diretto interessato ha spiegato: “La matrice horror mi ha aiutato, senza ombra di dubbio. Diciamo che questo progetto si legava allo stesso tono di altre cose che avevo girato in passato. Parlo di costruzione della suspense e di quello che da sempre è il mio obiettivo prinicipale quando dirigo: realizzare due film contemporaneamente, uno per me e uno il mio subconscio. Ci sono le cose che vedi sullo schermo, quelle che accadono… e poi ci sono cose non dette, non mostrate, che magari cerchi di suggerire utilizzando una musica, un messa in scena particolare… come diceva Hitchcock, l’importante era contraddire: contraddire sempre quello che veniva mostrato sullo schermo con qualcos’altro!”
Claire Foy e il cast di The Girl in the Spider’s Web presentano il film in anteprima mondiale a RomaFF13
Claire Foy è balzata all’attenzione di pubblico e critica grazie al ruolo di Elisabetta II nelle prime due stagioni della serie The Crown. Esiste una differenza tra l’interpretazione di una figura realmente esistita e quella di un personaggio essenzialmente frutto della fantasia? L’attrice risponde così: “Non credo che esista. Alla fine il processo è il medesimo ogni volta. Se scegli di interpretare un personaggio, reale o inventato che sia, lo fai perché vuoi esplorare nuovi lati della tua personalità. O perché c’è qualcosa di quel personaggio nel quale ti riconosci e allora sai che puoi comunicare qualcosa. Forse, quando si interpreta un personaggio realmente esistito, devi partire dal presupposto che qualsiasi cosa tu faccia sarà sempre sbagliata e che non sarai mai, veramente, quella persona! Puoi solo pensare di poter mettere tutta te stessa e la tua esperienza in quel ruolo, e questo implica lavorare in maniera liberatoria, quasi istintiva… bisogna avere molta fiducia in se stessi e nelle persone che lavorano con te.”
Ma esistono degli aspetti in comune tra Lisbeth Salander ed Elisabetta II? La Foy risponde perplessa: “Non credo che abbiano molto in comune. Forse l’unica cosa che le accomuna è il fatto che entrambe provengono da ambienti che vietavano qualsiasi espressione delle proprie emozioni. Lisbeth è da sempre convinta che le emozioni siano qualcosa che la rendano fragile, mentre Elisabetta è stata costretta a reprimerle – almeno in pubblico – data la sua posizione sociale.”
A Fede Alvarez viene poi chiesto se il personaggio di Lisbeth Salander si possa considerare una supereroina. Questa posizione del regista in merito: “Forse viene introdotta come se lo fosse, ma non è stata una cosa intenzionale, anche perché non mi piacciono i supereroi. Trovo che il loro immaginario siamo davvero opprimente. So che dovrebbero ispirarti, ma ogni volta che ne guardo uno sul grande schermo penso solo che non sarò mai come lui… e questo mi deprime! Capisco che Hollywood sia una macchina da guerra in questo senso, ma penso anche che si sia arrivati ad un vero e proprio livello di saturazione. Tornando a Lisbeth… nel film viene presentata al pubblico come se fosse una supereroina, ma poco dopo si inizia a dubitare di lei. È questo che mi piace fare: far credere al pubblico di potere essere come i personaggi ai quali si appassionano.”
Sulla questione è intervenuta anche Claire Foy, la quale ha ribadito: “Non ho mai pensato che Lisbeth fosse un supereroe. Ne ho sempre ammirato l’incredibile spirito di sopravvivenza, il suo modo di pensare e di agire più veloce di chiunque altro. Si nascode dietro una scudo, dietro la sua apparente sicurezza, ma la verità è che è molto, molto fragile. È un po’ come se Davide e Golia coesistessero in un’unica persona.”
The Girl in the Spider’s Web (qui il trailer italiano ufficiale) arriverà nelle sale italiane il prossimo 31 ottobre, grazie a Sony Pictures e Warner Bros., col titolo Millennium – Quello che non uccide.