Il documentario We Are the World: la notte che ha cambiato il pop, disponibile su Netflix, rivela numerosi dettagli sulla realizzazione della famosissima canzone benefica.
Il supergruppo “USA for Africa” (“USA” sta per “United Support Artists”) è stato creato per raccogliere fondi per la popolazione dell’Etiopia, afflitta in quel periodo da una disastrosa carestia. Tra gli artisti che sono stati coinvolti, alcune delle più grandi leggende della storia della musica, tra cui Michael Jackson e Lionel Richie (autori del brano prodotto da Quincy Jones), ma anche Stevie Wonder, Diana Ross, Bruce Springsteen, Tina Turner, Bob Dylan, Cyndi Lauper, Paul Simon e Billy Joel.
All’epoca dell’uscita nel 1985, We Are the World divenne il nono singolo fisico più venduto di tutti i tempi. L’operazione “USA for Africa” venne realizzata per volontà del musicista statunitense Harry Belafonte e del manager e produttore Ken Kragen sulla scia del successo ottenuto in precedenza dal supergruppo britannico “Band Aid”, artefice della celebre canzone natalizia benefica Do They Know It’s Christmas?.
We Are the World, vincitore di ben quattro Grammy Awards, è ad oggi uno dei brani più famosi della storia della musica. Ciononostante, il documentario di Bao Nguyen contiene diversi aneddoti che forse non tutti conoscono sulla genesi e sulla registrazione del famoso singolo benefico.
10Il pezzo di Huey Lewis era stato scritto per Prince
Una delle rivelazioni più interessanti contenute nel documentario Netflix riguarda il significativo interesse che c’era affinché venisse coinvolto nell’operazione anche Prince, che all’epoca era uno degli artisti più popolari sulla scena. Tuttavia, il cantante declinò l’invito a partecipare, nonostante alcune parti del brano fossero state scritte appositamente per lui. Alla fine quelle parti – presenti verso la fine della canzone – vennero assegnate a Huey Lewis, frontman della band Huey Lewis and the News, i cui membri contribuirono ai cori di We Are the World.