sabato, Dicembre 2, 2023
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Talk to Me: la spiegazione del finale dell’horror dei fratelli Philippou

La spiegazione del finale di Talk to Me, l'horror diretto da Danny e Michael Philippou con protagonista Sophie Wilde, attualmente nelle sale italiane.

Talk to Me utilizza il simbolismo – a volte sottile e discreto, a volte palese e intenzionale – per tessere una storia davvero terrificante che culmina in un finale che, insieme alla sua risoluzione, lascia anche tante domande.

Talk to Me è il film d’esordio dei fratelli gemelli australiani Danny e Michael Philippou, e segue la diciassettenne Mia (Sophie Wilde) due anni dopo la morte della madre a causa di un apparente suicidio. Insieme alla sua amica Jade (Alexandra Jensen) e al fratello minore di quest’ultima, Riley (Joe Bird), Mia viene coinvolta in un bizzarro gioco che coinvolge una mano imbalsamata che offre ai partecipanti l’opportunità di parlare ed essere posseduti dagli spiriti. Spiriti che, ovviamente, possono essere tanto benevoli quanto malevoli… 

In Talk to Me ci viene raccontato che la possessione funziona da ottimo contenuto per intrattenere attraverso i social (considerando l’alta media di spettatori che i video delle possessioni girati alle feste ricevono ogni volta). Tuttavia, ci viene anche mostrato che si tratta di un fenomeno che fa sentire bene la persona che viene posseduta (come spiegherà Mia a Riley in una scena del film).

Dopo aver infranto le regole e aver tenuto stretta la mano imbalsamata per troppo tempo, Mia desidera comunicare con la madre defunta e costringe Riley a tenere a sua volta stretta la mano ben oltre il limite dei 90 secondi di “sicurezza”: così, il ragazzo viene posseduto da uno spirito maligno che lo costringe a ferirsi orribilmente. Da quel momento, Mia continuerà a comunicare con gli spiriti (il più delle volte con quello di sua madre) nel tentativo di salvare Riley dal tormento al quale è sottoposta la sua anima in seguito alla possessione, con risultati a dir poco tragici.

Il fatto che Talk to Me oscilli costantemente tra il mondo reale e il mondo degli spiriti potrebbe genere un po’ di confusione nello spettatore, specie nel momento in cui si trova di fronte all’ambiguo finale. Eppure, è in quello stesso finale che si trovano tantissimi indizi che suggeriscono quali aspetti della conclusione del film sono reali e quali, probabilmente, necessitano di alcuni chiarimenti…

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Cosa succede a Mia nel finale di Talk to Me?

A causa delle frequenti apparizioni dello spirito di sua madre, è chiaro che Mia sia stata posseduta dopo aver tenuto troppo a lungo la mano all’inizio del film. Lo spirito di sua madre sembra benevolo, il che la incoraggia a continuare a usare la mano nel tentativo di “chiudere la porta” e liberare Riley dalla possessione.

Dopo che le è stata mostrata una visione delle orribili pene che lo spirito del ragazzino sta patendo nel limbo, la madre di Mia la convince che ha bisogno di mettere fine alle sue sofferenze. Mia, però, non è disposta a pugnalarlo con le stesse forbici con le quali ha pugnalato accidentalmente suo padre, optando invece per portare Riley fuori dall’ospedale e gettarlo nel traffico. 

Prima di decidere se andare davvero fino in fondo oppure no, Mia viene spinta in autostrada da Jade, intervenuta per salvare Riley. Il gesto di Jade ha ovviamente generato un indicente stradale: a quel punto, una Mia insanguinata si alza dalla strada per poi ritrovarsi di nuovo in ospedale, dove scopre non solo di non avere più il suo riflesso ma anche che sia Riley che suo padre stanno lasciando l’ospedale. Quasi subito, Mia si ritrova attratta dalla luce di alcune candele: ora è anche lei uno spirito che può essere invocato attraverso la mano. Mia è morta dopo essere stata spinta in mezzo al traffico da Jade.

Tuttavia, il motivo per cui è diventata uno degli spiriti perduti attratti dalla mano imbalsamata è perché è morte mentre era ancora posseduta. Senza un corpo vivente in cui poter far tornare il suo spirito, Mia si perde, condannata a vagare nel limbo come tutti gli altri spiriti che hanno comunicato attraverso la mano durante il film.

Nel finale, lo spirito di Mia viene contattato proprio attraverso la mano da un altro gruppo di ragazzi, ma non ci è dato sapere se sia uno spirito benevolo – come la bambina che le ha mostrato la visione di Riley torturato nel limbo – o uno spirito malevolo – come quello della donna anziana che si è impossessata del corpo di Riley.

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Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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