venerdì, Giugno 2, 2023
HomeApprofondimentiSciopero degli sceneggiatori della WGA: i film e le serie bloccati. Facciamo...

Sciopero degli sceneggiatori della WGA: i film e le serie bloccati. Facciamo il punto

Lo sciopero 2023 della Writers Guild of America continua ad intaccare il cinema, la tv e lo streaming. Facciamo il punto su cosa sta accadendo...

Lo sciopero 2023 della Writers Guild of America, il sindacato degli Stati Uniti d’America a difesa degli sceneggiatori di cinema e televisione, continua ad intaccare alcuni dei più importanti progetti di Hollywood attualmente in pre-produzione.

Lo sciopero è iniziato ufficialmente lo scorso 2 maggio, con lo stop a numerose produzioni come segno di solidarietà nei confronti della varie manifestazioni pubbliche. Lo sciopero della WGA è entrato in vigore dopo sei settimane di trattative infruttuose con l’Alliance of Motion Picture & Television Producers, associazione che rappresenta oltre 350 società di produzione televisiva e cinematografica americane, tra cui Netflix, Amazon, Disney, NBCUniversal, Warner Bros., Paramount e molte altre. Gli sceneggiatori chiedono una retribuzione adeguata, diritti d’autore accettabili (riguardo soprattutto i “residuals”, cioè quelli maturati ad ogni sfruttamento di copione) e tutela contro le intelligenze artificiali come strumento sostitutivo alla loro figura professionale.

Lo sciopero degli sceneggiatori ha già impattato la programmazione di alcuni dei late show più seguiti d’America, tra cui il Jimmy Kimmel Live!, il Late Show di Stephen Corbert e il Tonight Show di Jimmy Fellon, di fatto sospesi. Parallelamente, i manifestanti hanno iniziato a protestare anche fuori dai set, come accaduto a Manhattan in occasione della produzione della longeva serie Billions di Showtime (che ancora non è stata bloccata ufficialmente).

Ancora, Drew Barrymore si è rifiutata di presentare gli MTV Movie & TV Awards 2023, la cui premiazione non si è più svolta dal vivo (lo scorso 7 maggio è stata mandata in onda su MTV una cerimonia pre-registrata), mentre l’American Film Institute ha ufficialmente posticipato la cerimonia di consegna dell’AFI Life Achievement Award in onore di Nicole Kidman (inizialmente prevista per il 10 giugno).

I motivi dello sciopero

La Writers Guild of America (WGA) e l’Alliance of Motion Picture & Television Producers (AMPTP) non sono riuscite a raggiungere un accordo rispetto alla retribuzione – nello specifico, sul minimo contrattuale – entro la scadenza del 1° maggio, spingendo la gilda degli sceneggiatori a indire il suo primo sciopero dal lontano 2007/2008.

Gli sceneggiatori affermano di volere un salario dignitoso, dal momento che le piattaforme svaluterebbero il loro lavoro (nonostante il tempo richiesto sia maggiore). Dal canto loro, gli studi affermano che le pretese della gilda non sono adeguate al momento storico che stiamo vivendo (allo stato attuale, lo streaming ha bisogno di concentrarsi sul reddito e non più sul conteggio degli abbonati come avveniva in passato).

Dopo la chiusura dei negoziati, la gilda ha dichiarato che gli studi stanno cercando di trasformare la figura dello sceneggiatore in un gig worker, quindi in un professionista freelance. Dal canto loro, le richieste avanzate dalla gilda presenterebbero ben due punti critici, riguardanti i concetti di “personale obbligatorio” e “durata dell’impiego”: secondo l’AMPTP, infatti, tali richieste non possono essere soddisfatte perché richiederebbero ad una compagnia di mettere in piedi un show con un certo numero di sceneggiatori per un determinato periodo di tempo, indipendentemente da quanto ciò possa essere ritenuto necessario o meno.

Nessuno è realmente favorevole ad uno sciopero, ma sembra che le parti in causa abbiano visioni estremamente divergenti, quindi entrambe potrebbero continuare a puntare i piedi ancora per un bel po’.

Cosa è successo prima del 2 maggio

Il 17 aprile, i membri della WGA hanno approvato all’unanimità l’autorizzazione allo sciopero, che ha dato alla gilda il permesso – grazie ai suoi oltre 11.500 sceneggiatori di cinema e tv – di avviare uno sciopero una volta che le due parti (WGA e AMPTP) non fossero riuscite a raggiungere un accordo. Il voto di autorizzazione allo sciopero è stato approvato dal 97,78% dei membri, un record per la corporazione sia in termini di unità che anche in termini di votanti.

Già durante i negoziati del 2017, l’approvazione del voto sull’autorizzazione allo sciopero raggiunse numeri piuttosto elevati, ma all’ultimo minuto la gilda e gli studi riuscirono ad evitare lo sciopero. Questa volta, invece, i risvolti drammatici sono stati inevitabili.

Lo sciopero del 2007

Già nel 2007 la WGA si era battuta per una regolamentazione dei pagamenti relativi ai contenuti prodotti e distribuiti dalle piattaforme di streaming. All’epoca, lo sciopero iniziò il 5 novembre 2007 e terminò il 12 febbraio 2008: alcuni talk show e spettacoli di varietà vennero messi in stand-by; alcune serie tv vennero ritardate o addirittura cancellate.

Secondo un report del Los Angeles Times risalente al 2008, lo sciopero – che durò 14 settimane e 2 giorni – è costato all’economia dell’industria dell’intrattenimento circa 2,1 miliardi di dollari (senza tenere conto degli effetti a catena sulle altre industrie a livello nazionale e dell’impatto che ha avuto sui singoli membri delle varie troupe).

Dopo lo sciopero, gli streamer sono stati obbligati ad assumere gli sceneggiatori della WGA e a garantire loro l’1,2% delle entrate lorde rispetto ai noleggi attraverso le piattaforme (per lo streaming supportato dalla pubblicità, è stato concesso il 2%). Tuttavia, i tentativi di collocare sotto la WGA gli sceneggiatori specializzati in reality e animazione fallirono. Nessuna decisione venne presa sulla base degli abbonati alle piattaforme, poiché all’epoca esistevano a malapena.

I film e le serie tv colpiti dallo sciopero

Ora che un nuovo sciopero della Writers Guild of America è iniziato, il lavoro degli sceneggiatori si fermerà rispetto a tutti gli ambiti, dal cinema alla televisione, fino alle piattaforme di streaming. Per questo, non ci vorrà molto prima che gli impatti dello sciopero inizino ad essere percepiti dal pubblico attraverso ritardi, posticipi o addirittura cancellazioni di questo o di quel progetto.

A causa dello sciopero 2023, i film e le serie tv che sono stati messi in pausa – tra gli altri – sono: due progetti dei Marvel Studios – la serie Daredevil: Born Again (Disney+) e il film Blade con Mahershala Alì (Disney) -, la seconda stagione di Scissione (Apple TV+), l’annunciato nuovo prequel di Game of Thrones dal titolo A Knight of Seven Kingdoms: The Hedge Knight (HBO), la quinta e ultima stagione di Stranger Things (Netflix), la nuova stagione della serie antologica American Horror Story dal titolo Delicate (FX), le stagioni numero 3 di Hacks (HBO), Yellowjackets (Showtime) e Abbott Elementary (ABC), la sesta stagione di Cobra Kai (Netflix).

Durante uno sciopero, gli sceneggiatori non possono in alcun modo scrivere o consegnare sceneggiature, né tantomeno discutere o negoziare su eventuali progetti; devono richiedere la restituzione degli spec script (quelle sceneggiatura realizzate senza committenza e messe sul mercato alla ricerca di un produttore), dire ai loro agenti di non negoziare per conto loro, onorare i picchetti e informare la WGA rispetto a attività svolta durante lo sciopero stesso.

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

RECENTI

- Advertisment -