Pretty Woman è, di sicuro, uno dei film di maggior successo degli anni ’90: ma ci sono dei dettagli che possono esservi sfuggiti anche a distanza di 30 anni (come, per esempio, una sceneggiatura che prevedeva un finale completamente diverso e molto più cupo, come ha dichiarato in tempi recenti la stessa Julia Roberts in tv e come potete leggere qui).
Infatti, nonostante le premesse narrative drammatiche di un uomo che si innamora di una prostituta, Pretty Woman sbancò il box office nel 1990 ed è considerata una delle commedia più romantiche mai girate. Richard Gere e Julia Roberts costituirono la nuova coppia d’oro sul grande schermo che poi fu riunita in altri, successivi, progetti.
Il film ha fatto una lunga strada passando dai temi più “oscuri” legati alla divisione di classe a Los Angeles fino ad approdare al mondo della commedia mainstream hollywoodiana, grazie anche alla regia di Garry Marshall, al cast e all’intera troupe. Per rivivere le emozioni di questo immortale capolavoro della pop culture cinematografica, vi riveliamo 10 curiosità dietro le quinte che, sicuramente, non sapete:
10. Julia Roberts ha convinto Richard Gere
Quando Julia Roberts ha incontrato Richard Gere, fu immediatamente chiaro che tra i due c’era una chimica fortissima che avrebbe funzionato perfettamente sul grande schermo. Eppure, nonostante tutto, Gere non era interessato a ricoprire il ruolo da protagonista in Pretty Woman.
Ma la Roberts voleva lavorare davvero con quest’ultimo, convincendolo ad ogni costo ad accettare il ruolo: proprio quando l’attore era pronto a declinare l’offerta con una chiamata telefonica, notò una nota lasciata dall’attrice su un Post-It che diceva “Per favore, accetta e dì di sì”, così quando i produttori risposero dall’altro capo del telefono, Gere rispose prontamente di sì accettando.
9. Il valore della colonna preziosa
La collana preziosa e opulenta che monopolizza l’attenzione di gran parte del film ha un valore di 250,000 dollari (sullo schermo); la crew ha deciso di non utilizzare un collare in plastica, una mera imitazione, bensì una vera collana dall’effettivo valore di mercato di 250,000 dollari.
Era talmente costosa che doveva essere scortata sempre, sul set, da una guardia armata; se qualcuno avesse provato a rubarla, la guardia era autorizzata ad utilizzare la pistola d’ordinanza, tanto per riconfermare l’alto valore del collier.
8. Garry Marshall ha montato due volte il film
Quando Per Gessle stava pianificando un tour per promuovere il nuovo album della sua band, i Roxette, intitolato Look Sharp!, gli fu chiesto di scrivere una canzone per un film intitolato – in un primo momento – solo 3,000 dollari, ribattezzato successivamente Pretty Woman. Declinò l’offerta perché non aveva abbastanza tempo per scrivere un tema per il progetto, ma offrì una canzone natalizia intitolata It Must Have Been Love (Christmas for the Broken-Hearted).
Il regista Garry Marshall apprezzò talmente tanto la canzone che decise di rimontare un’altra volta l’intero film per includere, all’interno, il pezzo (sostituendo soltanto la strofa “Hard Christmas Day” con “Hard winter’s day”).
7. Richard Gere suona veramente il piano
Nella scena in cui Edward suona il piano in Pretty Woman, Richard Gere suonò davvero da solo il piano; e non contento, compose personalmente il pezzo che Edward suona.
La scena di sesso che segue questo momento è, ovviamente, falsa e i suoni che si sentono in sottofondo – i loro corpi, il rumore dei tasti quando si appoggiano al piano – sono stati necessariamente doppiati in un secondo momento durante la post-produzione. Il suono in presa diretta che veniva emesso era talmente orribile e distorto che era assolutamente impossibile da utilizzare.
6. La faccia di Julia Roberts sulla locandina è sovrapposta
L’iconico poster di Pretty Woman fu uno dei primissimi – nel mondo delle rom-com – a mostrare i due attori principali schiena contro schiena, una formula che Hollywood ha poi adottato fino allo sfinimento per i successivi anni 2000. Nonostante il poster sia diventato famoso e iper-iconico, è comunque pieno di bugie.
Julia Roberts è la faccia di Vivian – il suo personaggio – nel poster, ma non è il suo corpo! La faccia dell’attrice, infatti, fu sovrapposta sul corpo di Shelley Michelle. Inoltre, i capelli brizzolati mostrati da Gere nel film furono tinti di nero nella locandina.
5. Le scene tagliate
Quando Garry Marshall e i suoi editors Raja Gosnell e Priscilla Nedd stavano montando Pretty Woman, alcune scene favolose finirono per terra, sotto il tavolo dei montatori.
Tra queste scene, c’erano una romantica cavalcata sullo sfondo di un fantastico tramonto; Vivian che strizza una bustina di ketchup su una bistecca dal prezzo eccessivo e ridicolo e infine Edward coinvolto in una rissa con alcuni gangsters che vogliono prendere dei soldi – ottenuti dalla vendita di droga – da Vivian.
4. Sylvester Stallone rifiutò il ruolo di Edward
Prima che Richard Gere fosse provinato per il ruolo di Edward, la parte fu rifiutata da attori come Sylvester Stallone e Albert Brooks. Altri attori che furono considerati per il personaggio – prima che Gere salisse a bordo del progetto – furono Harrison Ford, Danny Glover, Denzel Washington e Bruce Campbell.
Uma Thurman aveva partecipato al provino per il ruolo di Vivian, mentre Jennifer Connelly e Sandra Bullock rifiutarono il ruolo prima che fosse offerto a Julia Roberts. Lo studio non voleva la Roberts; preferivano Meg Ryan al suo posto. Al Pacino arrivò fino a uno screen test in coppia con la Roberts prima di declinare il ruolo di Edward.
3. I toni dark della sceneggiatura originale
La sceneggiatura di Pretty Woman aveva all’inizio dei toni molto più dark e drammatici legati alla divisione di classe e il traffico sessuale a Los Angeles chiamato, per tali motivi, 3,000 dollari (riferendosi al compenso che Edward offre a Vivian per una settimana). Quando il film aveva quindi questo tono più oscuro, fu proposto a Werner Herzog di dirigerlo, ma il regista rifiutò.
Una delle sottotrame che è stata eliminata riguardava la dipendenza di Vivian dalla cocaina: una delle condizioni di Edward doveva essere quella di restare pulita durante la settimana passata in sua compagnia e, alla fine della settimana, Vivian sarebbe dovuta ritornare a casa trovando Kit morta di overdose mentre lei passava il tempo con il ricco uomo d’affari.
2. Drew Barrymore e Winona Ryder
Sia Drew Barrymore che Winona Ryder erano interessate a sostenere il provino per la parte di Vivian in Pretty Woman, ma il regista Garry Marshall le considerò entrambe troppo giovani per il ruolo: la Ryder aveva 19 anni al tempo delle riprese e la Barrymore aveva appena 14 anni.
Comunque la differenza d’età tra i due personaggi protagonisti era evidente: Richard Gere aveva 40 anni mentre lavorava sul set di Pretty Woman mentre la Roberts ne aveva 22; una scelta in apparenza già problematica, pensate se Vivian fosse stata ancora più giovane.
1. La scena improvvisata da Richard Gere
Uno dei momenti più iconici di Pretty Woman vede protagonista Richard Gere che fa scattare il coperchio della scatola, dove all’interno c’è la collana preziosa che regalerà a Vivian, non appena Julia Roberts prova a toccarla: una scena che è stata parodiata mille e mille volte nel corso del tempo fin da quando il film è uscito al cinema. Ma questo momento, in realtà, non era inserito nella sceneggiatura: fu solo frutto dell’improvvisazione.
Per questo motivo la reazione della Roberts – stupita e meravigliata all’inizio, seguita poi da una gran risata – è così genuina (e la sua reazione autentica è proprio la ragione per cui questo momento memorabile finisce, di diritto, al primo posto della Top 10)
Fonte: ScreenRant