Il film La società della neve, disponibile su Netflix, è la rivisitazione avvincente e piuttosto fedele del disastro aereo sulle Ande del 1972 e dei tragici eventi che seguirono. Il film di J.A. Bayona (The Orphanage, The Impossible) – descritto dalle famiglie dei veri passeggeri, sia vivi che deceduti, come la rappresentazione cinematografica più onorevole e accurata degli eventi (portati sul grande schermo già nel 1976 e nel 1993) – presenta un cast composto interamente da attori sudamericani, in particolare di origine argentina e uruguaiana. Nella realtà, così come descritto anche nel film, coloro che sopravvissero al disastro e vennero salvati dopo 72 giorni vissuti in pericolose condizioni di freddo torrido, furono costretti a ricorrere al cannibalismo, nutrendosi dei corpi dei defunti.
La società della neve ha ricevuto una candidatura ai Golden Globes come miglior film internazionale (la statuetta è però andata al francese Anatomia di una caduta) ed è stato scelto come film che rappresenterà la Spagna ai prossimi Oscar nella medesima categoria. A differenza dei precedenti adattamenti, il film di Bayona ricostruisce la tragedia delle Ande esplorando anche la sfera filosofica e morale, raccontando così un’incredibile storia vera di disperazione, resistenza e sopravvivenza come mai era stato fatto prima d’ora.
10L’aereo si fermò a Mendoza a causa delle condizioni meteorologiche
La società della neve non racconta di un particolare aspetto della vera traiettoria di volo prima che l’aereo si schiantasse sulle Ande. Il regista J.A. Bayona ha dichiarato a USA Today: “Sul volo per Santiago del Cile, i passeggeri si sono fermati a Mendoza per le condizioni meteorologiche e hanno trascorso una notte in città. Nel film quella pausa durante il viaggio non viene mostrata”. Probabilmente, questo momento è stato eliminato dal film per questioni di minutaggio (la durata è già parecchio importante!). Tuttavia, avrebbe potuto consentire al pubblico di conoscere meglio alcuni personaggi prima del disastro.