martedì, Gennaio 14, 2025
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Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese: la storia vera che ha ispirato il film

Tutto quello che bisogna sapere sulla storia vera che ha ispirato Killers of the Flower Moon, il nuovo film di Martin Scorsese dal 19 ottobre al cinema.

Killers of the Flower Moon, il nuovo epico film di Martin Scorsese, è basato sulla macabra storia vera degli omicidi del popolo Osage. Il film ha come protagonisti due collaboratori di lunga data di Scorsese, ossia Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, affiancati da Lily Gladstone, Brendan Fraser, John Lithgow e molti altri.

Il film – che dura 3 ore e 30 minuti – approfondisce il cosiddetto “Regno del terrore” che attanagliò la contea di Osage, l’Oklahoma e gli Stati Uniti, quando dozzine di membri della nazione Osage vennero brutalmente assassinati tra gli anni ’10 e gli anni ’30, rendendo necessario il coinvolgimento dell’FBI, la quale venne coinvolta nella prima grande indagine per omicidio della storia americana.

Gli omicidi del popolo Osage rappresentano una delle pagine più raccapriccianti della storia americana, nonché uno degli insabbiamenti di cospirazione più degradati di tutti i tempi. Ancora oggi, la consapevolezza del pubblico rispetto a questa storia e – soprattutto – al numero di vite innocenti sterminate dall’avidità e dal razzismo, è incredibilmente bassa. 

Killers of the Flower Moon promette di gettare una nuova luce sullo spregevole circuito criminale responsabile di così tante uccisioni. Lo status di un regista come Martin Scorsese e la presenza di un cast a dir poco stellare potrà sicuramente offrire una rinnovata visibilità ad un periodo oscuro della storia degli Stati Uniti, con la speranza di illuminare gli spettatori sulle ingiustizie che la tribù degli Osage ha dovuto sopportare per decenni.

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Chi sono i responsabili degli omicidi del popolo Osage?

Gli omicidi del popolo Osage, noti anche come “Regno del terrore”, vennero documentati attraverso la stampa tra il 1921 e il 1926: dozzine furono le vittime (alcune appartenenti alla stessa famiglia), ma si pensa che gli omicidi – in realtà – siano iniziati già a partire dagli anni ’10. Una donna Osage, Mollie Burkhart, vide tutta la sua famiglia morire davanti ai suoi occhi, tra cui la sorella maggiore Anna Brown e suo cugino Charles Whitehorn, mentre sua madre Lizzie Q Kyle venne avvelenata lentamente. Uno dopo l’altro, altri membri della popolazione Osage vennero assassinati in circostanze misteriose: quando Hoover e l’FBI vennero coinvolti, il numero delle vittime passò da ventiquattro a oltre sessanta.

Come rivela il romanzo di Grann, gli omicidi non furono semplicemente l’atto scellerato di uno sparuto gruppo di persone in una piccola città dell’Oklahoma: al contrario, furono parte di una cospirazione concertata – composta da cittadini bianchi, tra cui uomini di legge e legislatori – che si estendeva fino a Washington. La paura e l’avidità ebbero la meglio sui baroni del bestiame, come successe ad esempio a William Hale, che guardò con disprezzo l’improvvisamente ricca nazione Osage e vi colse un’opportunità, arrivando ad ucciderli non solo per la loro terra ricca di petrolio, ma anche per i diritti che garantivano loro ampie royalties annuali. Perfino i membri della squadra investigativa di Hoover erano consapevoli della vera natura degli omicidi, ma chiudevano un occhio sempre a causa dell’avarizia e – naturalmente – del razzismo.

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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