Harry Potter è, senza dubbio, una delle saghe letterarie – ma, soprattutto, cinematografiche – più famose e redditizie della storia: dobbiamo considerare non solo gli otto film che compongono la saga sul grande schermo ma anche gli altri due film realizzati come spin-off, che hanno dato vita alla saga di Animali Fantastici, i sette libri usciti nelle librerie nei primi anni 2000, nati dalla fantasia della scrittrice J.K. Rowling, per non parlare del merchandising e perfino degli spettacoli teatrali derivati da questa storia.
La saga del maghetto è una vera miniera d’oro che ha cambiato, irrimediabilmente, le vite di tutti: della stessa Rowling, diventata all’improvviso la donna più famosa e ricca dell’Inghilterra; dell’editore Bloomsbury che aveva scelto d’investire sul progetto di una sconosciuta; passando per tutti coloro che hanno preso parte al film – e che poi hanno trovato il loro posto sotto il sole di Hollywood – e infine il pubblico, la maggior parte cresciuto proprio a “pane ed Harry Potter” durante le ardue sfide dell’adolescenza.
Nonostante il giovanissimo mago adolescente – con cicatrice a vista, passato tormentato e presente complicato – sia diventato in breve tempo un simbolo di coraggio, costanza e coerenza, nei film non sono mai mancati anche momenti sconsiderati, frutto dell’istinto e dell’irruenza dell’adolescenza. Niente da dire sul coraggio dimostrato dal maghetto interpretato da Daniel Radcliffe: si è sacrificato per salvare coloro che amava, ha lottato fino all’ultimo per sconfiggere il suo acerrimo nemico – Lord Voldemort (Ralph Fiennes) – pronto a cancellare il fragile equilibrio del suo mondo magico.
Ma questo istinto coraggioso ha anche spinto, nel corso della saga, il giovane protagonista a commettere delle azioni, come dicevamo, sconsiderate: dall’agire da solo, di testa propria, senza contare sull’aiuto degli altri, passando addirittura per un’incursione nel Ministero della Magia sulle tracce di Sirius Black (che non era nemmeno lì), spesso il maghetto ha mostrato un atteggiamento impulsivo e contraddittorio tipico della sua giovane età.
Sospeso, quindi, tra atti estremi di coraggio e sconsiderati momenti al limite del nonsense, ripercorriamo insieme in due distinte Top 5 i migliori – e i peggiori – momenti in quest’ottica presenti all’interno dell’intera saga di Harry Potter:
I momenti più coraggiosi
5. Introdursi nella Camera dei Segreti
Da buon membro dei Grifondoro, sappiamo tutti come Harry Potter si trovi perfettamente a proprio agio nella Casa dei maghi e delle streghe più coraggiosi, nonostante la possibilità di finire tra i Serpeverde, come aveva insinuato il Cappello Parlante. Forse, per dimostrare l’errore nel quale rischiava d’incappare il magico cappello, il ragazzo ha dimostrato in più di un’occasione il suo coraggio smisurato, come quando si è introdotto nella Camera dei Segreti. Per quanto all’interno fossero presenti sia Voldemort che il Basilisco, Harry ha affrontato senza tentennamenti le macabre caverne sotterranee di Hogwarts per salvare Ginny, l’amata sorella di Ron: quando ci riesce grazie all’aiuto della Fenice è anche in grado di distruggere il diario personale di Tom Riddle/Lord Voldemort che ospitava la sua anima, da buon Horcrux. Un’informazione sulla quale nessuno ha dato troppo peso in un primo momento, ma che si è rivelata fondamentale soprattutto nel finale della saga.
4. Affrontare Voldemort sapendo di rischiare la morte
La famosa profezia recita che “Nessuno dei due può vivere mentre l’altro sopravvive”. Harry è convinto di essere l’unico in grado di uccidere Lord Voldemort e per tale motivo si consegna al Signore Oscuro quando chiede la sua vita in cambio delle persone che combattono dalla parte di Hogwarts. Agendo in tal modo, non solo finisce per salvare la vita dei suoi amici ma scopre che è lui stesso uno degli Horcrux, come realizza solo dopo essere “morto” in un dialogo con Silente nell’aldilà: senza quindi sapere che c’era anche solo una possibilità di sopravvivere, Harry era comunque pronto a donare sé stesso per salvare i suoi amici.
3. Avvertire Hermione della presenza del Troll
Ne La Pietra Filosofale c’è un troll che vaga indisturbato per il castello di Hogwarts e il Pofessor Raptor irrompe nella Sala Grande per avvertire tutti i presenti: sapendo che Hermione non è presente insieme agli altri all’interno della Sala Grande, Ron ed Harry provano a trovarla per avvertirla della mostruosa presenza. La trovano quando sentono il suo urlo disperato provenire dal bagno delle ragazze, dove infine riescono a ritrovarla: ma i ragazzi nonostante la paura non si fermano, anzi, si fanno coraggio e affrontano insieme il troll solo per salvare l’amica, nonostante le dimensioni enormi dell’inquietante creatura.
2. La ricerca degli Horcrux
Sicuramente, mettersi sulle tracce degli Horcrux è una delle azioni più coraggiose compiute da Harry Potter nell’arco dell’intera saga, consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato durante il percorso. Ne Il Principe Mezzosangue, Silente chiede a Harry di accompagnarlo in una caverna per distruggere un presunto Horcrux già individuato, il medaglione di Serpeverde. I due maghi riescono a impossessarsi del medaglione, ma i potenti incantesimi posti a protezione dell’oggetto, tra i quali bere una pozione, indeboliranno seriamente Silente. Dopo questo episodio, già di per sé traumatico, è sorprendente che il ragazzo sia ancora animato dal coraggio necessario per cercare e trovare tutti gli altri oggetti rimasti. Nonostante molte di queste azioni risultino avventate e pericolose senza un vero motivo alla base, il sentimento costante di determinazione che anima il ragazzo gli consente di andare sempre avanti e di salvare, alla fine, il mondo magico grazie soprattutto all’aiuto dei suoi amici.
1. Preparare in gran segreto l’Esercito di Silente
Dopo che Dolores Umbridge ha preso il controllo del corso di Difesa Contro le Arti Oscure rifiutandosi di insegnare agli studenti nient’altro che la teoria stampata sui libri di testo, Harry e i suoi amici Ron ed Hermione decidono di prendere in mano la situazione, insegnando così loro stessi agli altri i rudimenti della materia. Hermione convince Harry di dover insegnare lui stesso agli altri studenti, proprio perché ha incontrato Voldemort diverse volte ed è sopravvissuto. Mentre Harry non si dimostra troppo convinto delle sue capacità nel coinvolgere gli altri studenti nell’Esercito, Hermione è talmente certa da avere, infine, ragione: molti studenti finiscono per unirsi all’Esercito di Silente e l’amico inizia ad insegnare, pur essendo torturato dalla Umbridge che lo controlla di continuo. È o non è un atto di puro coraggio?
I momenti più sconsiderati
5. Agire sempre da solo e di testa propria
Nonostante la presenza costante di numerosi personaggi – possiamo citare, in particolare, Silente, Hermione, Ron, Lupin, i Weasley, Sirius, McGonagall e perfino Piton – pronti ad aiutare Harry nelle varie peripezie affrontate sia nei libri che nei film, la sensazione è sempre quella che il maghetto decida di testa propria, convinto che sia il solo e unico destinato a rischiare la propria vita per salvare tutti quanti. Indubbiamente, senza l’aiuto dei suoi amici e dei suoi mentori, Harry non sarebbe mai riuscito – nel corso degli anni – a sopravvivere al Torneo Tremaghi, a scovare tutti i vari Horcrux e addirittura a sconfiggere Voldemort, senza nemmeno pensare agli esami che non avrebbe mai passato senza l’aiuto di Hermione; insomma, per raggiungere grandi (o piccoli) risultati, solo l’unione fa la forza. Perfino nel magico mondo di Harry Potter…
4. Usare l’incantesimo Sectumsempra senza conoscerne gli effetti
Per la maggior parte de Il Principe Mezzo Sangue, Harry utilizza un libro di pozioni che sembra essere appartenuto al suddetto Principe Mezzo Sangue, con delle modifiche apportate sulle ricette delle pozioni scritte lungo i margini. Dopo che il giovane mago utilizza i suggerimenti contenuti nel libro per realizzare – con successo – il Distillato della Morte Vivente, inizia così ad utilizzare il libro per realizzare tutte le sue pozioni, senza pensare alle conseguenze nonostante gli avvertimenti di Hermione circa la natura sconosciuta tanto delle ricette quanto degli incantesimi. Quando si ritrova a combattere contro Draco, Harry Potter utilizza la maledizione Sectumsempra e ferisce l’avversario gravemente: per fortuna Piton conosce un modo per revocare l’incantesimo, visto che è lui stesso il Principe Mezzo Sangue, dettaglio ovviamente sconosciuto al giovane mago in quel momento specifico.
3. Non prendere le lezioni di Occlumanzia di Piton sul serio
Per via della sua antipatia nei confronti di Piton, Harry Potter decide di non prendere sul serio le lezioni di Occlumanzia impartite dal professore, nonostante Silente lo ammonisca della profonda importanza, soprattutto per lui, di apprendere quell’abilità per difendersi. Anche se l’anziano preside ha ben capito la naturale reticenza del giovane mago nel prendere seriamente le lezioni impartite dal professore, Harry è comunque grande abbastanza da discernere la serietà del consiglio che gli viene dato. Ma così non sembra, nonostante i numerosi tentativi di Piton… tranne quell’unica volta in cui, applicandosi, il maghetto riesce a sbirciare casualmente nella testa del docente, suscitando (a ragione) tutto il suo disgusto.
2. Introdursi nel Ministero della Magia per salvare Sirius Black
Proprio perché Harry non ha mai preso seriamente le lezioni di Occlumanzia – come dimostrato nel punto sopra –, Voldemort è stato capace, con estrema facilità, di insinuarsi nella sua testa mostrandogli le immagini che voleva durante L’Ordine della Fenice. E proprio perché Harry Potter spesso non pensa prima di agire, si catapulta istintivamente nel cuore del Ministero della Magia senza consultare nessuno che potesse dargli notizie sul suo padrino Sirius Black. Conseguenze? Sirius e il resto dell’Ordine fanno irruzione nel Ministero per salvare Harry e il primo rimane ucciso nel conflitto che li coinvolge; mentre non biasimiamo Harry per la morte del suo padrino, è impossibile non pensare che quest’evento traumatico non sia altro che il risultato della pessima abitudine, da parte del maghetto, di agire d’istinto e di testa propria, senza prima consultarsi con le persone che ha intorno.
1. Rubare un’automobile volante
Invece di aspettare i genitori di Ron chiedendo loro aiuto per raggiungere, nel minor tempo possibile, il Binario 9 e ¾ per poter prendere al volo il treno per Hogwarts, i due inseparabili amici Harry e Ron decidono di rubare l’auto dei genitori di quest’ultimo per provare a raggiungere direttamente la scuola di magia… letteralmente in volo, come succede infatti nell’inizio de La Camera dei Segreti. Ovviamente questo piano si rivela pessimo soprattutto quando l’automobile inizia a perdere la propria invisibilità e molti Babbani la avvistano, come annuncia Piton una volta che i ragazzi approdano ad Hogwarts: “È stata avvistata da non meno di sette Babbani”. La macchina inoltre si rompe quando s’infrange rovinosamente contro il Platano Picchiatore e, dopo aver scaricato tutti i passeggeri, si avvia fin nel folto della Foresta Proibita; i ragazzi finiscono in punizione mentre il veicolo recupera, per sempre, la propria libertà perduta correndo libero per… i boschi.
Fonte: ScreenRant