Mentre il Coronavirus (Covid-19) continua a diffondersi in tutto il mondo e negli Stati Uniti, sono stati evidenziati diversi confronti tra questa epidemia e la pandemia globale descritta nel film di Steven Soderbergh del 2011 Contagion.
Come molti degli sforzi registici di Soderbergh, Contagion è un film corale, che utilizza un ampio cast per esplorare le varie prospettive del diffondersi di un virus che sta causando la morte di una moltitudine di persone. Tra le prospettive esplorate vi sono quella di un padre spaventato, Mitch Emhoff (Matt Damon), un ufficiale dei servizi di intelligence epidemica, la dottoressa Erin Mears (Kate Winslet) e un blogger teorico della cospirazione, Alan Krumwiede (Jude Law).
Uscito il 9 settembre 2011, Contagion, come la maggior parte delle opere di Soderbergh, ha riscosso un ampio consenso da parte della critica, in particolare per il modo in cui è riuscito a destreggiarsi tra una serie di trame molto diverse tra loro, senza compromettere il tono inquietante del film. Contagion è stato un successo al botteghino grazie ai 75 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti e ai 135,5 milioni in tutto il mondo.
Tuttavia, il successo commerciale e critico di Contagion non sono le ragioni per cui questo film ha subito una riscoperta da parte della cultura pop nelle ultime settimane. Infatti, il film prodotto nel 2011 parla di un’epidemia che contagia tutto il mondo e per tale motivo ha riscosso l’interesse di un mondo alle prese con gli effetti del Coronavirus.
Numerosi elementi della trama presenti nella sceneggiatura di Contagion, scritta da Scott Z. Burns, riflettono gli aspetti dell’attuale epidemia di Coronavirus. Molti di questi elementi, che sono finiti parallelamente a contraddistinguere realtà, possono essere attribuiti al fatto che sia Soderbergh che Burns volevano fare un film realistico sulla paura per la salute globale. A differenza di altri thriller che affrontano argomenti simili, Soderbergh e Burns volevano che Contagion fosse caratterizzato da un’atmosfera più cupa e realistica e prendesse spunto da epidemie recenti come l’influenza suina, piuttosto che altri film del genere, come La città verrà distrutta all’alba. Di conseguenza, Contagion si distingue per essere un thriller credibile, con il risultato che rispecchia una serie di aspetti che si riscontrano nel sentimento di paura nei confronti del Coronavirus del 2020.
Proprio come il Coronavirus ha già influenzato i “catastrofisti del web” che cercano di suscitare paura e “clic”, anche Contagion presenta un personaggio che diffonde un senso di terrore potente quasi quanto la malattia mortale del film. Contagion raffigura accuratamente quanto l’isteria collettiva nei confronti di una malattia possa essere amplificata attraverso un uso nocivo della tecnologia odierna. In particolare, si pensi al personaggio di Alan Krumwiede, il quale diffonde paura e incertezza perpetuando disinformazione riguardo al possesso, da parte del governo, di un vaccino contro il virus mortale.
Un altro parallelismo con l’epidemia di Coronavirus è rappresentato, in Contagion, dalla descrizione del modo in cui i potenti funzionari governativi rispondono alla paura generalizzata nei confronti dell’epidemia, molto simile a quanto che sta accadendo nella realtà: si pensi ad esempio, ai numerosi casi, in Contagion, in cui viene mostrato al pubblico come i funzionari governativi alimentano preoccupazioni economiche (legate in particolare agli acquisti per il “Giorno del Ringraziamento”) e manifestano una sicurezza che è in contrasto rispetto alle condizioni di salute della popolazione.
È proprio quest’ultimo aspetto a rappresentare il parallelismo più evidente, tra quelli presenti in Contagion, con l’epidemia di Coronavirus; in particolare, si pensi, nel film, ai casi di funzionari governativi che scelgono di tenere nascosta la malattia alla popolazione, un comportamento che rispecchia il modo in cui le autorità governative cinesi hanno inizialmente respinto qualsiasi riconoscimento dell’esistenza del Coronavirus, anche quando il bilancio delle vittime della malattia era in costante aumento. In entrambi i casi (nel film e nella realtà, NdR), sono stati fatti tentativi per ridurre la conoscenza di un’epidemia fatale, nel tentativo di mitigare il potenziale panico pubblico. Alla fine, tuttavia (nel film, NdR), l’inganno da parte delle entità governative non fa altro che causare, alla lunga, problemi più gravi e fatali per la popolazione.
C’è un senso di terrificante incertezza che contraddistingue le persone comuni, come testimonia l’atteggiamento del personaggio di Mitch Emhoff, che cerca solo di sopravvivere, giorno dopo giorno, all’epidemia raccontata in Contagion. Le lotte di Emhoff, così come numerosi altri aspetti che si riscontrano nel film e che descrivono la paura nei confronti dello stato di salute dell’umanità, vengono chiaramente percepiti dagli spettatori che stanno vivendo la realtà dell’epidemia di Coronavirus come molto attuali.
In tempi così difficili, la realistica complessità morale e le altrettanto autentiche paure che emergono dalla narrazione di Contagion di Steven Soderbergh possono fornire agli spettatori un conforto, ricordando loro che non sono soli ad affrontare la straziante esperienza della malattia.
Fonte: ScreenRant