venerdì, Settembre 29, 2023
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Assassinio a Venezia: la spiegazione del finale. Chi è l’assassino?

La spiegazione del finale di Assassinio a Venezia, il nuovo film di e con Kenneth Branagh basato sui romanzi di Agatha Christie, attualmente nelle sale.

Come da tradizione, anche nel finale di Assassinio a Venezia di Kenneth Branagh – uscito nelle sale italiane lo scorso 14 settembre – viene rivelata l’identità dell’assassino, insieme ovviamente alle sue motivazioni.

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER SUL FINALE DI ASSASSINIO A VENEZIA!

Alla fine del film viene confermato il coinvolgimento del personaggio di Rowena Drake (Kelly Reilly) in tutti e tre gli omicidi al centro della storia (la figlia Alicia Drake, la medium Joyce Reynolds e il Dottor Leslie Ferrier). Poirot, invitato da Ariadne Oliver (Tina Fey) a prendere parte alla seduta spiritica organizzata in casa di Rowena (l’intento della scrittrice era quello di dimostrare che in queste tecniche non c’è alcun fondamento di verità), scopre che la padrona di casa aveva avvelenato per lungo tempo sua figlia Alicia con del miele allucinogeno sciolto nel tè. Ignara di tutto, la governante di Rowena, Olga Seminoff (Camille Cottin), continuava ad offrire il miele alla ragazza, credendo avesse effetti benefici sulla sua salute: una notte, però, dopo avergliene somministrato una dose massiccia, Olga uccide inconsapevolmente Alicia in seguito ad un’overdose. 

A quel punto, Rowena decide di inscenare il suicidio della figlia gettandola nel fiume, in modo da nascondere la verità: la donna aveva così fatto sembrare che fossero stati gli spiriti della casa ad aver convinto Alicia a farla finita. In seguito, Rowena inizia a ricevere delle lettere minatorie e durante il film – credendo di aver individuato i responsabili – arriva ad uccidere Joyce Reynolds (Michelle Yeoh) e a minacciare Leopold, il figlio del Dottore Ferrier (Jamie Dornan), spingendo il medico a togliersi la vita al fine di proteggerlo. Dopo che Poirot risolve il mistero, Rowena tenta quindi di scappare, ma precipita dal balcone per mano del fantasma di Alicia (o, almeno, questo è quello che il film lascia intendere).

All’indomani dell’accaduto, Poirot confida a Leopold (Jude Hill) di aver sempre saputo che era stato lui a ricattare Rowena: il bambino, infatti, aveva intuito la verità sulla morte di Alicia grazie alle note dell’autopsia effettuata dal padre sul cadavere della ragazza; aveva quindi cominciato a ricattare Rowena per ottenere soldi dalla donna e sostenere il padre in gravi difficoltà economiche.

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La seduta spiritica e il piano di Rowena

Rowena (Kelly Reilly) non sopportava l’idea di rimanere da sola e così ha iniziato a controllare ossessivamente la vita di sua figlia Alicia, arrivando ad allontanarla dal suo fidanzato Maxime (Kyle Allen). Per evitare che i due tornassero insieme e la figlia la lasciasse di nuovo, Rowena ha iniziato ad avvelenarla, cosa che piano piano ha portato alla morte della giovane. A un anno di distanza dal tragico avvenimento, Rowena ha progettato l’organizzazione della seduta spiritica guidata da Joyce Reynolds (Michelle Yeoh) nel tentativo di uccidere la medium e Leslie Ferrier (Jamie Dornan), il medico di Alicia, perché convinta che entrambi la stessero ricattando in cambio di soldi: Rowena, infatti, era convinta che entrambi sapessero non solo dell’avvelenamento, ma anche del fatto che fosse stata lei ad inscenare il suicidio della figlia per farlo sembrare un incidente.

Rowena non aveva nulla da perdere, dal momento che nessuno avrebbe comprato la casa (non solo perché stava letteralmente cadendo a pezzi, ma anche perché ormai erano tutti convinti che fosse infestata). Se il suo piano avesse avuto successo, la morte di Joyce e Leslie sarebbe stata collegata ad una vendetta nei confronti dei bambini, così da permettere a Rowena di rivendicare la propria innocenza. Tuttavia, la donna non aveva considerato la partecipazione di Hercule Poirot (Kenneth Branagh) alla seduta spiritica, motivo per cui iniziò ad avvelenargli il tè, al fine di depistarlo: se avesse iniziato a soffrire di allucinazioni, nessuno avrebbe creduto a ciò che stava sentendo o vedendo.

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Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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